La Fenice

Storia del pattinaggio di figura, Viaggio alla scoperta delle origini di questo sport

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CAT_IMG Posted on 1/9/2013, 21:23     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Sì, ricordi bene Pat! Grazie, crepi il lupo. :embrace:
 
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CAT_IMG Posted on 1/9/2013, 21:25     +1   -1
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In bocca al lupo Secret!!!! :embrace:
 
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CAT_IMG Posted on 1/9/2013, 23:08     +1   -1
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CITAZIONE (Secret love @ 1/9/2013, 21:52) 
Scusate, ma sono troppo contenta H7IRc : questo 3D l'ho iniziato senza alcuna esperienza di forum ma con tanta passione e con il vostro aiuto ho imparato. Voi l'avete reso così bello con i vostri contributi, e adesso è diventato "importante"! QX2gj Grazie! :embrace: :embrace: :embrace:
:flowers:

Secret, non era giusto non far mettere anche questo in evidenza! :embrace: È un 3D storico! Senza di esso non sapremmo quando è nato questo sport, chi l'ha caratterizzato ecc. È una colonna della sezione!!

Grazie a te!! :embrace: E auguri per l'esame!!
 
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CAT_IMG Posted on 2/9/2013, 12:05     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Grazie Blue e Ice per gli in bocca al lupo! Speriamo bene :embrace:
 
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CAT_IMG Posted on 21/9/2013, 16:19     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Eccomi tornata, l'esame è andato bene, possiamo finalmente continuare! :D Bisogna arrivare ai giorni nostri prima di Sochi, quindi devo darmi una mossa, siamo ancora agli anni cinquanta! :woot:

Ho aggiunto QUI la griglia che metto di solito per riassumere i risultati delle olimpiadi nel mio ultimo post, quello sulle olimpiadi del 1948, l'avevo dimenticata!


1952: Olimpiadi invernali di Oslo

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Le olimpiadi del 1952 in Norvegia sono caratterizzate dall'assenza di particolari problemi dovuti al maltempo e alle condizioni non idonee della pista. :P Dick Button si riconferma campione olimpico vincendo il suo secondo titolo e diventa il primo pattinatore ad atterrare un triplo (triplo loop) in gara. Nella stessa gara, Carlo Fassi si classifica sesto. Nelle ladies vince la pattinatrice britannica Jeannette Altwegg, che si ritira dopo questa vittoria. Per molti anni rifiuterà qualsiasi proposta orientata al professionismo e non concederà nessun tipo di intervista. Il silenzio si interrompe nel 2011, quando viene invitata al gala degli europei di Berna e accetta. Rilascia un'intervista nella quale afferma che il motivo del suo ritiro al culmine della carriera fu un infortunio al ginocchio e, simpaticamente, scherza sul fatto che le capita ancora di sognare di perdere i pattini o che la musica si interrompa nel mezzo del programma, ma sogna anche di fare salti quadrupli! :lol:

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Nelle coppie, vincono i tedeschi Ria Baran/Paul Falk.

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flag_italy E adesso uno sguardo all'Italia! Agli europei del 1953 arriva la vittoria per Carlo Fassi. :applause: Per le ladies, partecipa Fiorella Negro (tredicesima). Nello stesso anno arriva anche un bronzo mondiale per Fassi. Gli europei del 1954 sono i primi che vedono svolgersi anche la gara di danza. Nei men si riconferma campione il nostro Carlo Fassi, mentre nelle ladies competono ben tre pattinatrici italiane: Fiorella Negro, Luisella Gaspari e Manuela Angeli.

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E abbiamo anche due coppie di danza: Bona Giammona/Giancarlo Sioli e Adriana Giuggiolini/Germano Ceccatini. Negli anni successivi altri atleti italiani debutteranno sulla scena internazionale: la pattinatrice Emma Giardini, le coppie di danza Maria Grazia Locatelli/Vinicio Toncelli e Olga Cilardini/Gianfranco Canepa. E per restare in tema, arrivano le olimpiadi in Italia! :woot:

1956: Olimpiadi invernali di Cortina d'Ampezzo

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Il conte Alberto Bonacossa con sua moglie Maria, d'accordo con le autorità sportive del tempo, aveva incoraggiato l'amministrazione comunale di Cortina d'Ampezzo a porre la propria candidatura ai giochi olimpici del 1944. Cortina ottiene l'assegnazione, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale stronca l'iniziativa. Successivamente la candidatura viene riproposta senza successo e finalmente, alla terza candidatura, Cortina ottiene di poter organizzare i giochi del 1956. Nei men il titolo olimpico è conquistato dallo statunitense Hayes Alan Jenkins, nelle ladies da Tenley Albright.

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Nelle coppie, la vittoria va agli austriaci Sissy Schwarz/Kurt Oppelt.

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L'Italia è rappresentata da Fiorella Negro e Manuela Angeli.

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Più tardi vedo se riesco a trovare qualche contributo video per integrare il post. :D
 
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mysweetloves
CAT_IMG Posted on 21/9/2013, 16:29     +1   -1




:yeah: Complimenti per il tuo esame Secret

Ed ora metti noi a studiare eh??^_^

:thinking: Ok son pronta.

Grazie :embrace:



Edited by mysweetloves - 21/9/2013, 19:24
 
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CAT_IMG Posted on 21/9/2013, 17:48     +1   -1
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Eccomi tornata, l'esame è andato bene, possiamo finalmente continuare! :D



Evvai, arrivano le medaglie anche per l'Italia!! E sempre più atleti a competere!! H7IRc H7IRc

Mi piace la foto della Sig.ra Luisella Gaspari - uno scatto fotografico molto bello e spettacolare: bravo il fotografo ma brava anche lei :applause:


@Sweet: tu prendi appunti che poi vengo a ripetizione da te :lol: :lol:
 
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CAT_IMG Posted on 23/9/2013, 23:17     +1   -1
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Nei DVD Magie sul ghiaccio è stato dedicato un DVD alla storia del pattinaggio e ricordo di come parlano bene di Fassi, che ha davvero fatto la storia per l'Italia del pattinaggio :okk:
 
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CAT_IMG Posted on 24/9/2013, 07:08     +1   -1
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Altrochè, è stato importantissimo per la storia del pattinaggio italiano, Come allenatore. ha allenato per esempio Peggy Fleming, Dorothy Hamill, Jill Trenary, John Curry, Robin Cousins ( tutti campioni olimpici e/o mondiali) e anche Scott Hamilton ( campione olimpico nel 1984) e Paul Wylie ( argento ad Albertville 1992). all'inizio delle loro carriere ( si era trasferito negli stati uniti con la famiglia)

E' morto nel 1997 per un infarto durante i Mondiali di Losanna, dove era allenatore della pattinatrice americana Nichol Bobek
 
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CAT_IMG Posted on 25/9/2013, 11:51     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Grazie ragazze! ^_^ Allora, avevo promesso un approfondimento sulle prime olimpiadi italiane, ci ho messo un po' ma eccolo qua. Piccola curiosità: queste olimpiadi sono le prime ad essere trasmesse in tv! :gotidea:
Ho trovato degli articoli interessantissimi sulla storia dei giochi olimpici invernali, riporto qui quello sui giochi di Cortina del 1956 ma vi invito, se avete tempo e se vi va, a dare uno sguardo a quelli riguardanti le edizioni precedenti. L'autore è Simone Valtieri e il sito è InStoria. Ecco i link:

Chamonix 1924
St.Moritz 1928
Lake Placid 1932
Garmisch-Partenkirchen 1936
St.Moritz 1948
Oslo 1952

LA STORIA DEI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI
PARTE VII - CORTINA 1956
di Simone Valtieri

Trentuno voti contro i sette di Montreal e i due di Colorado Springs. E’ con questa maggioranza netta che i membri del Cio votano nella sessione di Roma nel 1949 a favore di Cortina d’Ampezzo come sede ospitante dei giochi del 1956, risarcendola per la mancata organizzazione di quelli del 1944, già assegnati alla cittadina bellunese e mai disputati a causa della guerra. Il presidente del comitato è il conte Paolo Thaon di Revel, già oro olimpico nella scherma ad Anversa 1920, coadiuvato dal segretario Giordano Fabjan.

Sotto la loro direzione e con il contributo economico di grandi aziende del nord Italia, come Fiat, Olivetti, Alfa Romeo e Agip, a sopperire alle mancanze di fondi (non furono sufficienti i 600 milioni di lire stanziati nel 1950 dal governo italiano, visto anche che la spesa finale si aggirò attorno ai tre miliardi) vengono organizzati dei giochi sotto certi aspetti rivoluzionari. La Rai, che aveva inziato a trasmettere dal 1954, organizza per la prima volta la diffusione in diretta dell’evento nonostante il parere contrario del presidente del Cio Avery Brundage, mentre sul fronte delle partecipazioni è da sottolineare il pesante esordio dello squadrone dell’Unione Sovietica.

Il 26 gennaio 1956, nel nuovo stadio del ghiaccio di Cortina, impianto da 7000 posti costruito per l’occasione, sfilano durante la cerimonia di apertura delegazioni provenienti da 32 stati per un totale di 820 atleti, di cui 132 donne. La Germania è presente per la seconda volta consecutiva con una rappresentativa unificata, stavolta però non solo formalmente ma anche nella sostanza, in quanto sotto la stessa bandiera concorreranno 63 atleti provenienti dalla Repubblica Federale e 12 da quella Democratica. A leggere il giuramento degli atleti sarà, anche questa una novità, una donna: Giuliana Minuzzo, sciatrice azzurra già medagliata ad Oslo. Il compito di inaugurare i giochi viene assegnato al presidente della repubblica Giovanni Gronchi.

Il clou del programma di gare è rappresentato dallo sci alpino, appunto più praticato tra le Alpi rispetto a quello nordico, e proprio da queste prove emerge il nome del campione più acclamato di Cortina ‘56: Anton “Toni” Sailer. Il polivalente atleta austriaco si rende protagonista di un’impresa leggendaria, aggiudicandosi in maniera inequivocabile e talvolta esemplare tutte e tre le prove (slalom, gigante e discesa) a cui era iscritto. Tra le porte larghe dello slalom gigante e le distese bianche della discesa libera, Sailer non ha rivali: vince e infligge distacchi abissali, rispettivamente di 6,2 e 3,5 secondi, ai malcapitati atleti che giungono alle sue spalle, ma è tra i pali stretti dello slalom speciale che l’austriaco compie un’impresa ancor più incredibile.

Con il pettorale numero 135, rimediato all’ultimo secondo dopo essere giunto in grave ritardo sulle piste a causa di un pisolino fin troppo prolungato, il campione austriaco compirà un mezzo miracolo. Costretto a scendere senza possibilità di effettuare una ricognizione delle 92 porte di gara, Sailer infliggerà ben quattro secondi al giapponese Igaya e cinque e mezzo allo svedese Sollander, conquistando uno degli ori più sensazionali dei giochi. Nelle gare femminili non ci sarà una sola atleta a dominare ma le medaglie saranno spartite tra le svizzere Berthod e Colliard e la tedesca Reichert.

Lo sci nordico resta, come da tradizione, una faccenda privata tra le nazioni scandinave, con in più il prepotente inserimento del contingente sovietico che si aggiudica gli ori della staffetta maschile e della 10 km femminile. Quattro volte sul podio in altrettante gare va uno svedese che partecipa alla sua prima olimpiade all’età di 27 anni: Sixteen Jernberg.

Introverso boscaiolo dal talento cristallino, nasce nei pressi di Mora, sede dell’arrivo della leggendaria corsa sciistica Vasaloppet, e viene segnalato alla federazione svedese da alcuni amici del padre. Jernberg risponde controvoglia alle pressioni del comitato olimpico nazionale e accetta, non senza remore, di partecipare ai giochi. Vincerà a sorpresa l’oro della gara più dura, la 50 km, precedendo di un minuto e diciotto secondi l’olimpionico di Oslo, Veikko Hakulinen. Nella 30 km i piazzamenti si invertiranno e il finlandese otterrà la sua rivincita, mentre nelle altre due gare in programma, la 15 km e la staffetta, lo svedese consegnerà alla sua nazione un altro argento e un bronzo.

Nella combinata nordica e nel salto gli ori vanno, come da tradizione, ad un norvegese, Sverre Stenersen, e ad un finlandese, Antti Hyvarinen, mentre nel pattinaggio di velocità la supremazia scandinava viene scardinata dagli atleti russi. Yevgeny Grishin, soprannominato “la saetta nera” per via del colore della sua tuta, vincerà due ori nei 500 metri e nei 1.500, quest’ultimo a pari merito con il connazionale Yuri Mikhailov, mentre Boris Shilkov vincerà i 5.000. L’unico rappresentante della vecchia scuola a trionfare sarà lo svedese Sigvard Ericsson, secondo dietro Shilkov nella distanza intermedia, che si aggiudicherà i 10.000 metri davanti al norvegese Knut Johannesen per un solo secondo.

Dal pattinaggio artistico arriva invece la storia più commovente: il padre della giovane americana Tenley Albright, chirurgo, scopre che la figlia di 11 anni è affetta da una lieve forma di poliomelite e, per curarla, decide di avviarla allo sport. La ragazzina sceglie di dedicarsi al pattinaggio e con applicazione e bravura arriva qualche anno dopo a qualificarsi per i giochi olimpici. A pochi giorni dalla sua gara però, cadendo in allenamento, si ferisce gravemente al piede destro con la lama del pattino sinistro e sembra dover dire addio alla prova. Il padre, però, avvertito dell’incidente, arriva in suo soccorso dall’America e la rimette in sesto con una speciale protezione che le consente di poter gareggiare e vincere il massimo alloro.

E l’Italia? Le olimpiadi di Cortina saranno avare di soddisfazioni per gli atleti di casa e anche il beniamino del pubblico, il campione olimpico e mondiale Zeno Colò, è presente solo in veste di staffettista al seguito della fiaccola olimpica e non può partecipare alle competizioni in quanto squalificato per professionismo.

Saranno però due equipaggi di bob a risollevare il bilancio azzurro: guidati da Lamberto Dalla Costa ed Eugenio Monti, i due mezzi azzurri (per la verità colorati di rosso fuoco) si metteranno alle spalle il forte equipaggio svizzero e consegneranno all’Italia una storica doppietta.

Il bob a quattro di Monti vincerà anche un argento, dietro gli elvetici, ma questo non sarà altro che l’antipasto rispetto al piatto che i bobbisti azzurri serviranno quattro anni dopo in quel di Squaw Valley. I giochi si chiudono il 5 febbraio 1956, dopo aver attribuito 24 titoli che hanno decretato il predominio dell’Unione Sovietica nel medagliere (sette ori contro i quattro dell’Austria, seconda), impreziosito anche dallo storico successo ottenuto nel torneo di hockey su ghiaccio ai danni dei due fortissimi team di Stati Uniti e Canada.


E adesso video! :D
Una sintesi dei giochi. Pattinaggio dal minuto 5:30.



Cerimonia d'apertura



:hello:

Edited by Secret love - 12/11/2013, 11:46
 
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CAT_IMG Posted on 25/9/2013, 15:12     +1   -1
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Oggi mi sento ispirata, quindi andiamo avanti! Accolgo l'invito di Sweet ^_^

CITAZIONE (mysweetloves @ 21/9/2013, 17:29) 

:yeah: Complimenti per il tuo esame Secret

Ed ora metti noi a studiare eh??^_^

:thinking: Ok son pronta.

Grazie :embrace:


flag_italy Gli atleti italiani, come abbiamo visto, iniziano a farsi spazio. Alla fine degli anni cinquanta, alle maggiori competizioni prendono parte Emma Giardini, Carla Tichatscek, Anna Galmarini, le coppie di danza Bona Giammona/Giancarlo Sioli (poi Ludovica Boccacci/Giancarlo Sioli), Adriana Giuggiolini/Germano Ceccatini (poi Olga Gilardi/Germano Ceccatini), Maria Grazia Toncelli/Vinicio Toncelli, Ludovica Boccacci/Gianfranco Canepa e il pattinatore Sergio Brosio.

Gli anni sessanta

1960: Olimpiadi invernali di Squaw Valley

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In queste olimpiadi americane sono proprio gli Stati Uniti a ottenere i risultati più prestigiosi :applause: : medaglia d'oro nei men per David Jenkins, che succede così al fratello Hayes Alan, e nelle ladies per Carol Heiss. Entrambi avevano già vinto una medaglia olimpica, rispettivamente di bronzo e d'argento, nell'edizione precedente dei giochi. E proprio dopo i giochi di Cortina, la Heiss riceve offerte per passare al professionismo ed esibirsi in spettacoli sul ghiaccio, ma non le accetta per non perdere lo status da dilettante, nella speranza di esaudire il desiderio della madre Marie, morta di cancro nell'ottobre del 1956, che le aveva chiesto di vincere la medaglia d'oro ai giochi olimpici. :cry: Nella cerimonia di apertura, è chiamata a prestare il giuramento olimpico a nome di tutti gli atleti partecipanti ai giochi. Pochi giorni dopo, vince la prima medaglia d'oro per gli Stati Uniti in quell'olimpiade classificandosi prima, all'unanimità di tutti e nove i giudici, nel singolo femminile. Al termine della stagione abbandona le competizioni, ad appena vent'anni, per tentare la carriera di attrice cinematografica a Hollywood. Debutta nel 1961 nel ruolo di Biancaneve in Biancaneve e i tre compari a fianco del famoso trio comico dei Three Stooges (i tre Marmittoni), ma la pellicola fu in realtà l'unico film della sua brevissima carriera. Si sposa con il collega Hayes Alan Jenkins, campione olimpico nel singolo maschile nel 1956, da cui ha tre figli. E' la prima donna ad eseguire con successo un doppio axel. Un elemento caratteristico delle sue routine era una sequenza di axel singoli eseguiti alternando il senso di rotazione. Solitamente i pattinatori eseguono sia i salti sia le trottole nello stesso senso di rotazione (generalmente in senso antiorario per i pattinatori destri, in senso orario per i mancini), mentre la Heiss, curiosamente, eseguiva abitualmente i salti con rotazione oraria e le trottole con rotazione antioraria.

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L'altro oro olimpico è per la coppia Barbara Wagner/Robert Paul.

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flag_italy Per l'Italia partecipano Anna Galmarini e Carla Tichatschek nelle ladies.
E grazie all'utente bardtoob, possiamo finalmente vedere qualche frammento di free skate! :D Ecco i due vincitori del singolo.





Articolo da InStoria: Squaw Valley 1960

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Curiosità: alla cerimonia di apertura prende parte il grande Domenico Modugno. :serenade:

Ai mondiali del 1960, per la prima volta il numero massimo di pattinatori per ciascuna nazione è limitato a tre, e questa regola esiste ancora oggi.

Edited by Secret love - 12/11/2013, 11:48
 
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mysweetloves
CAT_IMG Posted on 25/9/2013, 23:33     +1   -1




Altro interessantissimo post Secret.. :embrace:

Mezzo OT.. :ihihih: << Lascio qua una piccola nota, anche se non è storica ovviamente , che riguarda Lambiel.... visto che c'è l'aggancio lo sfrutto. :shy:
CITAZIONE (Secret love @ 25/9/2013, 16:12) 
Un elemento caratteristico delle sue routine era una sequenza di axel singoli eseguiti alternando il senso di rotazione. Solitamente i pattinatori eseguono sia i salti sia le trottole nello stesso senso di rotazione (generalmente in senso antiorario per i pattinatori destri, in senso orario per i mancini), mentre la Heiss, curiosamente, eseguiva abitualmente i salti con rotazione oraria e le trottole con rotazione antioraria.

Anche Stéphane Lambiel è in grado di fare salti e le trottole in entrambe le direzioni e doppi axel consecutivi con cambio di direzione, anche se poi non ha mai sfruttato questa capacità nelle competizioni. Non sò perchè sinceramente... in molti video di riscaldamento però delle volte esegue doppi e tripli in senso orario. Idem per le trottole :ohmmm: >>Fine Mezzo OT Sorry :ph34r:
 
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CAT_IMG Posted on 1/10/2013, 16:18     +1   -1
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Sweet, hai fatto benissimo tranquilla. Curiosa questa cosa di Stéph! ^_^

Lascio un breve post che riguarda una pagina molto triste della storia del pattinaggio. :(
Siamo nel 1961: i campionati europei sono caratterizzati dall'assenza di pattinatori sovietici, dovuta all'impossibilità di allenarsi durante la stagione a causa del clima mite.
flag_italy Per l'Italia partecipano Giordano Abbondati per i men, Christa Fassi-von Kuczkowski, Silvana Saccozzi e Sandra Brugnera per le ladies, e le coppie di danza Olga Gilardi/Germano Ceccatini e Maria Grazia Boccacci/Gianfranco Canepa.

I mondiali di quell'anno sono programmati a Praga, ed è proprio a ridosso di questi mondiali (che poi saranno cancellati) che avviene una vera tragedia: l'intera squadra statunitense (atleti, allenatori, giudici e altri collaboratori) perde la vita a causa di un incidente aereo. Il 15 febbraio 1961, il volo Sabena 548 (un Boeing 707) sul quale il team sta viaggiando per partecipare ai mondiali di Praga, precipita nei pressi di Bruxelles. Non c'è nessuna indicazione di problemi a bordo fino a quando l'aereo, partito da New York, non giunge nelle vicinanze dell'aeroporto di arrivo, quello di Bruxelles. Il pilota è costretto a rimanere in volo in attesa che un piccolo velivolo sgomberi la pista, poi, secondo testimoni oculari, l'aereo comincia a muoversi in maniera erratica per poi andare a schiantarsi in un campo. Nell'impatto rimangono uccise 72 persone, tra passeggeri ed equipaggio. Muore anche una persona a terra, colpita dai detriti. La causa del disastro aereo non è stata mai del tutto identificata. Sull'aereo viaggiavano 18 atleti e 16 persone tra familiari, allenatori e funzionari. La perdita dell'intera squadra degli Stati Uniti segna profondamente il mondo dello sport: i campionati mondiali vengono cancellati e il presidente John F. Kennedy esprime il cordoglio dell'intera nazione: uno dei pattinatori rimasti uccisi, Dudley Richards, era un suo amico personale.
I pattinatori vittime dell'incidente:
-singolo: Bradley Lord, Gregory Kelley, Douglas Ramsay, Laurence Rochon Owen, Stephanie Westerfeld, Rhode Lee Michelsn;
-coppie di artistico: Ila Ray Hadley/Ray Hadley Jr, Laurie Jean Hickox/William Holmes Hickox, Maribel Yerxa Owen/Dudley Shaw Richards;
-coppie di danza: Diane Carol Sherbloom/Dallas "Larry" Pierce, Dona Lee Carrier/Roger Campbell, Patricia Dineen/ Robert Dineen.
Tra gli allenatori, Edi Scholdan, Maribel Vinson-Owen e Daniel "Danny" Ryan. Si aggiungono anche i due giudici, Harold Harthorne ed Edward LeMaire, l'US Team Manager Deane McMinn e il Referee Walter S. Powell.
Chiaramente l'incidente è un colpo devastante per il pattinaggio di figura statunitense. Solo dopo un lungo periodo di ricostruzione la nazione riesce a riottenere risultati importanti, grazie anche al lavoro di numerosi allenatori provenienti dall'estero, tra i quali il nostro Carlo Fassi. In memoria delle vittime, viene istituito un fondo, utilizzato per sostenere economicamente pattinatori giovani e promettenti. In occasione del cinquantesimo anniversario dell'incidente, viene realizzato un film dal titolo "Rise", proiettato nelle sale a livello nazionale per un solo giorno, il 17 febbraio 2011 (con un bis il 7 marzo).

Un pezzetto tratto da un documentario della tv americana sulla tragedia.



Edited by Secret love - 12/11/2013, 11:49
 
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CAT_IMG Posted on 1/10/2013, 19:57     +1   -1
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Secret, non lo sapevo. Veramente una tragedia per lo sport tutto, non solo il pattinaggio.
 
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CAT_IMG Posted on 1/10/2013, 20:00     +1   -1
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Davvero, non lo sapevo neppure io!!! :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
 
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