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Storia del pattinaggio di figura, Viaggio alla scoperta delle origini di questo sport

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CAT_IMG Posted on 14/8/2013, 19:08     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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E ritorniamo agli anni venti. L'evento principale è la nascita dei giochi olimpici invernali, e il pattinaggio di figura viene inserito tra le discipline olimpiche. Come vedremo, queste prime edizioni sono caratterizzate da qualche inconveniente tecnico! :P

1924: Olimpiadi invernali di Chamonix

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Nel 1924, il pattinaggio di figura è inserito tra le discipline delle olimpiadi invernali, tenutesi a Chamonix (Francia). Le gare si svolgono in una pista quadrata :woot: , piuttosto che rettangolare, così molti pattinatori si trovano in difficoltà perché devono adattarsi a questo cambiamento dell’ultima ora. A queste olimpiadi prendono parte 29 pattinatori (16 uomini e 13 donne) da undici nazioni. Nella categoria men si riconferma campione olimpico Gillis Grafström, mentre nelle ladies vince Herma Szabo, austriaca. In questa gara, Sonja Henie, all’epoca undicenne, si classifica ultima, per poi vincere l’oro nelle successive tre olimpiadi. Nelle coppie di artistico, vince la coppia austriaca formata da Helene Engelmann e Alfred Berger.

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1928: Olimpiadi invernali di St.Moritz

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Le olimpiadi del 1928 si svolgono a St. Moritz (Svizzera). A causa del clima insolitamente caldo durante i giochi, ci sono state notevoli difficoltà per l’organizzazione delle gare perché la pista era all’aperto. E' stato proposto allora di spostare la gara in una pista al coperto a Berlino o a Londra, ma ecco che il clima torna ad essere freddo. Tuttavia, la superficie del ghiaccio rimane in cattive condizioni per tutta la durata dei giochi e durante il programma libero delle ladies vengono addirittura poste delle bandierine rosse per segnalare i punti più pericolosi, divenuti sempre più numerosi col passare delle ore (ma ve l'immaginate??? Potevano farsi seriamente male! :blink: ). A queste olimpiadi partecipano 51 pattinatori da undici nazioni. I titoli olimpici sono vinti da Gillis Grafström per i men, Sonja Henie per le ladies e Andrée Joly/Pierre Brunet (francesi) per le coppie di artistico.

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Agli europei del 1930 per la prima volta si svolgono gare in tutte e tre le categorie: fino ad allora, infatti, il singolo femminile e le coppie di artistico avevano fatto la loro comparsa solo ai mondiali. Nello stesso anno, durante i mondiali, le gare si svolgono, per la prima volta, tutte nello stesso posto e nello stesso momento. Quelli del 1930 sono anche i primi campionati mondiali tenutisi negli Stati Uniti. I mondiali del 1932 sono invece i primi mondiali in Canada, e per la prima volta partecipano anche atleti giapponesi (e sappiamo bene quanto il Giappone da questo momento in poi darà al pattinaggio!) :wub:

Alla prossima puntata!

Edited by Secret love - 21/8/2013, 18:38
 
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CAT_IMG Posted on 14/8/2013, 21:54     +1   -1
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CITAZIONE (Secret love @ 14/8/2013, 15:08) 
Grazie a tutte, troppo buone! :wub:
Ho cercato di documentarmi sul cappellino, pare che fosse consuetudine utilizzarlo, anzi era proprio una moda! Mi avete dato una bella idea, voglio fare un post tutto dedicato all'evolversi del look con gli anni: costumi, accessori, pettinature e quant'altro! ^_^ Sarà divertente!

Ottima idea!! :gotidea:

Pattinare su una pista che cade a pezzi non è molto semplice :huh:

Iniziano i primi cambiamenti... e quanti ce ne saranno ancora! :wub: :woot:
 
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CAT_IMG Posted on 14/8/2013, 22:11     +1   -1
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Fa una strana impressione - almeno a me - vedere come agli inizi questo sport parlasse quasi esclusivamente lingue del Centro Europa e come invece poi tantissimi Paesi europei, prima sempre ai vertici, hanno perso nel tempo la capacità di produrre risultati.

Il Giappone arriva nel 1932 ai Mondiali....e ci metterà 45 anni per la prima medaglia e 78 anni per vincerne uno!!
Insomma, la solita pazienza orientale :lol: :lol: :lol:

Secret, ottima idea quella del topic sul look e sul suo evolversi :okk: :okk: :okk:
 
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CAT_IMG Posted on 17/8/2013, 15:16     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Riprendiamo il nostro viaggio indietro nel tempo, mettetevi comodi! Questi ve li offro io. popcom Eravamo arrivati agli inizi degli anni trenta, restano da vedere altre due edizioni dei giochi olimpici, prima dell'interruzione di tutte le manifestazioni sportive a causa della seconda guerra mondiale.

Mi sono ricordata che a Pat non piacciono i pop corn, può andare bene questo? icecream :D


1932: Olimpiadi invernali di Lake Placid

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Per la prima volta, alle olimpiadi di Lake Placid (Stati Uniti) del 1932, le gare si svolgono al chiuso. :applause: Ai giochi partecipano 39 pattinatori da tredici nazioni. Gillis Grafström arriva secondo e cede il titolo al pattinatore austriaco Karl Schäfer, mentre nelle categorie ladies e pairs si riconfermano Sonja Henie e Andrée Joly/Pierre Brunet.

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1936: Olimpiadi invernali di Garmisch-Partenkirchen

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A queste olimpiadi partecipano 84 pattinatori da 17 nazioni. Karl Schäfer e Sonja Henie si riconfermano campioni olimpici nelle categorie men e ladies, mentre nelle coppie di artistico vince la coppia tedesca Maxi Herber/Ernst Baier.

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flag_italy Quest'edizione dei giochi è molto importante per l'Italia, che partecipa per la prima volta: infatti, nelle coppie di artistico, partecipano Anna Cattaneo/Ercole Cattaneo e si classificano noni. (Non sono riuscita a trovare una loro foto! :( )

Le competizioni, come già detto, saranno interrotte di nuovo per molti anni dalla seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, a causa delle condizioni disastrate di molte piste di pattinaggio in Europa, i pattinatori provenienti da Stati Uniti e Canada hanno iniziato a prevalere nelle gare internazionali e a introdurre alcune innovazioni tecniche. E forse è proprio da qui che ha origine l'ascesa di molti paesi non europei, alla quale si riferiva Pat. Ma di tutto questo parleremo la prossima volta! ^_^

Adesso, invece, metto un po' di informazioni che ho reperito sugli elementi, visto che la maggior parte di questi sono già stati inventati al punto in cui siamo arrivati, anche se sicuramente devono ancora evolversi. Iniziamo dai salti.

Curiosità sui salti

Il toe loop fu inventato nel 1920 da Bruce Mapes, pattinatore professionista americano. Thomas Litz fu il primo pattinatore ad atterrare un triplo toe loop, durante i mondiali del 1964. Grzegorz Filipowski, polacco, è stato invece il primo ad eseguire una combinazione triplo toe loop-triplo toe loop, agli europei del 1986, riconosciuta durante l’evento e dichiarata non valida tre settimane dopo. Ai mondiali 1988, Kurt Browning, canadese, eseguì il primo quadruplo toe loop (e il primo quadruplo in assoluto! :yeah: Il primo triplo atterrato in gara, invece, fu un loop, e fu eseguito nel 1952 da Dick Button). Oggi, molti pattinatori di singolo maschile eseguono normalmente in gara il quadruplo toe loop, mentre finora a nessuna pattinatrice questo salto è stato considerato valido. La francese Surya Bonaly tentò diverse volte di atterrare un quadruplo toe loop in gara durante la sua carriera, ma i giudici considerarono sempre i suoi tentativi come salti sotto-ruotati o salti tripli.

Il salchow fu inventato dal pattinatore svedese Ulrich Salchow nel 1909. Theresa Weld fu la prima pattinatrice donna ad eseguire un salchow, nel 1920 alle olimpiadi estive, venendo accusata di “scarsa signorilità” (ricordate? :huh: ). Ciò non impedì ad altre pattinatrici di eseguire questo salto. Salchow doppi furono eseguiti per primi da Gillis Grafström per gli uomini, nel 1920, e da Cecilia Colledge per le donne nel 1930. Il primo triplo salchow fu atterrato da Ronnie Robertson al mondiale del 1955. Petra Burka fu invece la prima donna a compiere un triplo salchow (ed anche la prima donna a realizzare in generale un salto triplo) ai nazionali canadesi del 1962 e poi ai mondiali del 1965. Si dice anche, però, che ancora prima, agli europei del 1961, sia Helli Sengstschmidt che Jana Mrazkova eseguirono un triplo salchow. Timothy Goebel atterrò il primo quadruplo salchow nel 1998 in una gara junior. La prima (e finora) unica pattinatrice donna ad eseguire in gara un quadruplo salchow è stata Miki Ando, nella finale di Grand Prix junior del 2002. :applause: Il primo quadruplo salchow lanciato nelle coppie di artistico fu eseguito il 17 novembre 2007 da Tiffany Vise e Derek Trent, statunitensi, al Trophée Bompard del 2007.

Il loop si chiama così per via della somiglianza con l’omonima figura obbligatoria, ma è conosciuto anche come Rittberger, dal nome del suo presunto inventore Werner Rittberger. Esistono alcune prove che mostrano che il salto potrebbe essere stato eseguito per la prima volta nel 1880, quindi l’inventore non potrebbe essere Rittberger. :blink: Dick Button ha eseguito il primo triplo loop alle olimpiadi invernali del 1952. La prima pattinatrice donna nota per essere in grado di eseguire un triplo loop è Gaby Seyfert, nel 1968. Nessun pattinatore ha ancora eseguito in gara un quadruplo loop. Eric Millot, francese, fu il primo ad eseguire una combinazione triplo loop-triplo loop, nel 1996. Tale combinazione è abbastanza pericolosa :waitafraid: , visto che un certo numero di pattinatori, tra i quali la campionessa olimpica 1998 Tara Lipinski, ha subito gravi lesioni all’anca eseguendola.

Le origini del flip sono oscure. A partire dal 1913, il salto è stato conosciuto come Mapes per molti anni, ma non si sa con certezza se Bruce Mapes, già inventore del toe loop, abbia inventato anche questo salto. Sicuramente venne iniziato ad essere eseguito dal 1930. Non è stato stabilito chi abbia eseguito il primo triplo flip. Potrebbe essere stato David Jenkins nel 1950, ma forse solo in allenamento. Si dice che Donald Jackson ne abbia eseguito uno nel 1961. Un’altra fonte sostiene che nessun pattinatore abbia atterrato un triplo flip in gara fino al 1968, quando John Misha Petkevich lo eseguiva in allenamento. Katarina Witt fu una delle prime pattinatrici ad atterrare un triplo flip, agli europei del 1981. Nessun pattinatore ha ancora atterrato con successo un quadruplo flip in gara, anche se Daisuke Takahashi ha fatto un tentativo ai mondiali del 2010.

Il lutz prende il suo nome da Alois Lutz, un pattinatore australiano che lo eseguì nel 1913. Alena Vrzáňová, cecoslovacca, è stata la prima donna ad eseguire un doppio lutz ai mondiali del 1949. Donald Jackson, canadese, fu il primo ad atterrare un triplo lutz in gara, ai mondiali 1962, mentre Denise Biellmann, svizzera, fu la prima donna a farlo, agli europei 1978. Brandon Mroz, statunitense, atterrò il primo quadruplo lutz riconosciuto all’NHK Trophy, il 12 novembre 2011, nel programma corto.

L’axel prende il nome dal pattinatore norvegese Axel Paulsen, il primo ad eseguirlo nel 1882. Quando eseguì per la prima volta il salto, Axel Paulsen indossava pattini di velocità, e non pattini di artistico. :woot: Nei primi anni del pattinaggio, questo salto è stato di dominio esclusivamente maschile. Sonja Henie fu la prima donna ad eseguirlo. Oggi, però, la tecnica da lei utilizzata non è considerata buona, perché i suoi salti erano ruotati male e somigliavano di più all’ingresso di una trottola saltata. Dick Button fu il primo pattinatore ad eseguire un doppio axel in gara, alle olimpiadi invernali 1948, anche se il salto sembrava essere sotto-ruotato. L’allenatore di Button, Gus Lussi, fu l’ideatore della moderna tecnica dell’axel. Nel 1953, Carol Heiss è stata la prima donna ad eseguire un doppio axel. Il pattinatore canadese Vern Taylor fu il primo ad atterrare un triplo axel, ai mondiali del 1978. Da allora, questo salto diventò abituale nelle competizioni maschili, mentre in quelle femminili è raro vederne uno. La prima donna a farlo fu Midori Ito, all’NHK Trophy del 1988. Da allora altre quattro donne sono riuscite a completare un triplo axel in una competizione internazionale: Tonya Harding, Ludmila Nelidina, Yukari Nakano e Mao Asada. :evvay: Kimmie Meissner aveva eseguito un triplo axel ai nazionali USA del 2005.

Non è noto chi abbia eseguito il primo triplo lanciato, mentre il primo quadruplo lanciato è stato eseguito dagli statunitensi Tiffany Vise e Derek Trent.

Per oggi mi fermo qui, alla prossima! :hello:

Edited by Secret love - 21/8/2013, 18:34
 
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CAT_IMG Posted on 17/8/2013, 15:44     +1   -1




:thinking: Letto tutto e preso appunti :yesyes:

 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 17:30     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Mentre continuo a lavorare sul prossimo post, in cui vedremo cosa succede nell'immediato dopoguerra, continuiamo con le curiosità! :gotidea:

Curiosità sulle trottole

L’invenzione della camel spin è attribuita alla pattinatrice britannica Cecilia Colledge, che l’ha eseguita per la prima volta in gara nel 1935. In questa foto la vediamo proprio in posizione camel.

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Come la layback spin, anch’essa ideata dalla Colledge, la trottola camel fu inizialmente attribuita solo alle donne. L’origine del nome di questa trottola è controversa. Si pensa per lo più che il nome derivi dal fatto che un pattinatore che la esegue, con la parte superiore del corpo e la gamba libera ricadente verso il basso, ricordi un cammello ingobbito. :blink: Secondo l’allenatore Gustave Lussi, la camel spin non è stata inventata dalla Colledge ma da una pattinatrice australiana di nome Campbell. Da qui seguirebbe la trasformazione della “Campbell spin” in “camel spin”. Dick Button è considerato l’inventore della flying camel spin, nel 1940. Inizialmente questa era nota come Button camel. Jacqueline Bief inventò una nuova trottola, detta illusion spin, perdendo il controllo nell’ingresso in una trottola camel. :woot: Molte pattinatrici nelle coppie di artistico hanno subito ferite alla testa o al viso durante una trottola camel side-by-side perché troppo vicine al partner, tra queste Elena Berezhnaya, Jessica Dubé, Mandy Wötzel e Galina Maniachenko.
La sit spin fu eseguita per la prima volta da Jackson Haines ed è a volte conosciuta come Jackson Haines spin. La flying sit spin fu eseguita per la prima volta da pattinatori allenati da Gustav Lussi, presumibilmente Buddy Vaughn e Bill Grimditch.
Cecilia Colledge potrebbe aver eseguito una Biellmann spin con presa con una mano già ai mondiali del 1937. Un’altra pattinatrice a farla fu Tamara Moskvina, agli europei del 1960, ispirata da una gara di ginnastica. Altre pattinatrici che la eseguirono furono Janet Champion, Slavka Kohout e Karin Iten. Alla fine degli anni settanta, fu la pattinatrice svizzera Denise Biellmann a rendere popolare questa trottola, alla quale diede il nome. È stata la prima pattinatrice a eseguirla e a vincere un titolo internazionale. :applause: Eccola.

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Negli anni novanta, la coppia di artistico Natalia Mishkutenok e Artur Dmitriev inserì una trottola Biellmann in una death spiral. Irina Slutskaya è stata la prima pattinatrice a eseguire una Biellmann con cambio piede.

Figure obbligatorie

Le figure obbligatorie sono state per molto tempo una parte essenziale del pattinaggio (proprio da queste deriva il nome pattinaggio di figura). Consistevano nel ricreare degli specifici pattern o figure sul ghiaccio, attraverso l’utilizzo delle lame, tutti derivanti dalla figura di base “otto”. L’evoluzione delle figure obbligatorie, che oggi non vengono più eseguite nelle gare, sono i “moves in the fields” (non so come tradurlo :shy: , credo siano i vari tipi di passi, correggetemi se sbaglio).
Fino al 1947, i pattinatori in gara dovevano eseguire in totale dodici figure (sei delle quali su entrambi i piedi), che costituivano il 60% del punteggio finale. Per via dell’incremento del numero di partecipanti alle gare, le figure obbligatorie iniziarono ad occupare troppo tempo, e così vennero ridotte a sei nel 1948 (alternando piede destro e piede sinistro), ma continuarono a costituire il 60% del punteggio fino al 1968.
Le pressioni per ridurre il peso delle figure obbligatorie iniziarono quando i giochi olimpici e altre gare cominciarono ad essere trasmessi in televisione. Infatti, le figure obbligatorie non erano considerate interessanti dal grande pubblico e si trattava di una parte di gara lunga e noiosa da vedere, per via del tempo che i giudici impiegavano ad analizzare meticolosamente le figure sul ghiaccio. :huh: Inoltre, i pattinatori che eccellevano in figure obbligatorie non erano spesso i più talentuosi nel programma libero, ma accumulavano un vantaggio così grande da riuscire comunque a vincere. Tali risultati spesso lasciavano il pubblico sbalordito :udumb: perché la fase più seguita era quella del programma libero.
Il primo passo verso la riforma fu fatto nel 1968, quando il peso delle figure obbligatorie fu ridotto al 50% del punteggio totale. Nel 1973, il numero di figure venne ulteriormente ridotto a tre e venne aggiunto un nuovo segmento di gara, il programma corto, considerato come una via di mezzo tra programma libero e figure obbligatorie. In questo modo, la gara diventava più semplice e piacevole da seguire in televisione.
Nelle stagioni tra il 1973 e il 1975, le figure obbligatorie costituivano il 40% del punteggio, il corto il 20% e il libero il 40%. A partire dal 1976 fino al 1988 si passò a 30%, 20% e 50%, mentre nelle stagioni tra il 1989 e il 1990 al 20%, 30% e 50%. Le figure obbligatorie vennero completamente eliminate dalle competizioni internazionali dopo il 1990. I paesi europei erano favorevoli alla loro abolizione, mentre Stati Uniti e Canada si opposero. Voi che ne pensate?

Adesso vado ad aggiungere i loghi delle olimpiadi ai post precedenti. :rolleyes:
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 19:41     +1   -1
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Bravissima Secret :okk: :okk:
Post veramente interessanti, pieni di foto d'epoca e scritti benissimo :applause: :applause: :applause:

Mamma mia, riguardando la prima foto: quel signore tutto impettito e mezzo pelato. Pensare che adesso a 23/24 anni i pattinatori sono già "vecchi"...questo qui è una mummia mummy :lol: :lol:

CITAZIONE
Le figure obbligatorie vennero completamente eliminate dalle competizioni internazionali dopo il 1990. I paesi europei erano favorevoli alla loro abolizione, mentre Stati Uniti e Canada si opposero. Voi che ne pensate?

Scusate se vado un po' offtopic, ma a proposito di figure obbligatorie, Daisuke ha detto che Lori ha insistito tantissimo negli allenamenti per fargli eseguire queste figure con precisione millimetrica. Insisteva più sulle figure obbligatorie che sulle skating skills e Dai-chan ammette di essere un misero e scarso principiante. :P Leggendo adesso il racconto di Secret capisco il perché: quando lui ha iniziato a pattinare, già erano praticamente sparite dalle competizioni e magari gli allenatori non insistevano più come una volta nel cercare l'esecuzione perfetta di questi elementi.



 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 20:02     +1   -1
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Anche Brian fa fare a Yuzu le figure obbligatorie. :wub: ....si vede all'inzio della prima clip che ho postato del suo nuovo FS...
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 20:34     +1   -1




L'anteprima del video didattico di Lambiel, che poi è stato tolto, era proprio sulle figure obbligatorie..c'era tutta la spiegazione degli Otto, i vari nomi delle sezioni e le posizioni del corpo.
La base del pattinaggio, quel che viene insegnato si dall'inizio ai piccoli pattinatori.

Spero ci sia presto modo di rivederlo. Sicuro sarà in commercio, Stèphane ha detto che hanno pronta la parte video e che stanno lavorando sulle spiegazioni, piuttosto specifiche e tecniche ma che anche i non pattinatori possono capire.

Brava Secret, letto tutto con piacere :P

 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 20:40     +1   -1
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Ops scusa prima ho dimenticato....bravissima Secret!! Ottimo lavoro!!! :wub: :wub:
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 20:50     +1   -1
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Blue e Sweet, grazie per le precisazioni.

I Mondiali 2013 erano appena finiti e già il mondo del pattinaggio faceva a gara a parlare e parlare e parlare bla bla bla su quanti quadrupli fossero necessari in uno Short e in un Free (parlo di Men) per vincere l'oro a Sochi, tranciando giudizi e seppellendo in anticipo alcuni atleti non considerati all'altezza (Dai per primo).

Mi ha fatto invece piacere leggere delle figure obbligatorie di Dai ed adesso anche di Yuzu: una specie di ritorno alle origini in questo affannarsi a saltare più degli altri, a rischio di spersonalizzare il programma e perdere la base del pattinaggio che non a caso si chiama "di figura".
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 21:13     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Grazie a tutte per essere intervenute (e anche per i complimenti! :wub: ). Dai vostri commenti ho potuto capire che anche se non costituiscono più una gara a sé, le figure obbligatorie sono una parte importante del pattinaggio.
E già Sweet, speriamo di poter vedere presto il video di Stéph, per saperne di più! :D Pattina, hai ragione: nello sport è bello cercare sempre di innovare, di superarsi, di creare qualcosa di nuovo, ma a volte tornare alle origini serve. Blue adesso vado a vedere il video di Yuzu! ^_^
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 21:26     +1   -1
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CITAZIONE (Pattina60 @ 21/8/2013, 21:50) 
Blue e Sweet, grazie per le precisazioni.

I Mondiali 2013 erano appena finiti e già il mondo del pattinaggio faceva a gara a parlare e parlare e parlare bla bla bla su quanti quadrupli fossero necessari in uno Short e in un Free (parlo di Men) per vincere l'oro a Sochi, tranciando giudizi e seppellendo in anticipo alcuni atleti non considerati all'altezza (Dai per primo).

Mi ha fatto invece piacere leggere delle figure obbligatorie di Dai ed adesso anche di Yuzu: una specie di ritorno alle origini in questo affannarsi a saltare più degli altri, a rischio di spersonalizzare il programma e perdere la base del pattinaggio che non a caso si chiama "di figura".

Secondo me alla fine la differenza la faranno i PCS ( anche) non solo il TES o i quadrupli.
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 21:48     +1   -1
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Complimenti secret!!! :embrace: Sto scoprendo un sacco di cose che non sapevo!! :woot:
La camel side-by-side in effetti fa rabbrividire... io ho visto su youtube solo l'incidente della Dubè... mamma mia :ph34r:

C'è una cosa che non mi è chiara: ma le primissime coppie d'artistico facevano un qualche tipo di presa, salti?
Abituata alle coppie attuali, mi piacerebbe tanto sapere come era strutturato un loro programma ^_^
 
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CAT_IMG Posted on 21/8/2013, 22:02     +1   -1
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O quello capitato a Elena Bereznaya nel 1996( Bereznaya/ Sikharulidze, campioni olimpici a Salt Lake City 2002) quando ancora pattinava con Oleg Shliakhov, il primo partner, da brivido. Lui con la lama del pattino le ha preso e taglaito la parte dietro del collo, è rimasta in parte paralizzata e non poteva parlare, ma si è ripresa velocemente per fortuna.
 
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