La Fenice

Storia del pattinaggio di figura, Viaggio alla scoperta delle origini di questo sport

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meurix
CAT_IMG Posted on 10/1/2014, 16:30     +1   -1




Se penso che Didier Gailhaguet viene dato come favorito per succedere a Don Ottavio Cinquanta, mi vengono i brividi. Le manie di grandezza di quest'uomo sono assurde. I francesi o fanno come dice lui o finiscono sulla sua lista nera perdendo finanziamenti, possibilità di gareggiare. Nessuno ne parla bene eppure continua a vincere le elezioni (chissà chi mi ricorda...) nell'attesa di mettere le grinfie su una poltrona ben più importante tape

Tornando a SLC, per me il vero scandalo a livello di posizionamenti resta nella danza. Tralasciando la straordinaria casualità delle prime 8 coppie che si sono piazzate sempre nelle stesse posizioni nelle due Compulsary, nell'Original e nella Free, per carità, potrebbe anche succedere, ma come Fusar-Poli/Margiaglio con una caduta su un elemento obbligatorio di quell'orribile I will survive o Bourne/Kraatz con la caduta di entrambi alla fine della loro fd, siano rimasti rispettivamente terzi e quarti davanti a degli straordinari Drobiazko/Vanagas (già sottovalutati nell'original, ma d'altronde, le gare in cui questa coppia non è stata giudicata peggio di quanto in realtà meritasse si possono contare sulle dita di mezza mano) rimane qualcosa di incomprensibile shout Ogni volta che sento le nostre amate commentatrici e i loro ospiti di turno lodare il bronzo di FP/M mi viene l'orticaria.

La gara è stata salvata dall'oro di Marina e Gwendal, probabilmente la mia coppia preferita di sempre hearts La FD non è fra quelle che mi piacciono di più, (il trio Romeo&Giulietta-La maschera di ferro-Carmina Burana resta insuperabile notworthy ), ma l'Original, Malagua, fu qualcosa di stupendo. Una maestria, un'eleganza, una passionalità che negli anni a venire, su un ritmo simile, sono state raggiunte solo da V/M con Farrucas.
 
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CAT_IMG Posted on 11/1/2014, 13:21     +1   -1
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Sono d'accordo per la danza!! Dobriazko Vanagas dovevano essere bronzo, con le cadute delle coppie che erano davanti a loro in classifica. Ed è vero, sono sempre stati pagati meno di quello che meritavano tranne forse nel 2000 con i due bronzi ( europeo e mondiale...con un original e una FD stupende!!)

Io adoro Anissina / Peizerat, sono penso la mia seconda coppia preferita di sempre, e il trio delle FD 98-99-2000 è uno spettacolo!!! ( Io ho avuto la fortuna di vedere Romeo e Giulietta dal vivo agli Europei di Milano del 1998....meraviglia!!!) Per non parlare di Malagua....MERAVIGLIA!! mentre non amo particolarmente Libertè e Beethoven's last night
 
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CAT_IMG Posted on 11/1/2014, 13:58     +1   -1
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Anno complicato il 2002 :D

Sinceramente a me non sono mai piaciti Fusar Poli/Margaglio.. nè come pattinavano nè come interpretavano... specialmente lei non so perchè ma ogni volta che la vedevo mi dava ai nervi :ihihih:
Preferivo di gran lungo la "seconda" scelta italiana, Faiella/Scali :wub:
 
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CAT_IMG Posted on 19/1/2014, 17:54     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Ragazzi,il tempo stringe e Sochi è alle porte, spero di fare in tempo a concludere tutta la panoramica sui giochi! :woot: Oggi ci rituffiamo dentro Torino 2006, proprio in occasione di queste olimpiadi mi sono appassionata al pattinaggio. :wub:

flag_italy Si entra in stagione olimpica: Faiella/Scali vincono il bronzo al Trophée Eric Bompard. Nel 2006, Carolina Kostner è medaglia di bronzo europea. Si ripete la stessa situazione dell’anno precedente per quanto riguarda gli ori, con la Slutskaya che, con il suo settimo titolo, supera Katarina Witt e Sonja Henie. La coppia ceca Olga Prokuronova/Karel Štefl ha un incidente durante un sollevamento, senza gravi conseguenze.

2006: Olimpiadi invernali di Torino

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La cerimonia di apertura si svolge il 10 febbraio presso lo Stadio Olimpico di Torino. Viene aperta dal ginnasta italiano Jury Chechi, campione olimpico ad Atlanta 1996, che, come uno "sciamano metropolitano", al risuonare di un gong batte ripetutamente un martello su un'incudine dalla quale escono grandi fiammate, che partono anche da vari angoli dello stadio, per esprimere il carattere industriale della città di Torino.

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Contemporaneamente, sulla grande passerella fanno il loro ingresso le "scintille di passione", uno dei simboli dell'intera cerimonia, pattinatori vestiti di rosso, colore che insieme all'azzurro caratterizza i giochi, con in testa un casco dal quale escono lunghe fiammate, espressione di stile, velocità ed energia. Subito dopo vi è un tributo alle nazioni alpine: Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania,Austria e Slovenia, che con l'Italia condividono la catena montuosa, sulle note dell'ouverture dell'opera La gazza ladra di Gioachino Rossini.
Lo spettacolo va avanti con un segmento dedicato allo stile italiano. La modella e cantante Carla Bruni, in un abito disegnato da Giorgio Armani, consegna il tricolore italiano ad un drappello dell'arma dei Carabinieri.

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Questa è la copertina del calendario dei Carabinieri del 2006, che raffigura proprio quel momento.

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L'alzabandiera è accompagnato dall'inno nazionale italiano, cantato da Eleonora Benetti, una bambina di 9 anni, vestita del tricolore, e da un coro di 24 sportivi italiani. Oltre 400 volontari rappresentano poi il gesto di un saltatore con gli sci.



A questo punto inizia la tradizionale sfilata degli atleti, accompagnati da una selezione di successi pop degli anni settanta e ottanta italiani e internazionali. Le 80 nazioni partecipanti entrano nello stadio una alla volta, per prima la Grecia, patria dei giochi dell'antichità, e le altre a seguire in ordine alfabetico secondo la lingua italiana; ogni rappresentanza è preceduta da una modella con il cartello con il nome della nazione, vestita di un abito Moschino; per ultima, come da consuetudine, sfila la nazione ospitante, l'Italia, la cui portabandiera è la giovane pattinatrice Carolina Kostner. Il placard che introduce gli atleti, invece, è portato da Miss Italia 2005, Edelfa Chiara Masciotta.

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Lo spettacolo prosegue poi con un segmento dedicato alla storia d'Italia, passando dal Medioevo, con la lettura di alcuni versi della Divina Commedia di Dante (Inferno, Canto XXVI) interpretati da Giorgio Albertazzi, passando per il Rinascimento, nel quale fanno il loro ingresso gli splendidi e ricchi costumi creati dal premio Oscar Gabriella Pescucci, tra scene di banchetti principeschi. Non mancano le crinoline, alte quattro metri; successivamente la modella ceca Eva Herzigova personifica la nascita di Venere, opera di Sandro Botticelli, uscendo da una conchiglia.

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Il segmento si chiude con uno "show aereo" con due grandi sfere volanti, il Sole e la Luna, per rappresentare il cammino verso il Barocco, fino ai fuochi d'artificio.
Nel segmento successivo si passa all'ultima grande avanguardia italiana del Novecento, il Futurismo, con l'esibizione del primo ballerino del Teatro alla Scala Roberto Bolle.

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Il pilota Luca Badoerha fa poi il suo ingresso, circondato dalle moto Ducati rosse, su una Ferrari da Formula 1, apparsa con un gruppo di meccanici che, in un veloce pit-stop, monta gli pneumatici ed il musetto con la scritta Torino 2006. Per celebrare l'Italia dei motori, il collaudatore della Scuderia Ferrari percorre quindi la passerella a bordo del bolide, dando poi spettacolo sgommando in testacoda e tracciando i cinque cerchi olimpici con i segni lasciati dalle ruote in una nuvola di fumo.
È quindi la volta delle autorità: dapprima prende la parola il presidente del TOROC (il comitato organizzatore locale) Valentino Castellani, che dichiara: "Torino è fiera di diventare la città di tutti, la vostra città, la vostra casa". Successivamente prende la parola il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, il belga Jacques Rogge, che parla in parte in italiano, ringraziando anche i volontari: "Rendete i Giochi quella magia che tutti noi desideriamo, non solo con i vostri risultati, ma soprattutto attraverso il vostro comportamento". Infine, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, con la tradizionale formula di rito, dichiara ufficialmente "aperta, a Torino, la celebrazione dei XX giochi olimpici invernali".
Per la prima volta nella storia dei giochi sono otto donne, note a livello internazionale per il loro impegno a favore della pace o per i loro successi sportivi, a portare la bandiera olimpica, sulle note della marcia trionfale dell'Aida di Giuseppe Verdi. Le otto donne, diverse per origine, cultura e impegno, sono scelte in rappresentanza di tutte le donne del mondo come simbolo di pace, tolleranza e dialogo tra i popoli. Al fianco di Sophia Loren, attrice italiana e ambasciatrice dell'UNHCR, che guida la cerimonia, sfilano la scrittrice cilena Isabel Allende, l'atleta marocchina Nawal El Moutawakel, prima donna africana e musulmana ad aggiudicarsi un oro olimpico nei 400 metri ad ostacoli a Los Angeles 1984, Susan Sarandon, attrice statunitense ed ambasciatrice dell'UNICEF, la keniota Wangari Maathai, premio Nobel per la pace 2004, Manuela Di Centa, vincitrice di sette medaglie olimpiche e prima donna italiana a scalare l'Everest, Maria Mutola, prima donna del Mozambico vincitrice di un oro olimpico a Sydney 2000, e la cambogiana Somaly Mam, attivista per i diritti umani.

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La bandiera è poi innalzata da un drappello degli Alpini, accompagnata dalle note dell'inno olimpico.
Claudio Baglioni dirige quindi l'esecuzione di Va', l'inno dei giochi olimpici di Torino 2006.



Il giuramento degli atleti è fatto dallo sciatore italiano Giorgio Rocca, e quello dei giudici da Fabio Bianchetti. A sorreggere la bandiera olimpica su cui giurano, l'ex sciatrice alpina Giuliana Minuzzo, che aveva prestato il giuramento degli atleti a Cortina d'Ampezzo 1956, prima donna nella storia dei giochi olimpici ad avere tale onore.
Yoko Ono, vedova dell'ex-Beatles John Lennon, legge un appello per la pace, seguito dall'esecuzione di Imagine, la più celebre canzone di Lennon, cantata da Peter Gabriel, leader storico deiGenesis.
Una danza acrobatica, con ballerini sospesi a mezz'aria, anticipa il momento più atteso: l'entrata della fiaccola olimpica e l'accensione del braciere. La torcia olimpica, disegnata da Pininfarina, entra nello stadio olimpico tra le mani dello sciatore italiano Alberto Tomba, che la cede poi ai quattro componenti della staffetta italiana 4x10 di sci di fondo che vinsero la medaglia d'oro ai giochi di Lillehammer 1994, Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta, Silvio Fauner. La torcia passa a Piero Gros, oro nello slalom a Innsbruck 1976,piemontese, che la cede a sua volta a Deborah Compagnoni (vincitrice di 3 ori nel '92, '94, '98), che infine la consegna all'ultimo tedoforo, Stefania Belmondo, l'atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (10), che ha così l'onore di accendere il braciere olimpico, anch'esso disegnato da Pininfarina, il più alto (57 m) in tutta la storia dei giochi olimpici, tra fuochi d'artificio e spettacoli di luce.

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La cerimonia si conclude con il tenore Luciano Pavarotti che, grazie a una scenografia inaspettata che ha trasformato lo stadio in un grande teatro lirico, canta il suo cavallo di battaglia, il Nessun Dorma, dalla Turandot di Giacomo Puccini, seguito da un grande spettacolo di fuochi d'artificio. L'esecuzione di Luciano Pavarotti è stata l'ultima esibizione della sua vita.



Articolo da InStoria: Torino 2006

Le mascotte sono Neve e Gliz, una pallina di neve e un cubetto di ghiaccio, gli elementi essenziali per lo svolgimento di un’olimpiade invernale.

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Lo slogan è “Passion lives here”, mentre queste sono le medaglie.

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Il resto arriverà a breve, per il momento vi lascio con queste due foto.

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:embrace:

Edited by Secret love - 22/1/2014, 19:39
 
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CAT_IMG Posted on 19/1/2014, 22:18     +1   -1
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Bellissimo post secret! Grazie! Non sapevo tantissime cose riguardo alla "nostra" cerimonia di apertura! Interessanti davvero! :embrace:

Aggiungo solo una cosa riguardo la nostra Carolina come porta bandiera.

Il 22 novembre 2005 è stata nominata dal presidente del CONI quale portabandiera e nonostante le critiche mosse da molti alla decisione di scegliere come alfiere un'atleta giovane, alla sua prima Olimpiade e che non viveva né si allenava in Italia, Carolina si è detta "onoratissima di rappresentare l'Italia, perché io mi sento molto italiana". Ha aggiunto inoltre di ritenere che con lei avesse "vinto la gioventù".


Critiche, critiche... sempre critiche.... ma lasciatela in pace....
 
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CAT_IMG Posted on 20/1/2014, 09:45     +1   -1
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Grazie Ice! :embrace: Contenta che ti sia piaciuto! Per quanto riguarda Caro hai proprio ragione, ne hanno sempre una da dire, non se ne può più...

Passiamo ora alle gare vere e proprie!
Nei men il trionfatore è Evgeni Plushenko.

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Medaglia d’argento per Stéphane Lambiel, bronzo per il canadese Jeffrey Buttle.

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Proprio Plushenko, tre volte campione del mondo, e Lambiel, campione del mondo in carica, erano i candidati principali all’oro olimpico. Altri pretendenti erano la medaglia d’argento ai precedenti mondiali e la medaglia di bronzo, Jeffrey Buttle e Evan Lysacek, il canadese Emanuel Sandhu, il francese Brian Joubert, il giapponese Daisuke Takahashi e gli americani Johnny Weir e Matt Savoie.
Nel programma corto, Plushenko prende il largo con dieci punti di distacco dal secondo classificato Weir e record del mondo. Lambiel, nonostante un triplo axel divenuto doppio, è terzo a un punto da Weir. Seguono Joubert, Takahashi e Buttle. Nel free, Plushenko segna un altro record del mondo. Inizia il programma con una combinazione quadruplo-triplo-doppio e commette in seguito solo un errore, quello di doppiare il flip. Guadagna il punteggio più alto sia nel tecnico che nei components. Lambiel non riesce a completare alcun triplo axel, ma apre con un quadruplo in combinazione ed esegue trottole splendide. Nonostante il suo libero sia il quarto, conquista un meritatissimo secondo posto. Buttle cade su un tentativo di quadruplo, ma i secondi components fanno sì che il suo sia il secondo libero, con terzo posto finale. Joubert commette diversi errori sui salti e finisce sesto. Il terzo libero è quello di Lysacek, e gli vale un quarto posto in classifica generale. Dietro di lui Weir. Takahashi pattina un buon programma ma è penalizzato a causa dei salti, alcuni ripetuti e altri sotto ruotati. Termina ottavo. Il belga Kevin van der Perren riesce a risalire dalla tredicesima alla nona posizione. Sandhu, invece, cade due volte nel corso del suo free.

Nelle ladies la regina è la giapponese Shizuka Arakawa, che conquista il primo oro olimpico per la sua nazione nella sua specialità.

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Seconda la statunitense Sasha Cohen. Terza Irina Slutskaya.

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La principale candidata all’oro era la Slutskaya, campionessa mondiale in carica e vincitrice di sette titoli europei. Michelle Kwan, argento a Nagano e bronzo a Salt Lake City, è costretta al ritiro da un infortunio. Il suo posto in squadra è preso da Emily Hughes, sorella minore di Sarah, vincitrice dell’ultima olimpiade, che partecipa così insieme a Sasha Cohen, argento mondiale, e Kimmie Meissner. Anche il Giappone schiera una squadra molto forte: la campionessa del mondo nel 2004 Shizuka Arakawa, Fumie Suguri e Miki Ando. Altre valide avversarie sono la russa Elena Sokolova, la canadese Joannie Rochette, Carolina Kostner, la finlandese Susanna Poykio, la svizzera Sarah Meier, Elena Liashenko e Julia Sebestyen.
Nel programma corto, Sasha Cohen entusiasma tutti con una prova impeccabile. Dietro di lei, per soli 0.03 punti, la Slutskaya. Terza la Arakawa, a 0.70. La gara è apertissima. La Suguri e la Meissner eseguono dei buoni programmi ma la sorpresa nella top sei è la georgiana Elene Gedevanishvili, che esegue una combinazione triplo flip-triplo toe loop. A completare la top ten, Emily Hughes (forte del tifo dagli spalti di sua sorella Sarah), Miki Ando, Joannie Rochette e Sarah Meier. Carolina Kostner cade sulla combinazione col triplo flip ed è undicesima.
Nonostante la pressione mediatica, Shizuka Arakawa pattina un libero con cinque tripli, che le consente di vincere l’oro. Non esegue alcuna combinazione triplo-triplo e doppia il loop, ma ottiene il punteggio più alto sia nel tecnico che nei components. Sasha Cohen, più nervosa rispetto al corto e alle prese con un infortunio, cade sul triplo lutz di apertura e ha uno step out sul triplo flip. Nonostante questi errori iniziali, riesce a riprendersi, e grazie anche alle sue splendide trottole e spirali chiude in seconda posizione. Irina Slutskaya, in cerca del primo oro olimpico per la Russia nelle ladies, non riesce nell’impresa. Doppia il flip e cade sul triplo loop. Riceve un punteggio basso che la pone dietro Arakawa e Cohen ma davanti Fumie Suguri. Joannie Rochette pattina uno dei migliori free, con sei tripli puliti e una ricca coreografia, che le vale il quinto posto. Seguono la Meissner e la Hughes. Ottava Sarah Meier. Chiudono la top ten Carolina Kostner ed Elene Gedevanishvili, autrici di diversi errori.

Nelle coppie, con il loro libero sul tema di Romeo e Giulietta, vincono Tatiana Totmianina/Maxim Marinin. La loro è la dodicesima medaglia d’oro olimpica consecutiva per la Russia-ex Unione Sovietica, che domina in questa specialità dal 1964.

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Argento e bronzo per le due coppie cinesi Zhang Dan/Zhang Hao e Shen Xue/Zhao Hongbo.

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Totmianina/Marinin sono primi dopo lo short, seguiti da Zhang/Zhang e dai connazionali Maria Petrova/Alexei Tikhonov. Dietro di loro i cinesi Pang Qing/Tong Jian e Shen/Zhao. Rena Inoue e John Baldwin atterrano il primo triplo axel lanciato in una gara olimpica.
Nel libero, Totmianina/Marinin sono inarrivabili. La loro vittoria rappresenta anche un riscatto dall’incidente del 2004. Zhang/Zhang tentano un quadruplo salchow lanciato, ma lei cade procurandosi una brutta ferita al ginocchio. Sono costretti ad interrompere il programma ma poi lo riprendono, ricevendo la standing ovation del pubblico e dei loro avversari, tra i quali Totmianina/Marinin. Riescono così a conquistare l’argento. Shen/Zhao risalgono dalla quinta alla terza posizione, come avevano fatto a Salt Lake City. Seguono Pang/Tong e Petrova/Tikhonov. I tedeschi Aljona Sawtschenko e Robin Szolkowy sono sesti, mentre Inoue/Baldwin non riescono a completare il triplo axel lanciato anche nel free e finiscono settimi.

Nella danza la Russia conquista il terzo oro in questa edizione dei giochi, per quanto riguarda il pattinaggio di figura, con Tatiana Navka/Roman Kostomarov.

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Argento per gli statunitensi Tanith Belbin/Benjamin Agosto, bronzo per la coppia ucraina Elena Grushina/Ruslan Goncharov.

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Nella compulsory dance, i campioni del mondo in carica, Navka/Kostomarov, sono secondi dietro Fusar Poli/Margaglio, rientrati alle competizioni in occasione dell’olimpiade in casa. Terzi i bulgari Albena Denkova/Maxim Staviski, seguiti dai canadesi Marie-France Dubreuil/Patrice Lauzon. Seguono Grushina/Goncharov, Belbin/Agosto, visti come i principali avversari dei russi e Isabelle Delobel/Olivier Schoenfelder. La coppia lituana Margarita Drobiazko/Povilas Vanagas (sposati dal 2000) diventa la prima coppia a prendere parte a ben cinque olimpiadi.
L’original dance è caratterizzata da diversi errori, ma non da parte di Navka/Kostomarov, che balzano in testa. Belbin/Agosto sono secondi a un punto di distanza. Fusar Poli/Margaglio pattinano soltanto la decima original dance: Maurizio perde l’equilibrio, segue la caduta di entrambi. Tutto ciò li porta fuori dalla zona podio. Al termine della prova Barbara fulmina letteralmente Maurizio con lo sguardo e i due rimangono a guardarsi per un tempo interminabile.

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Grushina/Goncharov sono terzi, dietro di loro Delobel/Schoenfelder. Nonostante alcuni problemi sulla trottola combinata, Denkova/Staviski sono nella top five. Seguono Chait/Sakhnovski e Dubreuil/Lauzon. Questi ultimi ricevono due punti di detrazione per una brutta caduta, che li costringe al ritiro. Anche Drobiazko/Vanagas ricevono delle detrazioni, per caduta e per exended lift.
Nella free dance, Navka/Kostomarov con la loro Carmen sono nuovamente in testa, con il punteggio più alto sia nel tecnico che nei components. Delobel/Schoenfelder pattinano la seconda free dance, ma chiudono quarti. Grushina/Goncharov sono terzi, mentre Belbin/Agosto catturano l’interesse del pubblico con un flamenco potente ed entusiasmante, ma commettono piccoli errori su twizzles e sequenza di passi. Per questo la loro free dance è la quarta, ma sono secondi in classifica generale. La loro medaglia d’argento è la prima per l’America in trent’anni. Quinti Denkova/Staviski, autori di una buona prova ma penalizzati da una detrazione di due punti per exended lift. Drobiazko/Vanagas sono sesti nel free, seguiti da Chait/Sakhnovski. Fusar Poli/Margaglio pattinano l’ottava free dance, chiudendo in sesta posizione.

flag_italy L’Italia è rappresentata da Karel Zelenka, Carolina Kostner, Silvia Fontana, Barbara Fusar Poli/Maurizio Margaglio, Federica Faiella/Massimo Scali.

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CAT_IMG Posted on 20/1/2014, 13:21     +1   -1
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Forza, ce l'hai quasi fatta ad arrivare a Sochi in tempo !!

Wow tutte quelle informazioni sulla nostra Cerimonia di apertura, non me la ricordavo proprio così piena di cose e simboli e richiami. E quanti nomi dei nostri grandi atleti che hanno risvegliato bei ricordi, non solo nel pattinaggio. Una per tutti, Stefania Belmondo. E Carolina portabandiera... :wub: :wub: Lo sarà anche a Sochi? Spero di sì perchè se lo meriterebbe proprio.

Giusto l'altra sera, mio marito ed io abbiamo ricordato l'occhiataccia fulminante di Barbara Fusar-Poli a Maurizio Margaglio, cercando di ricordare se erano le Olimpiadi. Ahaha, stasera glielo dico e ci faccio bella figura :lol: :lol: Me la ricordo benissimo, Barbara piantata sul ghiaccio a guardare Maurizio....è stato un miracolo che il fuoco del suo sguardo non abbia sciolto la pista :stralol:

CITAZIONE
Altri pretendenti erano la medaglia d’argento ai precedenti mondiali e la medaglia di bronzo, Jeffrey Buttle e Evan Lysacek, il canadese Emanuel Sandhu, il francese Brian Joubert, il giapponese Daisuke Takahashi e gli americani Johnny Weir e Matt Savoie.

Questo nome giapponese non mi è nuovo, l'ho già letto in giro da qualche parte...chissà cosa ha fatto dopo Torino 2006 :P :P :P
 
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meurix
CAT_IMG Posted on 23/1/2014, 10:54     +1   -1




Olimpiadi che avrebbero potuto vedere la partecipazione dell'allora campione del mondo junior Nobunari Oda se nel libero dei Nazionali non avesse inserito un salto dove non doveva, come d'altronde è tipico suo xfacepalm.png.pagespeed.ic.Je5ejQxckY Tra l'altro inizialmente era stato proclamato campione nazionale, poi si sono accorti dell'errore, la quarta combinazione è stata annullato e Oda ha perso l'oro e le Olimpiadi per una manciata di punti. Non so cosa sia peggio fra questo e la medaglia mondiale persa per un 3T di troppo tears
 
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CAT_IMG Posted on 23/1/2014, 13:45     +1   -1
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CITAZIONE (meurix @ 23/1/2014, 10:54) 
Olimpiadi che avrebbero potuto vedere la partecipazione dell'allora campione del mondo junior Nobunari Oda se nel libero dei Nazionali non avesse inserito un salto dove non doveva, come d'altronde è tipico suo xfacepalm.png.pagespeed.ic.Je5ejQxckY Tra l'altro inizialmente era stato proclamato campione nazionale, poi si sono accorti dell'errore, la quarta combinazione è stata annullato e Oda ha perso l'oro e le Olimpiadi per una manciata di punti. Non so cosa sia peggio fra questo e la medaglia mondiale persa per un 3T di troppo tears

Avevo riportato questo episodio nel 3D su Daisuke, stagione 2009/2010. La Federazione attribuì l'errore ad un malfunzionamento del software usato dai giudici e uno o due giorni dopo annullò il risultato, rifece i conteggi e la vittoria andò a Daisuke. La cerimonia di premiazione venne rifatta, con tanto di personalità e musica e quant'altro, però a porte chiuse in un'arena vuota......francamente una soluzione ibrida che non fece piacere a nessuno. Per rimediare al pasticcio, la Federazione decise salomonicamente di dividere l'unico posto disponibile, mandando Dai a Torino e Nobu ai Mondiali.

Povero Nobu :( decisamente quella regola non gli entra in testa: di sicuro so che subito nella stagione successiva perse Skate America 2010 per lo stesso motivo e poi credo anche altre gare nel corso degli anni, ma non ricordo quali.
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2014, 12:49     +1   -1
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Continuiamo da dove eravamo rimasti, ovvero dopo Torino! ^_^

flag_italy Faiella/Scali vincono il bronzo a Skate Canada e al Trophée Eric Bompard, nel 2006.
Agli europei 2007, Carolina Kostner vince il suo primo titolo. Seconda è Sarah Meier, che diventa la prima svizzera dopo Denise Biellmann a vincere una medaglia in tale evento. Nei men vince il francese Brian Joubert, secondo titolo per lui, mentre nelle coppie Aliona Savchenko e Robin Szolkowy vincono il loro primo titolo e si tratta del primo oro europeo per la Germania dopo quello di Ingo Steuer (loro allenatore) e Mandy Woetzel, del 1995. Nella danza vincono i francesi Isabel Delobel/Olivier Schoenfelder. Da notare il settimo posto di Karel Zelenka nei men, il quinto di Valentina Marchei nelle ladies e il sesto di Faiella/Scali nella danza. Inoltre, due nuove coppie prendono parte a questo europeo: una è la coppia di danza Anna Cappellini/Luca Lanotte, che esordisce con un buon ottavo posto, e l’altra è una coppia di artistico, Laura Magitteri/Ondrej Hotarek (noni).
Nello stesso anno, Brian Joubert è anche campione del mondo, davanti a Daisuke Takahashi e Stéphane Lambiel. Il podio delle ladies è invece occupato da Miki Ando, Mao Asada e Yuna Kim. Carolina Kostner è sesta. Nelle coppie la vittoria va a Shen Xue/Zhao Hongbo sui connazionali Pang Qing/Tong Jian, mentre nella danza ai bulgari Albena Denkova/Maxim Staviski.
Sempre nel 2007, Faiella/Scali vincono il bronzo a Skate America e alla Cup of China, Cappellini/Lanotte vincono l’argento a Skate Canada e Carolina Kostner vince l’oro all’NHK Trophy e il bronzo alla Cup of China. Quest’ultima conquista la finale dove vince il bronzo, dietro Kim e Asada. Durante questo Grand Prix si assiste ad alcuni tentativi di quadruplo salchow lanciato da parte di alcune coppie come Kavaguti/Smirnov, Miller/Moram e Vise/Trent.
Nel 2008, Carolina Kostner si riconferma campionessa europea. In gara con lei anche la Marchei (sesta) e Stefania Berton. Nei men, l’oro va al ceco Tomas Verner, che batte Lambiel e Joubert. Anche Savchenko/Szolkowy si riconfermano campioni. Per l’Italia ci sono ben due coppie: oltre a Magitteri/Hotarek anche Marika Zanforlin/Federico Degli Esposti. Nella danza vincono i russi Domnina/Shabalin, quarti Faiella/Scali.
Jeffrey Buttle è il quarto canadese a vincere un titolo mondiale e lo fa senza un quadruplo: è l’inizio della nota polemica che culminerà con i giochi del 2010. Carolina Kostner è argento mondiale. Buoni risultati per l’Italia arrivano anche dalla danza, con il quinto posto di Faiella/Scali e il decimo di Cappellini/Lanotte.
Nel 2008, Carolina Kostner vince la Cup of Russia. Faiella/Scali vincono l’argento al Trophée Eric Bompard e l’oro all’NHK Trophy. In finale, la Kostner vince il bronzo, mentre Faiella/Scali sono quarti.
Nel 2009, Samuel Contesti, passato ai colori italiani, vince la medaglia d’argento agli europei. Argento anche per Carolina Kostner, dietro la finlandese Laura Lepisto, che diventa la prima della sua nazione a vincere tale titolo. In gara per l’Italia nelle ladies anche Stefania Berton e Francesca Rio. Nelle coppie, avviene l’esordio di Nicole Della Monica/Yannick Kocon. Un altro argento per l’Italia arriva dalla danza con Faiella/Scali. Evan Lysacek vince i mondiali (senza quadruplo, segue nuova polemica). Samuel Contesti è quinto.
Nel 2009, Faiella/Scali vincono il bronzo alla Cup of China e Cappellini/Lanotte vincono l’argento alla Rostelecom Cup e a Skate America. Questi ultimi arrivano in finale dove si classificano quinti.

Dal 2010 ai giorni nostri

Gli europei 2010 vedono il ritorno di Plushenko alle gare, ritorno segnato dal record del mondo nello short e dalla vittoria del suo sesto titolo. Stéphane Lambiel, tornato anche lui alle competizioni, vince il suo terzo argento europeo, mentre Brian Joubert col bronzo vince la sua nona medaglia consecutiva agli europei. Buon quinto posto per Samuel Contesti. Nelle ladies, Carolina Kostner conquista il suo terzo titolo, imponendosi su Laura Lepisto. Con Elene Gedevanishvili arriva la prima medaglia in una gara ISU per la Georgia. Nelle coppie di artistico, Yuko Kavaguti/Alexander Smirnov prevalgono su Aliona Savchenko/Robin Szolkowy, segnando un record del mondo nel free. Nicole Della Monica/Yannick Kocon sono sesti. Nella danza vincono Oksana Domnina/Maxim Shabalin. Federica Faiella/Massimo Scali vincono il loro secondo argento europeo. Per l’Italia ci sono anche Cappellini/Lanotte (sesti) e Federica Testa/Christopher Mior.

2010: Olimpiadi invernali di Vancouver

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Questa è la prima olimpiade dal 1960 nella quale le medaglie d’oro nel pattinaggio di figura vengono tutte assegnate ad atleti non europei, in particolare si interrompe la supremazia russa sul gradino più alto del podio delle coppie di artistico.
Nei men vince lo statunitense Evan Lysacek.

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Secondo Evgeni Plushenko. Daisuke Takahashi vince la prima medaglia olimpica (bronzo) per il Giappone.

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Nelle ladies si assiste al trionfo della coreana Yuna Kim. Si tratta della prima medaglia per la Corea del Sud proveniente da uno sport olimpico invernale diverso da pattinaggio di velocità e short track. Yuna stabilisce tutti i record del mondo: nello short, nel free e nel punteggio totale.

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La medaglia d’argento Mao Asada diventa la prima donna ad atterrare un triplo axel in un programma corto alle olimpiadi, e la prima ad atterrare in totale tre tripli axel nella stessa gara. La medaglia di bronzo va alla canadese Joannie Rochette, provata dalla perdita della madre proprio durante lo svolgimento dei giochi.

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Nelle coppie di artistico la vittoria va alla coppia cinese Shen Xue/Zhao Hongbo, che conquistano la prima medaglia d’oro olimpica per la loro nazione, per quanto riguarda il pattinaggio. I due segnano anche un record del mondo nello short e nel punteggio totale.

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I secondi classificati Pang Qing/Tong Jian segnano invece il record nel free. Terzi i tedeschi Aliona Savchenko/Robin Szolkowy.

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Nella danza, vincono i giovanissimi canadesi Tessa Virtue/Scott Moir, i primi nordamericani a vincere questo titolo interrompendo trentaquattro anni di dominio europeo. All’età di 20 e 22 anni rispettivamente, sono i più giovani in assoluto ad avere mai vinto l’oro olimpico nella danza su ghiaccio. Ma i due detengono anche numerosi altri primati: prima coppia a vincere l’oro al debutto olimpico, prima coppia ex campione del mondo junior a vincere l’oro e prima coppia a vincerlo in casa.

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Secondi gli statunitensi Meryl Davis/Charlie White, terzi i russi Oksana Domnina/Maxim Shabalin.

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flag_italy L'Italia è rappresentata da Samuel Contesti, Paolo Bacchini, Carolina Kostner, Nicole Della Monica/Yannick Kocon, Federica Faiella/Massimo Scali (quinti), Anna Cappellini/Luca Lanotte.

Le mascotte sono Miga, Quatchi, Mukmuk, tre animali diffusi in Canada.

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Lo slogan è "With glowing hearts", mentre queste sono le medaglie.

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Polemica sul quadruplo alle olimpiadi di Vancouver 2010

I risultati finali nella gara di pattinaggio maschile suscitano numerose polemiche. Al centro di queste polemiche c’è il quadruplo. Evan Lysacek non inserisce alcun quadruplo nei suoi programmi, mentre Plushenko, che ha un vantaggio di mezzo punto da Lysacek dopo il corto, viene superato da quest’ultimo con il libero, nonostante abbia eseguito una combinazione quadruplo toe loop-triplo toe loop. Il programma di Lysacek viene valutato di difficoltà inferiore ma qualitativamente migliore di quello di Plushenko. Molti esperti del settore esprimono opinioni sui risultati della gara, e molti spettatori alimentano la polemica online su forum e social network.

Antefatto
Anche se la polemica sul quadruplo è esplosa ai giochi del 2010, essa era già radicata nella storia stessa del quadruplo e nel suo ruolo nelle gare più importanti, olimpiadi comprese. Il salto venne eseguito per la prima volta da Kurt Browning nel 1988, e da lì iniziò a essere visto come un elemento decisivo per un programma vincente e la sua mancanza divenne quasi un handicap. Poiché le olimpiadi del 1994 a Lillehammer furono vinte da Alexei Urmanov senza quadruplo, quest’ultimo ha fatto la differenza tra primo posto e resto della classifica. In un articolo datato 19 gennaio 1998, E.M.Swift scrisse che “nessun oro olimpico sarebbe mai stato più vinto da un pattinatore che non prova ad eseguire un quadruplo”. Molti pattinatori, perciò, hanno iniziato a inserirlo nel loro repertorio di salti per essere competitivi. Nei dodici anni precedenti i giochi del 2010, solo due pattinatori vinsero un mondiale senza quadruplo, entrambi sotto l’IJS. Nel 2008 la vittoria di Jeffrey Buttle ai mondiali smentì la convinzione comune dell’indispensabilità del quadruplo per vincere un titolo importante. Quanto successo fu la scintilla della successiva e più ampia polemica scoppiata due anni dopo. Brian Joubert, il primo pattinatore europeo ad atterrare tre quadrupli in un programma, espresse il suo forte disappunto per il risultato della gara, e affermò che il valore del quadruplo doveva essere incrementato dal sistema di giudizio. Evan Lysacek, come Joubert, commentò la vicenda dichiarando che il quadruplo è essenziale nel pattinaggio maschile. Nel 2009 proprio Lysacek diventò il secondo pattinatore a vincere un mondiale senza quadruplo.
Con il ritorno alle gare di Evgeni Plushenko e Stéphane Lambiel, il dibattito sul quadruplo si intensificò ulteriormente. A proposito di questo, il pattinatore ceco Michal Brezina affermò: “Hanno visto che per due volte il campione del mondo ha vinto senza quadruplo. Era dai tempi di Todd Eldredge che nessuno vinceva in questo modo. Penso che lo abbiano fatto solo per questo. Vogliono mostrare che se vuoi essere campione del mondo devi avere un quadruplo. Non credo ci sia un’altra ragione”. Plushenko pensava fosse una vergogna che due campioni del mondo avessero vinto senza tentare un quadruplo e che ciò non fosse in linea con la prassi consolidata che si era creata negli ultimi tempi. A proposito delle olimpiadi del 2010, nel mese di gennaio Lysacek disse: “Chiunque pattini pulito e con un quadruplo potrà vincere. Ma non credo che molti lo faranno”. Poco tempo dopo, tuttavia, a causa di un problema al piede sinistro, Lysacek dichiarò che non avrebbe tentato il quadruplo. Quando gli chiesero se ciò avrebbe compromesso la sua corsa al titolo olimpico, rispose che con il nuovo sistema di giudizio era possibile vincere anche senza quadruplo: “Questa stagione è stata molto significativa, se si va a guardare come sono andate le gare internazionali finora, la mia strategia non fa una piega. Io non credo che nessuno sia imbattibile in questo momento, a causa del modo in cui il nostro sport viene giudicato. Ovviamente le possibilità di sbagliare sono tante, ma ci sono anche un sacco di punti extra da guadagnare pattinando in modo pulito”.

Olimpiadi di Vancouver 2010
Alle olimpiadi di Vancouver, Lysacek concluse la gara con un punteggio di 257.67, con 1.31 punti in più su Plushenko, diventando il primo pattinatore dal 1994 a vincere il titolo olimpico senza un quadruplo. Equivalente a quello di Plushenko dal punto di vista artistico (entrambi 82.80 di program components), il programma di Lysacek risultò vincente per l’esecuzione di alcuni elementi tecnici come salti, trottole e passi. Commentando i voti più alti ottenuti nel punteggio tecnico, l’allenatore di Lysacek Frank Carroll affermò: “ Plushenko è stato brillante nei salti. Ha fatto cose molto difficili in modo eccellente. Ma se guardate al suo pattinaggio, vedrete che all’inizio andava molto bene e poi si è perso. È andato un po’ a fasi alterne. Evan ha mantenuto un certo livello dall’inizio alla fine”. Lysacek era d’accordo con Carroll su come fosse riuscito a battere il tre volte medagliato olimpico, la cui abilità tecnica era da sempre stata il suo marchio di fabbrica: “se fosse una gara di salti, avremmo 10 secondi per fare il nostro salto migliore. Ma si tratta di quattro minuti e 40 secondi di pattinaggio, dall’inizio alla fine. Questa era la mia sfida stasera, e mi sento molto bene pensando a quello che ho fatto”.
Alcuni consideravano il programma di Lysacek migliore come qualità complessiva rispetto a quello del suo rivale. Il presidente del CIO Jacques Rogge disse: “Plushenko può avere fatto il quadruplo, ma la qualità complessiva del programma di Lysacek era migliore”. La più volte campionessa olimpica nelle coppie di artistico Irina Rodnina, a proposito del programma di Plushenko disse: “Evgeni aveva un grosso vantaggio, il quadruplo, ma allo stesso tempo nella performance del nostro campione ci sono stati alcuni piccoli errori, non evidenti a tutti. Lysacek aveva un programma ben bilanciato e tutti gli elementi tecnici erano ben integrati secondo una sequenza logica, mentre Evgeni, questo è evidente specie nella seconda parte, ha pattinato da un salto all’altro”.
Il modo diverso in cui sono stati costruiti i free skating, così come la valutazione ricevuta su trottole e sequenze di passi, hanno quindi favorito Lysacek. Secondo il nuovo sistema di giudizio, i salti eseguiti nella seconda metà del programma ricevono un bonus del 10%. A differenza di Lysacek che inserì cinque salti nella seconda parte, Plushenko ne mise tre dei suoi otto. La scelta strategica di Lysacek ha annullato il vantaggio che la combinazione quadruplo toe loop-triplo toe loop portava a Plushenko. Di conseguenza, Plushenko prevalse su Lysacek nei salti di soli 0.3 punti. Il divario tra i due dopo il programma corto era di soli 0.55 punti e il punteggio maggiore ottenuto dall’americano su trottole e sequenze di passi gli garantì la vittoria. Sulle trottole, Lysacek ottenne 0.85 punti in più su Plushenko, dato che le sue tre trottole erano tutte di livello 4 e gli procurarono 1.26 punti, mentre di quelle di Plushenko solo due erano di livello 4. Inoltre le sequenze di passi di Plushenko furono valutate 0.9 punti in meno rispetto a quelle del rivale, che quindi ottenne un margine complessivo di 1.31 punti nel free skating.
La vittoria sul filo del rasoio di Lysacek ha suscitato un’ondata di critiche e molti definirono il suo programma al di sotto degli standard moderni ed equivalente a un programma degli anni ottanta.
Il programma corto di Plushenko aveva attirato gli elogi da parte della stampa internazionale, che parlò di ritorno del “re del pattinaggio di figura”. Molti sostennero che fu il punteggio del corto a privarlo della medaglia d’oro. Meno di un punto separava Plushenko sia da Lysacek che da Takahashi. Plushenko era stato l’unico dei tre ad atterrare un quadruplo in combinazione col triplo toe loop nel corto. “Ho fatto un gran programma corto ma non ho ottenuto il punteggio che mi aspettavo. Quando ho chiesto il perché mi è stato risposto che avevo pattinato troppo presto e che dovevano conservare i voti più alti per l’ultimo gruppo” disse Plushenko. La stampa russa reagì molto duramente. La famosa allenatrice russa Tatiana Tarasova dichiarò: “hanno affondato Zhenya prima che potesse fare qualcosa. Secondo me, avrebbe dovuto vincere il corto con almeno 4 o 5 punti di differenza. Un corto è un programma tecnico. E una combinazione quadruplo-triplo cambia tutto, perché dimostri di saper fare qualcosa in più rispetto agli altri”.
Plushenko sostenne che il pregiudizio verso di lui è stato chiaramente dimostrato dal punteggio: “dopo il corto, tre giudici mi hanno posizionato ventunesimo e ventiduesimo per le skating skills. Queste persone sono giunte alla conclusione che io non so pattinare. Data la situazione, per me è difficile capire: dov’erano i nostri giudici e la nostra federazione? Perché non hanno protestato dopo il corto? Questo modo di giudicare doveva essere evitato perché non credo che il mio pattinaggio sia di un livello così basso… Avrei dovuto avere almeno 5 punti di vantaggio. Alla fine, però, il divario è stato di soli 0.55 punti e la nostra federazione non ha reagito affatto”.
Il comitato olimpico russo si è rifiutato di appoggiare Plushenko, che stava per protestare contro i risultati per conto suo, citando le nuove regole ISU. Infatti, secondo le nuove regole ISU, può essere presentata una denuncia solo in caso di errore di calcolo. Se i giudici sbagliano nella valutazione degli elementi nel loro livello di difficoltà, deve essere considerato un “errore umano” e non si può contestare. Nonostante ciò, il capo della federazione russa Valentin Piseev fu travolto da numerose critiche per non aver sostenuto Plushenko. “L’argento di Evgeni è stato un risultato molto importante, ma se la federazione russa fosse intervenuta avrebbe portato a casa l’oro” disse Irina Rodnina.
Nei giorni precedenti le olimpiadi, un giudice statunitense, Joe Inman, inviò un’e-mail a 60 giudici e funzionari, richiamando l’attenzione su alcune dichiarazioni fatte da Plushenko durante una conferenza stampa a Bratislava, in Slovacchia, il 27 gennaio 2010: “Se i giudici vogliono qualcuno da favorire, possono farlo. Come a Tallinn, Brian Joubert ha avuto più punti rispetto a me nelle transitions, nonostante avessimo fatto le stesse transitions sul ghiaccio. Infatti noi non abbiamo transitions, perché ci concentriamo sui salti. Quindi ci sono delle lobby nel nuovo sistema di giudizio, e i giudici possono influenzare il risultato”.
L’e-mail diceva più o meno questo: “si dice che il signor Plushenko ammetta di non avere transizioni nei suoi programmi. I giudici sembrano aver dimenticato quello che ha detto. I giudici dovrebbero analizzare quanto hanno visto prima di dare i voti”. Nonostante Inman insistesse sulla sua buonafede, questo fatto suscitò clamore in Europa e venne visto come la prova della lobby contro Evgeni Plushenko e Brian Joubert da parte del nord America. Joe Inman non era giudice alle olimpiadi.
Jacques Rogge dichiarò: ”lasciatemelo dire chiaramente. L’IOC ha discusso di ciò con l’ISU, il sistema di giudizio è assolutamente impeccabile, non c’è nulla da criticare. I giudici hanno utilizzato il sistema che è stato approvato”. Comunque, molti non erano d’accordo e definirono il sistema di giudizio non meno scandaloso di quello che suscitò lo scandalo alle olimpiadi invernali del 2002, citando i punteggi degli atleti come prova. Alexei Mishin, allenatore di Plushenko, era furioso con i giudici e definì i loro voti come “privi di senso, sbagliati e criminali”. Elvis Stojko li definì come ridicoli.
Come Stojko, molti credevano che Johnny Weir aveva pattinato meglio di Patrick Chan, e che avrebbe dovuto essere, se non sul podio, in una posizione superiore alla sesta. Il tre volte campione olimpico Artur Dmitriev definì il punteggio di Lysacek un po’ troppo elevato, anche se non sorprendente considerando che gli stessi giudici avevano dato a Chan 160.30 nonostante numerosi errori e una caduta su uno dei salti. Non solo il punteggio di Chan era superiore a quello di Weir, ma era inferiore di soli 5.21 punti rispetto a quello di Plushenko. Dmitriev affermò: “il punteggio finale ottenuto da Patrick Chan non rispecchia affatto il modo in cui ha pattinato (alle olimpiadi). Questo la dice lunga non solo sul fatto che i giudici sono stati influenzati, ma dimostra anche che il nuovo sistema di giudizio, sostituito al vecchio per garantire maggiore obiettività, non funziona”.
Tatiana Tarasova, che allenò Lysacek nel 2009, definì la valutazione sui components da lui ottenuta semplicemente come “teppismo”, aggiungendo che era stata scippata la medaglia d’oro a Plushenko. “Quando una persona compie un salto quadruplo e un’altra ne fa uno triplo ed entrambi ricevono lo stesso punteggio, allora c’è un problema” affermò Plushenko. Reinhard E. Ketterer, dell’associazione di pattinaggio di figura di Berlino, dichiarò: “Anche noi siamo scioccati. Ad oggi, Plushenko è senza dubbio il miglior pattinatore al mondo ed è giusto così. Il punto principale è che lui ha eseguito un quadruplo toe loop, ed è quello che ci si aspetta da un grande campione. Il pattinaggio di figura non è balletto ma una competizione sportiva. Mi sembra che già in anticipo i giudici abbiano dato la loro preferenza a Lysacek. Come allenatore, l’ho capito subito”.
In risposta a chi sosteneva che un po’ di strategia, come fare una combinazione quadruplo-triplo-doppio ad esempio, o aggiungere un altro salto al programma, gli avrebbe garantito la vittoria, Plushenko disse che nulla poteva essere cambiato in quello che già avevano deciso. “Giudicate voi stessi: per la qualità del mio pattinaggio, tre giudici mi hanno posto in ventunesima e ventiduesima posizione. Stranamente, il computer non ha eliminato il punteggio di nessuno dei tre, ma ha tolto quelli dei giudici che mi avevano posizionato primo. Con il sistema attuale, se questo è il modo in cui si viene giudicati si può vincere così come si può perdere. Non fraintendetemi, non intendo criticare le nuove regole, non sono male ma hanno bisogno di un’ulteriore revisione”.
Spiegando il modo diverso in cui erano stati valutati i components di Plushenko nello short e nel free, Valentin Piseev commentò così: “Dopo quello che è successo nel corto, mi sono rivolto subito a Panov, il membro russo dell’ISU, che ha informato Cinquanta, il presidente dell’ISU. Cinquanta si mise in contatto con il direttore sportivo, che disse che lui stesso avrebbe controllato personalmente la situazione. Come risultato, i components di Plushenko nel free sono stati uguali a quelli di Lysacek”.
Sembra che nel valutare i components alla voce transitions/linking footwork, i giudici siano stati influenzati dall’e-mail di Joe Inman. Elena Tchaikovskaia commentò quello che alla fine si è rivelato essere un fattore determinante nella gara: “ Tutti parlano di transitions, tutti parlano di sequenze di passi ma, per la prima volta nella mia vita, sto sentendo che un campione olimpico vince grazie alle transitions tra gli elementi!”. Nel programma corto, i giudici diedero 6.8 a Plushenko per le transitions, il minimo storico della sua carriera e un punto in meno rispetto agli altri components. A dieci pattinatori sono stati dati voti più alti di lui per le transitions. Durante la stagione aveva ricevuto voti tra 7 e 7.5 negli stessi programmi. Alle olimpiadi del 2006 aveva avuto 7.82 di transitions nel corto e 7.75 nel free, i voti più alti in quella gara. Secondo Alexei Mishin, il basso punteggio di Plushenko nelle transitions sono stati il risultato di una “guerra d’informazione” contro di lui.
Analizzando come il programma corto di Plushenko, tecnicamente superiore, sia stato giudicato equivalente a quello di Lysacek, il quotidiano russo Express scrisse: “ Non molto tempo prima delle olimpiadi, l’ISU ebbe contatti con la rete televisiva americana ABC per un contratto a lungo termine . Da fonti attendibili apprendiamo che all’ISU fu imposta una condizione: un pattinatore americano doveva vincere l’oro alle olimpiadi. Il primo posto nelle categorie ladies e pairs non era raggiungibile, rimanevano quindi la categoria men e la danza. Poiché i danzatori canadesi Tessa Virtue e Scott Moir erano i favoriti, si è deciso infine di puntare su Lysacek. ‘Plushenko non aveva alcuna possibilità fin dall’inizio’, dichiarò una persona vicina all’ambiente dei giudici. Egli è stato derubato senza pietà nel programma corto, e nel libero fu completata l’opera”.
La commentatrice sportiva russa Elena Vaytsekhovskaya, in un suo articolo intitolato “The Curtain” scrisse: “ Poco prima dei giochi, è trapelata la voce che l’ISU stesse per firmare un contratto con la tv americana. L’ISU aveva già un contratto del genere, ma non era così rilevante. Subito dopo iniziò a circolare un’altra voce, secondo la quale a causa di questo contratto, l’ISU avrebbe fatto in modo che i pattinatori americani e canadesi ottenessero il miglior piazzamento possibile ai giochi”. E ancora: “Prima ancora che i giochi si concludessero, si è saputo che Lysacek non avrebbe partecipato ai successivi campionati mondiali. Si è pensato che la causa di questo fosse la paura di perdere: una sconfitta, infatti, avrebbe oscurato ancora di più la vittoria olimpica. In realtà, le cose andarono diversamente. Quando Evan diventò campione del mondo l’anno precedente, gli venne subito offerto un contratto per lo show americano Stars on ice. Lui lo firmò e si impegnò a promuovere lo show negli Stati Uniti”. A proposito della connessione tra Stars on ice e il gala tenutosi alla fine della gara olimpica, la giornalista disse: “L’ordine di esibizione nei gala di pattinaggio è di solito molto semplice: nella prima parte dello spettacolo si esibiscono i pattinatori che per un soffio non sono andati a podio, mentre nella seconda i medagliati. Ebbene, a Vancouver non accadde questo e le medaglie d’argento Mao Asada ed Evgeni Plushenko pattinarono nella prima parte. Strano, no? La scelta non fu casuale: infatti nella seconda parte del gala furono inseriti esattamente quei pattinatori che Stars on ice aveva intenzione di reclutare o che aveva già reclutato”.
In Russia, la perdita dell’oro di Plushenko fu vista dalla maggior parte degli esperti e del pubblico come causata dalla corruzione dei giudici.
“Se stessimo in silenzio allora potremmo rimanere nel cortile di casa. Abbiamo bisogno di affrontare la questione senza mezzi termini, perché con questo sistema di giudizio… Dobbiamo andare fino in fondo” disse Sergei Mironov, presidente dell’alta camera del parlamento russo.
L’immagine di Plushenko come quella di un pattinatore noioso e poco artistico è stata respinta con una propaganda spudorata. Prima delle olimpiadi nessuno aveva messo in dubbio le sue qualità, perciò si pensò che fosse tutta una trovata ordita per mettere in dubbio lo status leggendario di Plushenko. Fu sottolineato, inoltre, il diverso modo in cui l’atleta fu giudicato alle olimpiadi di Torino del 2006. A Torino venne considerato un genio, dopo il ritiro di Yagudin dalle gare, mentre a Vancouver è stato percepito come una minaccia sgradita, e che poteva essere battuta da uno qualsiasi. Dopo il suo ritiro “il pattinaggio di figura si è lentamente deteriorato. Tutti, atleti, allenatori e dirigenti sportivi, avevano già i loro piani per le prossime olimpiadi quand’ecco che: ‘Plushenko è tornato!’ “.
“ Non appena Plushenko ebbe annunciato il suo ritorno, l’ISU distribuì un video dal titolo ‘Come non bisogna pattinare’ e Plushenko compariva in esso!” disse Alexei Mishin sorridendo. “ Penso che nell’ambiente americano e canadese, i cui rappresentanti non hanno un quadruplo, non si voleva che Plushenko diventasse campione olimpico ed è stato fatto tutto il possibile per evitare questo”.
La medaglia d’argento all’atleta più forte, che aveva deciso di pattinare un programma fisicamente difficile e all’altezza di un campione olimpico, fu vista da alcuni come un insulto. “La cosa ironica è che se Plushenko avesse pattinato il programma di Lysacek, lo avrebbe fatto senza sforzo e senza versare una sola goccia di sudore. Lysacek, invece, non sarebbe stato in grado di gestire un programma come quello di Plushenko” affermò Dmitriev.
Durante la cerimonia di premiazione, Plushenko, nel raggiungere il secondo gradino del podio, passò da quello più alto. Il suo fu considerato un gesto antisportivo. Sul suo sito web, era possibile leggere “argento a Salt Lake City, oro a Torino e platino a Vancouver”. L’ultima dicitura fu poi rimossa. Il premier russo Vladimir Putin inviò un telegramma a Plushenko congratulandosi con lui per la splendida prestazione olimpica e dichiarando che il suo argento valeva oro. Il 24 marzo 2010, dei gioiellieri siberiani decisero di regalargli una speciale medaglia, pesante più di mezzo chilo, di oro puro.

Il controverso esito finale della gara dei men alle olimpiadi ha intensificato il dibattito sul valore del quadruplo, e dell’atletismo che questo comporta, sotto il sistema di giudizio ISU:
Dalla sua adozione nel 2004, tale sistema ha spostato l’attenzione dai salti alle trottole, alle transitions e ai passi, con l’intento di incoraggiare la parte artistica del pattinaggio e non solo quella atletica.
I critici, tuttavia, sostengono che l’attuale sistema scoraggi i pattinatori dal porsi obiettivi più alti e riduce il pattinaggio a un livello statico. Questo perché non assegna abbastanza punti al quadruplo e penalizza se il tentativo va male.
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2014, 20:52     +1   -1
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Secret, bellissimo post :applause: :applause: :applause: :applause: :applause:

L'approfondimento sulla controversia dei quadrupli è interessantissimo, con tutte le citazioni di atleti, ex atleti, allenatori, ecc...Hai proprio fornito un quadro completo ed esauriente!! Complimenti !!!

CITAZIONE
Il controverso esito finale della gara dei men alle olimpiadi ha intensificato il dibattito sul valore del quadruplo, e dell’atletismo che questo comporta, sotto il sistema di giudizio ISU:
Dalla sua adozione nel 2004, tale sistema ha spostato l’attenzione dai salti alle trottole, alle transitions e ai passi, con l’intento di incoraggiare la parte artistica del pattinaggio e non solo quella atletica.
I critici, tuttavia, sostengono che l’attuale sistema scoraggi i pattinatori dal porsi obiettivi più alti e riduce il pattinaggio a un livello statico. Questo perché non assegna abbastanza punti al quadruplo e penalizza se il tentativo va male.

Mi sembra che dopo quattro anni questa previsione non si sia avverata del tutto: gli obiettivi si sono alzati, eccome: ci sono diversi atleti di punta che hanno due quadrupli nel Free (anche in combinazione) con altissime percentuali di successo e in questa stagione alcuni avevano anche tentato di inserire il terzo. E non è escluso che da qui al 2018 i più giovani arrivino a considerare "normale" avere tre quadrupli nel Free.

La discussione infinita tra Plu e Lysacek per i PCS, valutati alla pari...82.80 però entrambi inferiori a quelli di Stéphane Lambiel (83.60) e di Daisuke (84.50 i più alti), che tuttavia non vengono coinvolti - per fortuna - nella polemica.

OT In tantissime foto scattate immediatamente prima, durante e subito dopo Vancouver Dai-chan compare con un pelosissimo pupazzo di pelouche, anzi sembra ne avesse con sé 4 o 5 di varie misure; ne tiene uno stretto forte tra le braccia mentre aspetta ansiosamente il risultato del Free di Johnny Weir. Adesso ho capito: erano tutti Quatchi!!! Bambinone!! :stralol: Chiuso OT
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2014, 20:57     +1   -1
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Grazie per aver dato un quadro così esauriente sulla controversia nel maschile a Vancouver, Secret!!!

Quoto Pat, direi che ci sono molti atleti che si sono posti obbiettivi ambiziosi, e spesso sono riusciti a realizzarli, due su tutti Yuzu e Javier....ma non solo loro!!
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2014, 23:30     +1   -1
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Grazie infinite secret!! :applause: :applause:

Sulla faccenda dei giudici e della loro corruzione posso solo dire: CHE SCHIFO! :sick:

Quest'anno temo che stia accadendo la stessa cosa!
 
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CAT_IMG Posted on 25/1/2014, 17:21     +1   -1
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La maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. (A. D'Avenia)

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Grazie ragazze! :D
Sono d'accordo con voi, gli obiettivi sono molto ambiziosi, altroché. Ma la differenza a Sochi sarà fatta da come saranno raggiunti quegli obiettivi, perché se da una parte il pattinaggio non è solo salti al tempo stesso è giusto riconoscere dei meriti a chi cerca di superare i propri limiti dal punto di vista tecnico, senza tralasciare la componente artistica. Speriamo che i giudici siano giusti in questo.

CITAZIONE (Pattina60 @ 24/1/2014, 20:52)
La discussione infinita tra Plu e Lysacek per i PCS, valutati alla pari...82.80 però entrambi inferiori a quelli di Stéphane Lambiel (83.60) e di Daisuke (84.50 i più alti), che tuttavia non vengono coinvolti - per fortuna - nella polemica.

Grazie per aver sottolineato questa cosa Pat. Il lato artistico sia di Stéphane che di Daisuke è fuori discussione, giustissimo che abbiano ottenuto di più!

CITAZIONE (*Ice Princess* @ 24/1/2014, 23:30)
Sulla faccenda dei giudici e della loro corruzione posso solo dire: CHE SCHIFO! :sick:

Quest'anno temo che stia accadendo la stessa cosa!

Ecco, appunto. Le premesse non sono le migliori purtroppo... Speriamo.

Manca ancora un post e poi arriveremo a Sochi! ^_^
 
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CAT_IMG Posted on 25/1/2014, 17:59     +1   -1
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Se posso dirlo, polemiche a parte, non c'è proprio paragone tra il free (ma anche lo SP) di Plushenko e Lysacek... Evan mi sembra un palo della luce che pattina. Stop.
Senza contare che dopo 4 anni ancora tutti ricordano i programmi di Plu mentre quelli di Evan non li ricorda nessuno :B):

Poteva evitare il gesto sul podio? Avrebbe dovuto, ma purtroppo siamo imperfetti.

Sono proprio curiosa di vedere come andrà contro Chan :B): Contro Yuzu e Dai sarà una sfida bellissima, epica!
 
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