La Fenice

[SPOILER] Harry Potter and the cursed child, Topic riguardante il rilascio della trama della rappresentazione teatrale

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CAT_IMG Posted on 16/6/2016, 20:11     +1   -1
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Topic SPOILER per discutere della trama rilasciata di Harry Potter and the cursed child
 
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CAT_IMG Posted on 16/6/2016, 20:17     +1   -1
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Non avrei mai detto che Albus Severus sarebbe diventato un ribelle e amico di Scorpius in Serpeverde!!! E Delphi figlia di Voldemort e Bellatrix!!! Aspetto il libro con ansia :D
 
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CAT_IMG Posted on 16/6/2016, 20:32     +1   -1
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CITAZIONE (TheKolors_92 @ 16/6/2016, 21:17) 
Non avrei mai detto che Albus Severus sarebbe diventato un ribelle e amico di Scorpius in Serpeverde!!! E Delphi figlia di Voldemort e Bellatrix!!! Aspetto il libro con ansia :D

In serpeverde e amico di Scorpius lo avrei detto, un ribelle che non ha un buon rapporto con il padre proprio no. Dall'epilogo sembrava che avessero un buon rapporto, preferiva lui a James Sirius sicuramente
E Delphi la figlia di Bellatrix e Voldermort la trovo proprio brutta come idea <_<
 
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CAT_IMG Posted on 16/6/2016, 20:40     +1   -1
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Rimane il fatto che la profezia indica che l'erede di Voldemort lo avrebbe riportato in vita... questo significa che ci sarà un sequel?
 
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CAT_IMG Posted on 16/6/2016, 21:14     +1   -1
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Non ho capito bene quella parte, ma se è come dici tu allora credo di sì. Oppure è una cosa che si è risolta nei molteplici viaggi nel tempo e cambiamenti di eventi catastrofici
 
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CAT_IMG Posted on 17/6/2016, 23:32     +1   -1
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CITAZIONE (Bergan26 @ 16/6/2016, 22:14) 
Non ho capito bene quella parte, ma se è come dici tu allora credo di sì. Oppure è una cosa che si è risolta nei molteplici viaggi nel tempo e cambiamenti di eventi catastrofici

Aspettiamo il libro :D
 
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CAT_IMG Posted on 20/10/2016, 13:52     +1   -1
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Harry Potter ha accompagnato la mia infanzia ed è cresciuto con me, non potevo non addentrarmi nella lettura di questa trasposizione. Oggi sono capitato in libreria e ho letto le prime 104 pagine, ossia il primo atto comprendente 19 scene.

Lo stile è molto poco coerente coi precedenti sette volumi, ha due autori in più ed è sviluppato in forma unicamente dialogica (con una breve descrizione stilizzata degli eventi dinamici, in media di un rigo) essendo la trascrizione dell'opera teatrale; si sente la tempestiva assenza delle descrizioni, l'impronta narrativa e la contestualizzazione delle vicende, che hanno fatto di un colosso come questo un cult, ma mi sono comunque addentrato nella lettura con moderata curiosità.

Il tutto prevedibilmente ruota attorno al passato che ha delle notevoli incidenze sul presente: il poco ispirato filone narrativo dedicato alla missione intrapresa da Albus, Scorpius e Delphi (il trio di oggi) di riportare in vita Cedric Diggory con una GiraTempo si incastra con quello classico di Harry, Ron ed Hermione (il trio storico) impegnati a contrastare l'imminente ritorno di Voldemort, evocato dalla mobilitazione delle creature magiche che hanno collaborato con lui nelle battaglie del passato.

Hermione è diventata Ministro della Magia, ci avrei messo le mani sul fuoco! :D
Trovo un po' casuale l'inserimento random di Draco nella storia, mi sembra di aver capito che lavori anche lui al Ministero ma trovo poco convincente il fatto che interagisca così tanto con i suoi tre ex compagni di scuola, suoi nemici giurati, e che Hermione possa parlare dello stare simpatica o meno a Draco in certi passaggi, tutto ciò mi sembra inverosimile. Vero è che crescendo, magari, certi dissapori vengono attutiti per abbracciare un riserbo professionale e una maggiore maturità personale, ma riscontro solo in Ron lo stesso atteggiamento di anni addietro nei suoi confronti (e chiaramente anche Draco è reso abbastanza fedele a quello di un tempo).
 
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CAT_IMG Posted on 21/10/2016, 13:55     +1   -1
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Io sto vivendo un tormento interiore non indifferente da quando è uscito.
Sono curiosa di leggerlo perché non me la sento di criticare qualcosa che non conosco, d'altro canto da quel poco che ho letto in rete e che mi hanno detto, mi sembra che molte cose siano incoerenti rispetto ai libri canon.
Insomma, più di una persona me l'ha descritta paragonandola ad una fanfiction dove si stravolge la storia a proprio piacimento per forzare una trama. Quindi chiedo a voi: è vero? Devo fidarmi e far finta che non sia mai esistito questo libro? Oppure c'è almeno qualcosa per cui vale la pena leggerlo?
 
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*da
CAT_IMG Posted on 22/10/2016, 08:40     +1   -1




Io l'ho letto in inglese poco dopo l'uscita, ma in rete già circolavano i primi commenti, di cui molti negativi.
Secondo me se si sbaglia nell'approccio, si può restare delusi. Bisogna essere consapevoli che non è un romanzo della Rowling, non è l'ottavo libro, è un testo teatrale che trae radici dalla saga.
Ho trovato convincente e anche verosimile la trama, che ha molti collegamenti con il quarto libro. Ho sentito la mancanza del lato descrittivo, è vero, ma sono rimasta soddisfatta comunque. Sarei curiosa di vederlo rappresentato.
 
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CAT_IMG Posted on 22/10/2016, 10:56     +1   -1
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Ho letto il libro in due giorni. Diciamo che le prime pagine mi sono piaciute, compresa la scelta di mettere Albus in Serpeverde. Bellissima anche l'amicizia con Scorpius e ho trovato fantastico il colpo di scena di Delphi.
Ma le vicende vanno troppo veloci e il libro non mi ha dato l'effetto che speravo. Inoltre non ho trovato il carattere distintivo di alcuni personaggi: Ron lo hanno fatto passare caratterialmente simile a George, per non parlare di un Draco troppo buono (mi sono piaciuti il racconto di Astoria e il rapporto con il figlio, è il resto che trovo inverosimile). Inoltre non viene nominato minimamente il mio personaggio preferito della saga: Luna (mi aspettavo un accenno come hanno fatto con Neville). Infine non accetto i termini delle nuove edizioni come "Tassofrasso". Mi aspettavo di meglio.
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2016, 20:26     +1   -1
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Vado un po' a spezzoni, oggi ho letto il secondo atto, ossia fino alla fine della prima parte dell'opera.
L'ho trovato più interessante del secondo, se vogliamo anche intriso di cambiamenti per certi versi insospettabili, tra il ribaltamento di prospettive, una caratterizzazione psicologica leggermente più profonda e un colpo di scena finale niente male col ritorno di uno dei personaggi più inquietanti della saga.


CITAZIONE (CaraCatastrofe. @ 21/10/2016, 13:55) 
(...) c'è almeno qualcosa per cui vale la pena leggerlo?

Per quanto mi riguarda la quindicesima scena del secondo atto vale l'intera lettura dei primi due (non mi posso pronunciare ancora sulla seconda parte dell'opera): anche solo per leggere queste tre pagine, ti conviene iniziare il libro.
Non ti anticipo niente, ma se ti conosco un po' rimarrai piacevolmente spiazzata da questo dialogo (in realtà più per il mini-monologo di un personaggio), si viaggia nei meandri più oscuri dell'indole umana e si riflette sui motivi che portano a determinate scelte, giustificando in un certo senso quello che dall'altra parte della barricata è sostanzialmente ingiustificabile.
 
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CAT_IMG Posted on 23/11/2016, 15:53     +1   -1
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Ebbene alla fine mi avete convinto :D
Dopo averlo letto tutto continuo ad avere dei sentimenti contrastanti nei suoi confronti. Ci sono delle piccole parti che me l’hanno fatto amare e altre che mi hanno lasciata perplessa.
Lo stile narrativo non è di certo all’altezza della saga originale non tanto perché si tratta di una trasposizione teatrale ma perché gli eventi si susseguono così in fretta che non si ha il tempo di interiorizzarli.
Il linguaggio dei personaggi così 'moderno' certe volte mi ha fatto sorridere, certe altre volte mi ha infastidita.
La sensazione di star leggendo una fanfiction non mi ha abbandonato per tutto il tempo. Non che ci sia necessariamente qualcosa di male in questo, ho letto delle fanfiction scritte davvero bene che sono in grado di esplorare la psiche dei personaggi e dare spunti interessanti (una di queste riguardava una figlia di Bellatrix ad Hogwarts, ed era davvero degna di stare su uno scaffale di una libreria!). Ma ogni autore ci mette del suo in un’opera, e per quanto si provi a seguire le orme dell’originale, l’impronta personale ci sarà sempre. E qui si nota tantissimo con la caratterizzazioni dei personaggi che per quanto siano stati riportati cercando di seguire fedelmente la saga non sono ‘esattamente’ come i personaggi della Rowling, è come se appartenessero ad un universo parallelo, sono uguali e differenti allo stesso tempo.

I due personaggi principali, Albus e Scorpius, li ho trovati a tratti un po’ troppo stereotipati, alcuni dialoghi sono sembrati un po’ troppo forzati, alcune situazioni volutamente troppo allusive o imbarazzanti. Ma questa è anche e soprattutto colpa del fatto che tutto deve essere espresso tramite discorso diretto tra i personaggi e non c’è la possibilità di soffermarsi sui gesti e sui pensieri.
Di Albus ho apprezzato il fatto che fosse così simile a suo padre, entrambi hanno vissuto un’adolescenza con il peso di dover dimostrare qualcosa al mondo, con la sensazione di essere sempre incompresi e soli, soli contro il proprio destino.
Di Scorpius ho apprezzato la dolcezza e la semplicità, due ‘lussi’ che non sono mai stati concessi a suo padre.
Draco è sempre stato una specie di automa, sempre fedele alla terza legge di Newton “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, sempre pronto a ripetere come un pappagallo frasi arroganti nelle quali non ci ha mai creduto fino in fondo ma che spesso l’hanno spinto troppo in là, come suo padre prima di lui. I Malfoy sono una famiglia meravigliosamente contraddittoria e meravigliosamente umana, Scorpius ha permesso che questa loro umanità venisse alla luce nella sua interezza perché fortunatamente per lui è vissuto in un’epoca in cui non c’era nessuna oscurità in cui avrebbe potuto rischiare di perdersi. Ho trovato bellissimo questo passaggio graduale da Lucius a Draco, e da Draco a Scorpius. Lucius è un uomo arrogate, orgoglioso e spregevole, amante del controllo ma ad un certo punto le cose gli sono sfuggite totalmente di mano. Quando Voldemort è tornato al potere lui, a differenza di altri, ha avuto paura, paura per la sua famiglia, per suo figlio, non è mai stato un pazzo esaltato come lo sono stati i Lestrange o i Carrow. Ma per il bene di Draco ha dovuto fingere che tutto fosse sotto controllo, ha dovuto fingere che gettare suo figlio tra le braccia di Voldemort fosse la cosa giusta da fare. Credo sia quello il momento in cui Draco si sia sentito abbandonato, quando durante il suo sesto anno di scuola non ha fatto altro che girare su se stesso come una trottola impazzita, senza trovare pace, senza sapere cosa fare, sempre solo. Come lui stesso dice nel 15 capitolo del secondo atto (@Music avevi ragione, vale la pena di leggerlo anche solo per quelle tre pagine), anche Tom Riddle era estremamente solo, non ha mai conosciuto l’amore, ha vissuto credendo di essere speciale per via dei suoi poteri (e questa è un'altra grande differenza tra lui ed Harry, il piccolo Potter è vissuto credendo di essere assolutamente ordinario e 'normale'), è sempre stato senza filtri e senza limiti, senza nessuno che gli mostrasse cos'era giusto e cos'era sbagliato e questo gli ha permesso di scendere in un abisso profondo sin da piccolissimo, sempre più giù fino ad un punto di non ritorno. Voldemort è il risultato di quello che succede quando l'istinto prende il sopravvento su tutto il resto, quando viene cancellata anche l'ultima briciola di pietà, di compassione. E quando rimane solo l'odio non si torna più indietro.
Il fatto che Draco sia consapevole di tutto ciò è la risposta a tutte le domande sul suo presunto cambiamento.
Tornando alla storia, i continui salti temporali si sono risolti in maniera un po’ troppo semplicistica, ma quando è spuntato quel nome tra la fine della quarta scena e l’inizio della quinta del terzo atto ho avuto una stretta al cuore. Forse inserirlo così random non era necessario, anche perché era già stato abbastanza straziante dovergli dire addio una volta, figurarsi due. Certo la sua presenza nell’opera è stata breve e non ha aggiunto nulla di nuovo al suo personaggio, è stato come guardare la fotografia di qualcuno per assicurarsi che nella nostra memoria ne conserviamo la giusta immagine. Eppure sono grata agli autori di ciò, per avermi dato la conferma che anche in un universo parallelo Severus sarebbe stato l’uomo di sempre.
Delphi è invece un gigantesco NO. Non c’è nulla in lei che riesca a suscitarmi una qualsivoglia emozione, sembra che il suo sia un personaggio soltanto abbozzato e alla fine le sue vere intenzioni risultano poco chiare.

Una sola cosa è certa, l'universo di Harry Potter riesce sempre in qualche modo a regalare nuovi spunti di riflessione :wub:
 
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CAT_IMG Posted on 1/7/2017, 22:36     +1   -1
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Anch’io ho vissuto un forte conflitto interiore: a metà tra la curiosità e la paura di leggere molto probabilmente qualcosa di deludente… Di recente ho riletto l’intera saga e arrivata all’ultima pagina di “Harry Potter e i doni della morte” mi è venuta voglia di rileggere ancora tutto da capo! Dopo un breve distacco temporale, ho aperto “Harry Potter e la maledizione dell’erede”… Ho letto le prime righe e ho richiuso il libro, cambiando idea per almeno due o tre volte. Poi ho deciso: lo leggo!
Il libro inizia da dove è finito il settimo libro della saga con Harry, Ginny, Ron, Hermione e Draco adulti, sposati e con figli. Gli anni sono passati: Hermione è addirittura Ministro della Magia, Ron è quasi una macchietta, Harry padre che non capisce il figlio minore, e Draco…
In questo “libro” ci sono poche/troppo poche battute di e su Draco, ma che ci aiutano a vederlo da una prospettiva diversa: non più da quella di Harry che lo vede come un nemico antipatico e insopportabile, ma è Draco stesso che ci dice qualcosina di sè. “Conosciamo” e scopriamo un nuovo Draco o forse il Draco di sempre, ma che non ci è stato dato modo di “conoscere” in precedenza. Nella saga Draco è solo il bulletto arrogante, il figlio di papà ricco e viziato… Ora scopriamo che anche il bulletto ha avuto e ha dei sentimenti: il suo essersi sentito solo, l’aver invidiato l’amicizia esistente tra Harry, Ron e Hermione, la presenza ingombrante e l’influenza del padre che anche una volta adulto vuole decidere della sua vita. Solo e abbandonato da un padre che, pur di riemergere dopo la caduta, è disposto a condannare il figlio, a trasformare il figlio in un assassino. Ma cosa ha provato Draco quando si è trovato sulle sue spalle questo fardello? da lui dipendeva il prestigio della famiglia Malfoy… sulle sue spalle l’omicidio di Silente. Cosa ha provato Draco? Timore, paura, un compito così grande per un ragazzino, un compito non desiderato e non cercato.. il sentirsi obbligato a fare qualcosa che lui non voleva fare! Costretto a mostrarsi per quello che forse non è mai stato. A noi fino a questo momento era stato concesso solo di vedere quel ragazzino arrogante che quando non era visto da nessuno si chiudeva in bagno e piangeva! Il classico Malfoy codardo, volta faccia che salta sul carro del vincitore!
Ora prende le distanze dal padre e mostra il vero se stesso o comunque cambia: sposa la donna che ama, che ama veramente, ama il figlio e lotta con i pregiudizi che lo accompagnano da sempre e uno in più. Una vita triste quella di Draco… oltre le apparenze, oltre la ricchezza, oltre il suo essere un purosangue! Ma anche questo viene liquidato in poche righe…
Altra sorpresa gradita/temuta: la presenza del mio personaggio preferito dell’intera saga… Piton!!! Mi sarebbe piaciuto che venisse dato più spazio anche alle sue “parole che non ti ho mai detto” … un po’ come è successo con Draco. E per quanto riguarda Piton ce ne sarebbe stato parecchio di materiale… riassunto rapidamente/ troppo rapidamente nei ricordi visti da Harry nel pensatoio e lasciato un po’ alla nostra immaginazione! Mi ha fatto piacere ritrovare Piton, ma mi ha dato anche un po’ fastidio per il come viene inserito, per alcune sue battute…
Concludo qui perché mi rendo conto di stare andando troppo O.T. e di aver preteso troppo da una trasposizione teatrale! La realtà è che sono molto affezionata ai personaggi e quindi avrei gradito che gli autori avessero dato loro più giustizia…
Niente di imperdibile! Anzi! Tutto veloce, scarsissimo pathos in alcuni dialoghi e incontri, alcune cose sembrano buttate lì a caso, molte forzature, incongruenze… narrazione superficiale e con poca attenzione ai dettagli.
Ma d’altra parte cosa ci si poteva aspettare tra una trasposizione teatrale? L’idea di base è sbagliata… non ha senso pubblicare un libro che riporta praticamente il copione… solo il copione. E tra l’altro solo parzialmente scritto dalla Rowling.

Edited by SoleSR - 1/7/2017, 23:56
 
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CAT_IMG Posted on 2/7/2017, 21:01     +1   -1
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Ho difficoltà a parlare di Harry Potter.
La fine della saga -con la quale avevo un rapporto morboso - coincise con l'inizio di un periodo parecchio buio della mia vita.
Quando non ci furono più libri o film nei quali perdermi, mi sentii quasi tradito.
Non esagero se dico che per me la fine di HP simboleggiò la fine della mia infanzia.
Ad oggi faccio ancora una gran fatica a riaprire quei libri e rileggerli.
Voi me la consigliate la lettura di questo copione teatrale?
Ho letto numerose critiche molto dure a riguardo.
 
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CAT_IMG Posted on 3/7/2017, 14:29     +1   -1
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CITAZIONE (Kyojinz @ 2/7/2017, 22:01) 
Ho difficoltà a parlare di Harry Potter.
La fine della saga -con la quale avevo un rapporto morboso - coincise con l'inizio di un periodo parecchio buio della mia vita.
Quando non ci furono più libri o film nei quali perdermi, mi sentii quasi tradito.
Non esagero se dico che per me la fine di HP simboleggiò la fine della mia infanzia.
Ad oggi faccio ancora una gran fatica a riaprire quei libri e rileggerli.
Voi me la consigliate la lettura di questo copione teatrale?
Ho letto numerose critiche molto dure a riguardo.

Se decidi di leggerlo, fallo senza troppe aspettative, perché la delusione è dietro l'angolo.
Bisognerebbe leggerlo giusto per il gusto di ritrovare quei nomi scritti su carta ancora una volta e per il brivido di poter sbirciare brevemente dalla serratura e osservare per qualche istante il loro futuro. Qualche spunto di riflessione indubbiamente c'è, ma come ho scritto nel precedente commento non potrà mai essere come la saga originale perché il fatto che non sia al 100% della penna della Rowling si sente. Ci si può ricamare sopra quanto si vuole su Harry Potter, ma la saga originale (quella che è in grado di dare quelle emozioni uniche) è una soltanto.
:embrace:
 
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16 replies since 16/6/2016, 20:11   219 views
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