Eccomi qua a far ripartire il thread su Daisuke Takahashi, l'atleta che io reputo il migliore per le sue grandi capacità tecniche e artistiche e per il suo innato grande talento e senso musicale. E poi è bello
e questo non guasta.
Purtroppo da La Riserva ho potuto recuperare solo una pagina; foto e video si possono ripostare - nessun problema - ma quello che mi dispiace è aver perso tutti i commenti, le emoticon sospirose, le battute (e le battutacce - ebbene sì sono una vecchia babbiona a volte maliziosetta e cattivella
) scambiate con le carissime persone che mi stavano seguendo su questa lunga strada verso Sochi (sempre se lui si qualifica, ovvio) e fin dove Dai vorrà arrivare - e io lo seguirò fino a quando potrò trovare notizie e aggiornamenti su di lui. E spero di avere ancora compagnia anche qui
La molla per iniziare il 3D era (ed è) la voglia di ringraziarlo e di esprimergli tutta la mia riconoscenza per le bellissime emozioni che mi ha regalato in questi anni; non mi ha mai deluso neppure quando ha sbagliato. Poiché non posso farlo di persona per ovvi motivi, l'unico modo in cui mi sentivo in grado di farlo è parlare di lui e far conoscere a più persone possibili non solo quanto è bravo, ma anche quanto è "bello dentro". E quindi come primo post metto uno degli ultimissimi che avevo scritto prima di partire per le vacanze (avevo salvato la bozza per fortuna
) che riassume quello che provo per lui e perchè. Mi spiace per coloro che lo avevano già letto e se lo ricordano, ma io spero sempre che ci siano persone nuove e interessate. Nei prossimi giorni ricostruirò la sua carriera - preparatevi sono 15 anni pieni di cose e io scrivo un sacco....purtroppo per voi
ODE A DAISUKE
Quando Dai è entrato prepotentemente nel mio mondo del pattinaggio con Vancouver 2010, mostrandomi un altro modo di
creare e vivere un esercizio nella categoria Men, ho iniziato a ripercorrere la sua carriera e ovviamente all'inizio mi sono soffermata più sui programmi e le competizioni.
Col passare del tempo, però, grazie ai forum e alle fans, imparavo sempre cose nuove sul Daisuke che sta dietro l'atleta e questo uomo che sembra un ragazzino mi piaceva sempre di più, al di là della bravura indiscussa, del talento e della bellezza dei suoi lineamenti
Tra le tante sue caratteristiche che me lo fanno amare ci sono proprio la sua genuinità e spontaneità, il suo carattere tendenzialmente solare e allegro, la sua timidezza, la sua umiltà e la ritrosia a comparire, a stare sotto le luci che non siano quelle della pista. E sapere che non sono pose, ma la realtà. A volte è così naif che risulta spiazzante, specialmente per i giornalisti. E' rimasto un ragazzo semplice, più giovane di spirito della sua età anagrafica. Shizuka [Arakawa - ex campionessa olimpionica e sua carissima amica] lo paragona ad un cucciolo per la vivacità che mette in tutto quello che fa e per Utako [Nagamitsu - la sua allenatrice] è sempre come un bambino solare e felice di imparare cose nuove. Smuove l'istinto materno - non solo quello per fortuna
- e forse è per questo che le sue fans sono prevalentemente donne adulte, piuttosto che ragazzine.
Certo che anche lui ha i momenti no, non è un santo, emotivamente è fragile (nel passato i media giapponesi lo definivano spesso "cuore di vetro" per l'incapacità di reggere la tensione in una gara) e ha un caratterino.. litiga spesso con Utako e il suo Team, in un accesso di rabbia ha persino tirato il suo cellulare addosso a Watanabe san (il suo preparatore atletico) e non chiede mai, mai scusa a nessuno, non ci riesce proprio, detesta scusarsi (anche con le fan, quando sbaglia una gara non chiede scusa ma di avere pazienza con lui).
Parole sue: proprio per la sua timidezza non è bravo a esprimere bene i propri sentimenti e sensazioni, ma trova comunque il modo di ringraziare o di far capire quanto sia riconoscente a chi gli sta intorno e lo sostiene.
Guardandolo on e off ice sembra un concentrato di contraddizioni fatto persona, ma Daisuke è così: così grande personalità dominante in pista, così "solo Daisuke" quando gira per la strada, occhiali, sciarpa e cappello forse sono un travestimento per confondersi, anonimo nella grande città. Beh, quasi anonimo, ogni tanto qualcuno lo blocca per una foto o un autografo, ma anche in questi casi non è altro che il ragazzo della porta accanto, gentile, disponibile e sorridente (se osservate bene, in mano ha sciarpa e cappello).
E' difficile far convivere lo sguardo assassino in pista con le smorfie del ragazzo della pizza (anche nei servizi fotografici a volte c'è un abisso tra la posa più studiata e quella meno), ma lui ci riesce con spontaneità e armonia naturali e per questo lo trovo adorabile, come in questa foto qui, da studio ma è così genuino e vero il suo sorriso.....
Per ora è anche troppo....alla prossima
Edited by Pattina60 - 5/9/2021, 09:08