La Fenice

Yuzuru Hanyu, il genio talentuoso del pattinaggio, Foto, Video, Interviste, Articoli

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Patrizia I.
CAT_IMG Posted on 20/11/2018, 16:02 by: Patrizia I.     +2   +1   -1




Rostelecom cup 2018, Mosca 13-18 novembre

Primo giorno. La città.
Avevo un pregiudizio su Mosca: è una città gelida, triste, negativa, bruttina, degradata, ci vado per vedere Yuzuru, se no col cavolo che avrei speso soldi e fatica per organizzare il viaggio, soprattutto la palla del visto.
E come tutti i pregiudizi era insensato.

Mosca mi si è mostrata la sera dell'arrivo in tutta la sua bellezza, fuori dalla fermata della metro Lubyanka, una piazza piena di luce, di colori, di gente pronta ad aiutarmi a trovare il mio hotel seminascosto in una traversa, senza nulla in cambio.

E il mattino dopo io e Bad_Wolf andiamo in perlustrazione, la prima tappa è obbligata: piazza Rossa e visita al Cremlino, un tripudio di color rosso e oro sulle facciate dei palazzi, sulle cupole delle cattedrali, di affreschi, di negozi, di luci colorate per le strade. Fa molto freddo ma c'è una bellissima atmosfera, e poi basta una pausa in un luogo chiuso che si muore di caldo, che ci si riprende per il prossimo giro.
Stiamo fuori fino a tardi, morte di freddo e con i piedi che ci fanno male, visitiamo un parco, i negozi di souvenir, Mosca ci ha conquistate entrambe.

Secondo giorno. L'estasi.
Il giovedì è il primo giorno di practice, ore 10,30. Ad arrivare alla Megasport Arena non abbiamo grosse difficoltà: Bad_Wolf è un asso nell'usare Google maps e inoltre è ben collegata dalla metro. Abbiamo una sola preoccupazione, la practice è di mattina, Yuzuru è atterrato a Mosca la sera prima sul tardi, sarà stanco del viaggio, avrà sonno, probabilmente non verrà.
E ci fa stare nel dubbio fino all'ultimo, escono tutti quelli del suo gruppo, e lui ancora non si vede, si fa attendere, da star quale è. Ma alla fine arriva, con il suo stupendo giubbotto ufficiale bianco e nero, con la sua luce, con la sua perfezione che annulla tutto il resto, che ci fa perdere il controllo su noi stesse, sulle nostre azioni, che ci stronca.
Sono strafelice del posto, tra l'altro preso a caso, è vicino all'entrata e uscita atleti, vedo bene Yuzuru mentre si ferma a parlare con i suoi allenatori, sorride, beve, si soffia il naso con i fazzoletti presi dal suo Pooh, si toglie il giubbotto, la maglia a maniche lunghe, fa l'inchino al ghiaccio, si mette i paralame, sorride sempre. :wub:
E non parliamo degli esercizi che fa sulla pista, gli allunghi, le spirali, gli squat, e vogliamo parlare del triplo Axel e della combinazione che fa proprio sotto di me?
Resto tutto il tempo in estasi a guardarlo, con Pooh stretto al petto, non posso neanche nascondermi perché sono stata ripresa da una fancam. :lol:
Nel pomeriggio visitiamo una parte della città un po' più periferica, un lungofiume, strade molto trafficate, arriviamo a piedi in centro, sfinite. Ci riprendiamo in piazza Rossa, un cappuccino in un centro commerciale sotterraneo molto carino, ci organizziamo per il giorno dopo.

Terzo giorno. Il sorriso.
La levataccia di venerdì è ancora accettabile, appuntamento alle 7:30 alla metro, arriviamo in Arena alle 8, e ci troviamo due chilometri di fila di gente con Pooh attaccati agli zaini o in braccio (noi comprese, come avete visto dalle foto su twitter!). Facciamo con pazienza la fila, va abbastanza lenta, i controlli all'ingresso sono peggio che all'aeroporto, ma arriviamo in tempo già per vedere il primo gruppo in cui c'è Dmitriev, io e Bad_Wolf ci sbellichiamo dalle risate, che ci possiamo fare, non è cattiveria, è constatazione, è brutto, a parte in faccia, mentre pattina, non si può guardare, altro che 4 Axel!!! Però ci fa divertire, lo adoro!!!
Ma ovvio che siamo interessate al secondo gruppo, alla luce, alla bellezza, alla perfezione, al nostro Yuzurino che ci regala un'altra practice, altri 40 minuti di meraviglia in cui lui continua a guardare in su dalla mia parte quando passa, forse in cerca della madre, non so, so solo che mi uccide ogni volta.
La pausa fra la practice e la gara è di 4 ore ma vista la coda per entrare e l'ansia che cresce, preferiamo restare in Arena ad aspettare con i nostri Pooh al seguito. Pooh che ci fruttano tanti bei regali, a cominciare da un giornale in cui ci sono parecchie pubblicità fatte da Yuzuru e un suo poster che ancora non sono stata pronta a guardare per intero se no mi annienta come un'insolazione.
Inizia la gara, arriva il momento del warm up dei 6 minuti, della performance di Otonal che ci lascia senza fiato, senza energia, senza niente. E il colpo finale per me deve ancora arrivare, il mio posto è poco sopra il k&C, mi affaccio in balaustra per essere più in basso, lo vedo arrivare a due metri da me, il suo sorriso mentre va incontro a Brian che lo aspetta, è un sorriso bellissimo, pieno di orgoglio ma anche in cerca di una conferma, conferma che arriva subito fra le braccia di Brian prima, di Ghislain poi.
Il punteggio, lo sapete, è un record, lui è contentissimo, Ghislain gli dà pacche sulle spalle, Brian applaude, tutti e tre sorridono, parlottano, li vedo di lato ma molto vicini, vedo le loro facce, Yuzuru così vicino mi abbaglia, dire che è bello è riduttivo, non c'è un aggettivo adatto, mi prosciuga e basta.

Quarto giorno. Il disastro.
La levataccia di sabato è una levataccia in piena regola. Sveglia alle 5:30, alle 6:15 io e Pooh siamo già fuori al gelo verso la nostra meta. Ho detto a Bad_Wolf di prendersela un po' più comoda se vuole, io sono un tipo da anticipo estremo, starmi dietro può risultare pesante. La coda all'Arena è notevole, al buio, con -3 di temperatura, con la tv giapponese che ci riprende. Alla fine anche Bad_Wolf cede all'ansia da anticipo, dopo un quarto d'ora è lì anche lei, un po' più indietro nella coda, entriamo per il primo gruppo, per vedere il mio amato Dmitriev, chissà se proverà il 4Axel oggi?
Non lo so se lo prova, ne fa uno bruttissimo sotto di me, sembra un pezzo di legno, è un triplo o un quadruplo mancato, chi lo sa, e cade pure. Ma mi fa sempre ridere, povero caro, lo applaudo tantissimo, gli faccio un urletto.
Ma ecco che arriva il secondo gruppo, ecco che compare Yuzuru che saltella al cancelletto, salta altissimo, ecco che si toglie i paralame, s'inchina al ghiaccio, lo sfiora con le dita ed entra in pista, ecco l'urlo che lo accoglie.
Il cuore batte, lo sguardo s'incolla su di lui, sul suo movimento sinuoso, scorrevole, strepitoso, su di lui che si toglie il giubbotto ufficiale fra gli ululati delle fan, lo passa a Brian, tutto stropicciato e con le maniche al rovescio. Brian lo prende, sistema le maniche nel verso giusto, chiude la cerniera, lo piega e lo appoggia sulla balaustra con dei gesti così teneri che mi fanno spuntare le prime lacrime, devo scriverlo alle altre, mi dico, dopo, a fine practice, ora sono troppo concentrata....dopo non lo scriverò perché avrò alto a cui pensare ma ancora non lo sapevo...
Nel frattempo completa la sequenza 4Toeloop 3Axel,da brivido, poi viene verso di me per provare il 4 Loop, mi sento fortunata, ce l'ho vicinissimo, posso sentire lo scricchiolio delle sue lame sul ghiaccio, il magnetismo emanato dal suo corpo, sono lì, nel suo stesso spazio, che cosa meravigliosa, sopravviverò a tanto? Bo?
Ma scivola prima di iniziarlo, sulla schiena, striscia quasi fino alla balaustra. In Arena si fa un silenzio agghiacciante.
Non si rialza subito, ci mette qualche secondo di troppo, ma si alza, respiriamo. Tutto riprende come prima, gli altri provano il run-through, lui gira in tondo, prova, marca, salta, si ferma da Brian e Ghislain, beve, sorride, torna in pista, torna da loro, prende un fazzoletto da Pooh, si soffia il naso, beve, si toglie la maglia a maniche lunghe, Brian piega anche quella.
E inizia il suo run-through, un piegamento sulla balaustra e via sulla posa iniziale di Origin, mi fa ridere perché i due movimenti che fa con la testa non sono sulla musica ma per conto loro, viene verso di me per il 4 Loop, incrocia, parte, lo ruota, lo atterra................e cade.
Sento il rumore sordo sul ghiaccio, c'è la musica di Origin ma nessuno la sente più, c'è solo silenzio, un silenzio denso, infinito, come è infinito il tempo in cui lui rimane disteso a terra con la fronte sul ghiaccio.
Mi passa un fulmine nello stomaco, mi metto le mani in faccia, i miei vicini di posto idem, ci prende un accidente. Perché non si alza?
Finalmente alza la testa, si puntella con le braccia, lentamente, resta un momento così, sollevato a metà, gira la faccia proprio nella mia direzione, vorrei morire!
La sua espressione è, come posso spiegare, consapevole. Sembra dire, ecco lo sapevo che poteva succedere, ed è successo, è finita!
Dopo di che si alza, si toglie il ghiaccio dalla lama e va subito da Brian e Ghislain che guardano la scena con gli occhi sgranati, senza dirsi una parola.
Quindi inizia a girare per la pista, con una concentrazione quasi glaciale, chiuso in se stesso, gli occhi bassi, fa di sì con la testa, solleva il piede destro, scorre solo con il sinistro. Sta studiando il nuovo layout, d'accordo, ma il suo linguaggio del corpo esprime di più, esprime una sorta di rassegnazione all'evidenza. Sono convinta che lui sapesse quanto fragile fosse la sua caviglia, quanto fosse preparato a un nuovo infortunio, non ne è sorpreso, vuole solo affrontarlo, come fa sempre, cercando di mettere da parte il dolore, fisico, ma anche morale per l'ennesima mazzata che gli è appena arrivata addosso dopo che aveva iniziato la stagione così bene.
E all'improvviso s'inchina al pubblico, così, di punto in bianco, nel mezzo delle sviolinate di Origin, nessuno se lo aspetta, l'applauso infatti è incerto, appena percettibile. Torna al cancelletto e va via così, senza rivestirsi, a maniche corte, gli operatori della tv gli corrono dietro.
E il panico dilaga, non ci sono dubbi, si è fatto male, probabilmente la caviglia, ci guardiamo tutti in cerca di risposte, usciamo, Bad_Wolf si precipita giù verso il mio settore ad abbracciarmi.
La mattinata è un incubo. Si ritira? Pattina? Sta bene? Sta male? Non arrivano notizie. Mi siedo per terra perché non mi reggo in piedi, ci resto per ore. Al di là delle porte si sente la musica delle practice delle coppie o chissà chi, non m'interessa, ho solo un nodo in gola, i brividi, una paura tremenda.
Incontriamo due signore giapponesi che c'erano a Helsinki, ci riconoscono, ci rassicurano, dicono che Yuzuru ha detto ai giornalisti che sta bene. Non ci fidiamo, ma cerchiamo di tirarci su, ci facciamo le foto, siamo felici per i regali. Va un po' meglio, torna la speranza.
Se pattina gli butto Pooh, dico. Mi costa, perché io e Pooh ormai siamo sempre insieme, mi ha accompagnato in questi giorni di emozioni forti, a Helsinki e qui, mi sono divertita, mi sono fatta guardare dalla gente, me lo sono portato ovunque, e ora devo lasciarlo andare. Bad_Wolf mi dice no, non farlo, gli si è affezionata anche lei, ma ormai ho deciso, è giusto così, è il mio modo per sperare, se a fine gara non ce l'avrò più, sarà perché Yuzuru avrà pattinato e starà bene, se invece me lo riporto a casa, no, non ci voglio pensare.
Non entro a vedere il primo gruppo in gara. Se non posso vedere Yuzuru, non vedrò nessuno, resto fuori.
Entro prima di Messing, dopo la conferma che Yuzuru è arrivato in Arena, ma non ho la forza di guardarlo, di applaudire, di niente, ho solo ansia, tiro fuori la bandiera giapponese e abbraccio Pooh nell'attesa.
Finito il primo gruppo allungo l'occhio al cancelletto per vedere se c'è, non lo trovo, c'è Tomono ma non lui, mi sale una desolazione incontrollabile. Invece no, eccolo, è lì, mi attacco al braccio di un tizio giapponese che è seduto accanto a me con la moglie, gli faccio segno verso Yuzuru, loro sorridono, mi stanno compatendo, ma fa niente, devo condividere l'ansia con qualcuno.
Durante il warm up Yuzuru mi sembra allegro, sereno. Tiro un sospiro di sollievo, forse mi sono preoccupata per niente, si è ripreso, sta bene. Che fosse imbottito di antidolorifici l'ho saputo dopo, altrimenti avrei sperato che non venisse proprio a pattinare. Ma lui è così, ci frega sempre, come alle olimpiadi.
Durante la sua gara socchiudo gli occhi a ogni atterraggio, ho troppa paura, i primi li fa bene, sono bellissimi, è tutto bellissimo, come al solito. Sembrerebbe che non sia successo niente, almeno fino alla caduta sul triplo Axel, da lì in poi si intravede che c'è qualcosa che non va, apre l'altro Axel, però fa una Ina Bauer da paura, conclude il programma, sempre meraviglioso.
Mi precipito sulla balaustra per lanciare Pooh, e per accaparrarmi la prima fila, infatti poco dopo sono travolta dagli spintoni ma difendo la mia posizione privilegiata. Lo vedo arrivare verso Brian, non sorride, non è come ieri dopo lo short, è solo esausto, si butta fra le braccia di Brian che lo stringe con commozione, stessa cosa con Ghislain, si siedono per aspettare il punteggio che non è quello che voleva ma che non è così male. E lui inghiotte le lacrime, senza riuscirci del tutto, Brian e Ghislain gli danno pacche sulle spalle, ed è terribile vederlo così vulnerabile a così breve distanza, mi si sfarina il cuore, mi sento inutile, ferma lì a guardarlo, senza poter fare niente di niente per lui.
Gli altri due pattinatori sono uno strazio, non ricordo nemmeno chi sono, non m'interessa, esco prima della fine.
Il pomeriggio io e Bad_Wolf lo passiamo sedute a un tavolino, con lo sguardo perso nel vuoto e le lacrime agli occhi. Siamo consolate da una ragazza giapponese che ci abbraccia, che ci tira un po' il morale, anche se non è facile, siamo troppo provate, non abbiamo voglia di far niente, vedere niente, andare da nessuna parte, vorremmo solo tornare indietro a quando al mattino eravamo in fila ad aspettare con -3 di temperatura.

Quinto giorno. Il podio.
Yuzuru non fa il galà, e meno male, però c'è la premiazione, ed è l'unico motivo per cui voglio andare in Arena. Figuriamoci, il galà non mi piace, senza di lui poi.
Al mattino io e Bad_Wolf facciamo un giro in un bel parco innevato per distrarci, cerchiamo di convincerci dell'inesorabilità della vita, del destino sempre un po' avverso che tocca ai grandi personaggi, siamo proprio due filosofe.
Arriviamo in Arena con il giusto anticipo, ci accaparriamo i foglietti delle fan cinesi, entriamo.
Lei mi dice che piangerà di sicuro, io invece penso di no, sono abbastanza tranquilla, preparo i fazzoletti solo in via preventiva, ma sono certa che non mi serviranno.
Almeno fino a quando giro lo sguardo al cancelletto e ti vedo Yuzuru pronto per uscire, tutto brillante nel suo stupendo costume di Origin, ha le stampelle.
Un fiume in piena, un alluvione, una tempesta di lacrime, un dolore al cuore!!!!!
Davvero troppo, non ce la posso fare, sono sopraffatta dai singhiozzi, non riesco ad applaudire, a urlare, niente, piango e basta, come un'ebete. Lui fa il suo ingresso trionfale sul tappeto, non ci sono nemmeno le solite urla, sono tutti impegnati a piangere, tutti paralizzati dal dolore.
Il podio ce l'ho molto vicino, un po' laterale, vedo perfettamente il suo tentativo di saltare sul gradino più alto, gli altri due che lo tirano su, e una volta salito lui sorride, si gira a salutare dalla mia parte, non riesco a sopportarlo, fa male, malissimo, anche ora che sto scrivendo mi sono messa a piangere.
Lui continua a sorridere, mentre riceve la medaglia d'oro, mentre si fa fare le foto con gli altri due, è così coraggioso, è solo un ragazzo, e ha una forza incredibile. Alla fine dell'inno nazionale si stacca dalla stampella per inchinarsi con la mano sul cuore, amorino, è dolcissimo. :wub:
In discesa lo aiutano sempre gli altri due, molto teneri, e lui li invita con un gesto a fare il giro della vittoria senza farsi problemi, Tomono si offre si portare in giro il suo mazzo di fiori, una scena bellissima di lealtà sportiva, da bloccare il fiato.
Yuzuru resta da solo sul tappeto, si fa fare le foto dai giornalisti, si toglie la medaglia e la alza in trionfo, torna al cancelletto, prima di andarsene mette le mani a coppa intorno alla bocca per gridare il suo Arigatou gozaimashita, non si sente con il casino e la musica, ma è lo stesso, è un grande, è il migliore di tutti, grazie Yuzuru per tutto.
Vado via subito dopo la cerimonia, mi metto a piangere seduta a un tavolo, i singhiozzi non mi fanno respirare. Sono consolata da tante altre fan, alcune altrettanto in lacrime, altre no, mi regalano tante cartoline di Yuzuru, mi dicono di non preoccuparmi, c'è persino una ragazza giapponese che parla l'italiano, mi abbraccia forte, mi lascia il suo numero di telefono, e una foto di Yuzuru a Helsinki, non stampa, foto vera, di lui in tenuta di allenamento, bellissima.
Poco dopo arriva Bad_Wolf, continuiamo a piangere, non c'è modo di fermarci, vivere la scena dal vivo è stato devastante. Lo sarebbe stato anche da casa, ma essere lì, a pochi metri, in mezzo alle sensazioni, tutto si è amplificato, le emozioni sono state più forti, quelle positive, come anche quelle negative.
Io non ho visto niente del galà, sono entrata cinque minuti, poi basta, proprio non ce l'ho fatta a stare lì a piangere, tanto valeva star fuori.
Durante la pausa è arrivata Nymphea, e sono molto contenta di averla conosciuta, anche lei era triste, e mi ha raccontato di aver pianto molto durante la premiazione.
Meno male che non ero da sola, che con me c'era Bad_Wolf tutto il tempo, se no non ce l'avrei fatta.
Non dirò niente riguardo le mie sensazioni per la salute di Yuzuru, del resto sono tutte congetture che possiamo fare, e le tengo per me.
Non mi sono ripresa, e non sarà così facile, ho bisogno di tempo per elaborare. Quello che mi fa stare così male, anche in maniera eccessiva, lo so, ma sono fatta così, non sono tanto le gare saltate o che, è il pensiero della sua frustrazione di fronte all'ennesima delusione, che lui stia male, che non sia felice come si merita.
Voglio solo che non sia costretto a rinunciare ai suoi sogni, al 4 Axel, che ottenga tutto quello che vuole. Ma sono anche realista, so che la vita non sempre è giusta, e che lui non è da solo a prendere atto delle proprie debolezze, perché anche quelle fanno parte di lui, lo rendono il talento che è, e ci piace in tutto e per tutto, senza niente di diverso.
In ultimo posso solo dire che sono comunque contenta di esserci stata, nonostante tutto, è come se gli fossi stata vicina in questo momento difficile. Ovvio che non è così, ma mi piace pensarlo.
 
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