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UEFA Champions League 2014/2015, Sorteggi, Giornate, Commenti, News

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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 22/10/2014, 22:51     +1   -1




Povero calcio italiano, ogni anno cade sempre più in basso.



Olympiacos-Juventus 1-0, per i bianconeri il cammino ora è in salita
Segna l'ex Palermo Kasami nel primo tempo giocato meglio dai greci. Nella ripresa la squadra di Allegri si sveglia, ma il portiere Roberto, soprattutto su conclusioni di Morata, compie alcune parate determinanti. Qualificazione agli ottavi che diventa complicata

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ATENE - Come a Copenaghen un anno fa, la Juventus si complica la stagione europea, nel girone di qualificazione di Champions. Allora arrivò almeno un pareggio, stavolta i torinesi fanno peggio: cedono punti preziosi, in un girone equilibratissimo, all'Olympiacos. Inspiegabile l'atteggiamento remissivo della prima mezz'ora se paragonato al furioso assalto al forte ateniese nella seconda parte di gara, quando solo le prodezze di uno straordinario portiere salvano l'Olympiacos da un'ira funesta.

In avvio, subito balza agli occhi la fludità di gioco della squadra greca, molto manovriera soprattutto sulla sinistra dove Masuaku è vivacissimo e viene spesso sostenuto da Kasami. Milivojevic agisce davanti alla difesa, da frangiflutti e Dominguez costruisce centralmente con agilità e tecnica. Tutto il bel vedere biancorosso non sarebbe possibile se la Juve facesse... la Juve. L'approccio invece è poco convinto, insicuro. Dominguez, oltre a tessere il gioco, cancella Pirlo - in serata no - mentre Mitroglu non è che faccia molto in avanti, ma praticamente toglie alla Juve il secondo costruttore di gioco abituale, Bonucci, marcandolo a uomo. Vidal si distingue per taluni energici tackle e per un paio di incursioni centrali rese possibili dal moto perpetuo di Morata, il più brillante tra gli juventini. Anche Tevez ha troppa smania di fare, e perde spesso la maniglia. Asamoah non si vede quasi mai, di Pogba si ricordano al riposo solo le eccessive confidenze che ne limitano il talentone.

Nonostante questo, la Juventus ha un paio di nitide occasioni su palle inattive, l'Olympiacos in area di rigore infatti si fa prendere da un certo affanno. E così Tevez devia sotto misura un'incornata di Morata, supera Roberto, salvato sulla linea da Elabdellaoui; poi Chiellini si ritrova un pallone sul dischetto del rigore, ma davanti al bersaglio non dà alla deviazione la necessaria efficacia. Di contro i greci, partiti bene (Dominguez mette all'incrocio una punizione e costringe Buffon a una deviazione decisiva) ma poi divenuti prevedibili, trovano il gol del vantaggio sull'ennesima indecisione di Pirlo che fa sfilare Dominguez in mezzo al campo, l'argentino arriva al limite e allarga a sinistra per Mitroglu, delizioso l'assist dell'attaccante (toh, un bomber non egoista...) per l'accorrente Kasami che piazza un piattone secco e preciso nell'angolino basso. Uno a zero. Reazione pallida... e reazione è un parolone.

Allegri si fa sentire nel riposo. E la Juventus nella seconda parte di gara si trasforma. Non prima però di concedere all'avversario la palla del raddoppio, minuto 59', il solito Dominguez ad approcciare l'area e a servire a Kasami, pun tualmente inseritosi, la palla del raddoppio, il piatto diagonale dell'ex palermitano esce di pochissimo a Buffon battuto. Ma la Juventus si scuote e produce il massimo sforzo, nella parte centrale del tempo, mettendo seriamente alle corde un Olympiacos piuttposto deboluccio se costretto a difendersi. Ci vuole un supereroe per Michel. E lo spagnolo sfodera l'Uomo Ragno, Roberto Gago, 28 anni, ex Atletico Madrid, che si esalta nel duello a distanza su Morata, incontenibile, su Tevez, su Pogba, ancora su Tevez. Tiri ravvicinati, a colpo sicuro, gli ultimi - ancora di Morata - respinto d'istinto sulla traversa; e di Tevez - diagonale rasoterra - deviato in piena estensione laterale, con una mano. Alla fine si contano otto parate dell'estremo degli ateniesi, la maggior parte delle quali davvero decisive. Arriva così la prima vittoria dell'Olympiacos sulla Juventus, nella sua storia. E un passo falso su cui riflettere - soprattutto nell'atteggiamento un po' troppo remissivo nel primo tempo - per Allegri.


OLYMPIACOS-JUVENTUS 1-0 (1-0)

OLYMPIACOS: Roberto 8 - Elabdellaoui 6, Botia 6, Abidal 6, Masuaku 6,5 - Maniatis 6, Kasami 7 (90' Giannpoulis sv.) - Milivojevic 6,5, Dominguez 7 (85' Fuster sv.), N'Dinga 6,5 - Mitroglou 5,5 (68' Afellay 5,5). All. Michel
JUVENTUS: Buffon 6,5 - Lichtsteiner 5,5, Bonucci 6, Chiellini 6, Ogbonna 6 (77' Pereyra 6) - Vidal 6, Pirlo 5 (56' Marchisio 6), Pogba 5,5 (86' Giovinco sv. ), Asamoah 5,5 - Morata 7, Tevez 5,5. All. Allegri
ARBITRO: Mazic 6,5 (Ser)
RETI: 35' Kasami
NOTE: Ammoniti: Botia, Masuaku, Lichtsteiner, Marchisio, Pogba. Recupero 2' e 4'.

Fonte: La Repubblica
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 5/11/2014, 14:59     +1   -1




Juventus-Olympiacos 3-2: paura e rimonta, decide Pogba
La squadra di Allegri va in vantaggio con Pirlo poi si fa raggiungere e superare dei greci. La squadra reagisce e con il frances trova tre punti fondamentali per la qualificazione. All'ultimo minuto Vidal sbaglia un rigore

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TORINO - La Juventus finisce cantando sotto la pioggia e torna in corsa in Champions, conquistando una vittoria in rimonta al termine di un match emozionante, altalenante, avvincente. L'Olympiacos viene punito oltre i suoi demeriti, e può obiettivamente chiamare in causa la cattiva sorte, poiché due rimpalli sfortunati gli costano il match. L'avvio della Juventus è prepotente, almeno nella decisione con cui sotto la pioggia battente, la squadra di Allegri domina le operazioni. L'Olympiacos, che Michel disegna con la solita attenzione e intelligenza tattica, non riesce a uscire dal bunker. Però si difende bene, Morata e Tevez ronzano attorno all'area di Roberto senza riuscire a pungerlo, ci vuole una conclusione di Marchisio, violenta ma centrale, per vedere all'opera il gigantesco portiere spagnolo del Pireo. La sua deviazione in angolo è intelligente, viste le condizioni climatiche.

Al minuto 21 il primo sussulto della gara. Atkinson non punisce un duro intervento di Vidal a centrocampo su Milivojevic ma ordina il calcio piazzato per fallo su Pogba al limite dell'area. Pirlo, fino ad allora costretto ad appiattirsi sulla linea centrale difensiva per elemosinare un pallone (per via dell'attento lavoro di Dominguez) festeggia la sua centesima in Champions con un colpo dei suoi. La punizione è un bolide che scavalca il muro e si fionda in porta senza dare il tempo allo straordinario Roberto di intervenire. Si potrebbe pensare che il gol cambi la strategia del match. Ma due minuti dopo, quello che sembra un innocuo lancio gettata là, in area, da sinistra viene smanacciato goffamente da Buffon. Angolo. Il pareggio di Botia, in tuffo di testa, è chirurgico. Chiellini non tiene lo spagnolo che si getta sulla sfera a scendere davanti a Buffon e la mette nell'angolino. E' una doccia più fredda della doccia di Torino. La Juventus accusa il colpo, l'Olympiacos cresce, dominando la scena sulle fasce dove soprattutto Masuaku limita se non annulla il solito lavoro di Lichtsteiner. C'è un occasionale servizio in area per Vidal che fa gridare all'occasionissima, ma il cileno parte tardi e cade senza essere toccato da Abidal. Questo, mentre le due punte bianconere, Morata e Tevez, spariscono letteralmente dalla scena.

La ripresa si apre con la Juventus a produrre da subito una forte pressione. L'assalto produce la solida reazione dei greci ma anche l'occasionassimo per Vidal, servito da Tevez davanti a Roberto. Il cileno non tira e l'occasione sfuma. Intanto Allegri pone fine alla serata no di Morata. dentro Llorente. Prima che il centravanti incida in modo importante sul match, l'Olympiacos mette il naso avanti, beffando ancora i bianconeri su palla inattiva e ancora sul gioco aereo. Il gol di N'Dinga sotto misura è un gioiello che premia uno dei migliori in campo. La sfera deviata dall'avanzato mediano si infila sotto l'incrocio.

Ma è destino che chi va sotto produca subito gli anticorpi per reagire. Stavolta è la Juventus a reagire prontamente e l'antibiotico si chiama Llorente che trova spazio e tempo per deviare sotto misura un cross di Lichtsteiner. Roberto è sfortunato perché la palla colpisce il palo e gli finisce addosso prima di finire la sua corsa in rete. L'Olympiacos risente del colpo subito e ingenuamente si fa trafiggere di nuovo. Ancora grazie a un rimpallo sfavorevole, Pogba infatti cerca un inutile servizio in area, poi la palla gli torna sui piedi e allora sì che usa la sciabola e trafigge Roberto. Un'azione da far vedere e rivedere al talentino francese. Il tema è "quello che nel calcio conta e quello che invece è inutile".

La lezione del primo tempo è servita, la Juventus ora continua ad attaccare ma con maggior giudizio. Tanto più che Michel ha visto finire la benzina al suo elemento di maggior classe, Dominguez. Però la ripresa si mantiene sempre su ritmi, idee, prove di forza che rendono lo spettacolo più che piacevole. Tanto più che Atkinson è davvero impeccabile. Quando indica a tempo scaduto il dischetto del rigore, fallo del buon Milivojevic su Tevez, il rigore è netto. Vidal, però, è più bravo da attore nel chiamare l'urlo dello stadio che come realizzatore. Il cileno rimane, anche dopo la prova di stasera, un rebus. Roberto si ricorda delle prodezze dell'andata e salva, almeno, la differenza reti, deviando il tiro dagli undici metri sulla traversa. Giusto: due gol di scarto questo Olympiacos non li avrebbe affatto meritati.


JUVENTUS - OLYMPIACOS 3-2 (1-1)
JUVENTUS: Buffon 5,5 - Lichtsteiner 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5, Asamoah 6 (83' Pereyra 6) - Vidal 5, Pirlo 6,5, Marchisio 6 (70' Padoin 6)- Pogba 7 - Morata 5 (57' Llorente 6,5), Tevez 6,5. All. Allegri
OLYMPIACOS: Roberto 6,5 - Elabdellaoui 6, Botia 6,5, Abidal 6,5, Masuaku 6,5 - N'Dinga 6,5 (77' Kasami 5), Milivojevic 6 - Maniatis 6 (83' Diamantakos 6), Dominguez 6,5 (71' Fuster 6), Afellay 6 - Mitroglou 5. All. Michel
ARBITRO: Atkinson (Ing)
RETI: 21' Pirlo, 24' Botia; 61' N'Dinga; 65' Llorente, 66' Pogba
NOTE: ammoniti: Tevez e Botia. recupero: 1' e 4'.

Fonte: La Repubblica
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 5/11/2014, 23:16     +1   -1




Bayern-Roma 2-0, Ribery-Götze: Guardiola agli ottavi, Garcia resta 2°
I bavaresi vincono anche all'Allianz con un gol per tempo e conquistano aritmeticamente il primato del girone. Ma i giallorossi sorridono: la vittoria del Cska a Manchester consente a Totti e compagni di essere ancora padroni del proprio destino



Il dilemma, alla fine, è capire se è meglio perdere 7-1 provando ad essere vivi o preferire una sconfitta onorevole (2-0) rinunciando già in partenza a giocare. In attesa di capire la verità, il Bayern domina una Roma che cambia pelle (4-4-2 e baricentro bassissimo), porta a casa la qualificazione e mette in archivio la Champions almeno fino alla prossima primavera, proprio come voleva alla vigilia Guardiola, assicurandosi anche il primato del girone. E la Roma? Non ha mai giocato, cercando di limitare i danni e sperando di far male in contropiede. Ma Iturbe è ancora lontano dai suoi standard e Destro ha lottato tanto ma senza mai incidere. Anche se, è giusto dirlo, non era questa la sua partita. E intanto Garcia può comunque sorridere: la vittoria del Cska a Manchester lo lascia al secondo posto (per il vantaggio nello scontro diretto con i russi) e padrone del proprio destino.

MONSIEUR FRANCK — Garcia manda in campo la Roma B (out De Sanctis, Pjanic, Gervinho e Totti) e come previsto si copre, optando per la prima volta in assoluto per il 4-4-2, con Florenzi e Nainggolan esterni di centrocampo ed Iturbe a sostegno di Destro. Guardiola deve rinunciare in extremis a Robben (febbre) e opta anche lui per la difesa a 4, con i tre attaccanti che si cambiano continuamente di posizione. La mossa di Garcia sembra pagare, con la Roma a fare densità negli ultimi 30 metri e le due linee (difesa e centrocampo) compatte, a regalare pochi spazi ai tedeschi. Ci prova Bernat (18', salvataggio in extremis di Torosidis), poi Lahm (21') e Alaba (36') da fuori, ma il Bayern trova pochi spazi, seppur dominando nel possesso palla. Dall'altra parte Florenzi pesca bene Nainggolan (25') in verticale e potrebbe essere il colpo gobbo, ma il belga controlla male a tu per tu con Neuer e si lascia cadere cercando il rigore. Poi il Bayern passa, con Ribery che attira su di se tutta la difesa, scarica per Alaba (in sovrapposizione) e va a insaccare al centro dell'area l'assist dell'austriaco. E' il passaggio inevitabile di una partita dove i tedeschi hanno sempre in mano il pallino del gioco.

DOMINIO BAVARESE — Nella ripresa Garcia riparte con Cole al posto di Holebas (che nei primi 45' aveva vomitato) e dopo 13' perde definitivamente anche Florenzi, che si arrende al dolore (distorsione alla caviglia destra rimediata dopo mezz'ora). Ma lo spartito non cambia, con il Bayern e fare la partita anche più del primo tempo. Bernat si infila a sinistra e ci prova, Alaba butta al vento di testa il 2-0 su assist di Rafinha, Götze invece non sbaglia, anche se con un po' di fortuna, ed insacca l'assist di Lewandowski sul filo del fuorigioco. Poi è Lahm a sfiorare il 3-0, Ribery a non trovare la porta dal limite, Skorupski a salvare in uscita su Shaqiri e Alaba a sfiorare il gol su punizione. Insomma, non c'è mai partita, con la Roma rintanata negli ultimi 30', preoccupata solo di difendersi e basta. Al 38' arriva finalmente il primo tiro in porta della Roma, con Neuer strepitoso prima a tu per tu su Gervinho e poi sulla successiva rasoiata da fuori di Nainggolan. Prima della fine Guardiola perde Alaba per infortunio e Shaqiri regala un pezzo di bravura unica (con palla di un soffio fuori). Finisce così, con il Bayern che festeggia il primo posto matematico nel girone e la Roma (Keita chiude toccandosi il flessore, problemi anche per lui?) che si giocherà tutto a Mosca, il 24 novembre.

Fonte: La Gazzetta dello Sport
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 27/11/2014, 17:36     +1   -1




Cska-Roma 1-1: Totti non basta, Berezutski beffa i giallorossi
Un gol del capitano su punizione illude gli uomini di Garcia che nella ripresa mancano il colpo del ko con Nainggolan e Ljajic e si fanno riprendere al 93' da un tiro-cross del difensore russo che inganna De Sanctis. Qualificazione in bilico, decisiva la sfida con il Manchester City

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MOSCA – All’ultimo secondo la Roma si fa riprendere dal Cska e si autocondanna a giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions all’ultima giornata all’Olimpico contro il Manchester City. Un pareggio-beffa perché arrivato al 93’ ma ampiamente meritato dalla formazione russa che, nella ripresa, ha attaccato a pieno organico per cercare di recuperare il gol segnato sul finire del primo tempo da Totti e ha messo a lungo alle corde la formazione di Garcia, spesso salvata da interventi provvidenziali dell’intero pacchetto arretrato.

ROMA, CATTIVA GESTIONE DELL'ULTIMO PALLONE - Al di là della condotta di gara nel secondo tempo, dovuta soprattutto alla costante pressione esercitata dagli uomini di Slutski, la Roma può rimproverarsi soprattutto la pessima gestione dell’ultimo pallone. Ha provato ad andare in contropiede con quattro uomini alla ricerca del 2-0, ha perso palla, ha chiuso in maniera tardiva e ha finito per prendere gol in maniera rocambolesca (cross di Berezutski entrato in rete dopo due lisci di Dzagoev e Doumbia).

GARCIA LANCIA FLORENZI TERZINO DESTRO - Privo di Torosidis, oltre che di Maicon, Garcia alla fine ha chiesto a Florenzi il sacrificio di fare il terzino destro. A centrocampo ha reinserito dal 1' Keita tenendo in panchina Pjanic. Infine davanti, accanto ai rientranti Totti e Gervinho ha deciso di dare fiducia a Ljajic, reduce dalla bella prova di bergamo. Sul fronte opposto Slutski ha rilanciato Natcho, recuperato in extremis, ha messo Dzagoev basso al posto di Milanov e ha preferito a sorpresa Cauna a Tosic sull’out di destra.

DOUMBIA SPAVENTA LA ROMA - La Roma ha preso subito il comando delle operazioni ma ha attaccato a bassi ritmi e con poco movimento, consentendo al CSKA di controllarla senza problemi. Capita l’antifona, i russi hanno preso coraggio e, dopo un paio di conclusioni da lontano, hanno fatto correre ulteriori brividi, al di là del gelo di Mosca, sulla schiena dei giocatori giallorossi. Bene è andata al 21’ che Dzagoev non abbia trovato l’impatto col pallone da due passi su un lancio lungo e al 39’ quando Doumbia, venutosi a trovare solo davanti a De Sanctis, non abbia pensato di meglio che calciare addosso a De Sanctis in uscita.

TOTTI, ALTRO STORICO GOL - La Roma si è svegliata e, presa per mano da Florenzi, di gran lunga il migliore dei suoi, è passata al 43’: il centrocampista se ne è andato via in serpentina e si è guadagnato una punizione dal limite che Totti ha trasformato con chirurgica precisione con una gran botta a fil di palo che gli ha consentito di portare a 38 anni e 59 giorni il record assoluto del gol segnato dal giocatore più vecchio in Champions.

NAINGGOLAN FALLISCE IL 2-0 - Nella ripresa la Roma ha avuto con Nainggolan, bravo ad andar via in dribbling al limite, l’occasione per raddoppiare al 60': ma l’ex cagliaritano, solo davanti ad Akinfeev, ha angolato troppo il destro mancando lo specchio della porta. Il Cska, costretto a vincere per avere ancora qualche speranza di andare avanti, ha preso fiducia e ha iniziato a installarsi nella metà campo giallorossa.

ROMA SALVATA DALLA DIFESA - Improvvisamente sono saliti di tono Eremenko e Dzagoev e la Roma ha iniziato a soffrire terribilmente. Florenzi, Manolas, Astori, Holebas e De Rossi sono stati chiamati agli straordinari per chiudere gli inserimenti dei centrocampisti avversari e le puntate di Musa e Doumbia. De Sanctis, paradossalmente, ha avuto poco da fare se si eccettua un destro da fuori di Musa alzato in angolo.

LJAJIC MANCA IL COLPO DEL KO, BEREZUTSKI LA BEFFA - La Roma ha avuto l’ultimo sussulto d’orgoglio al 79’ quando Ljajic in contropiede si è visto respingere di piede da Akinfeev un sinistro in diagonale. Poi, con gli ingressi di Strootman e Pjanic, oltre che di Iturbe al posto di Gervinho, si è arroccata a difesa del fondamentale risultato ma dopo aver stoicamente resistito alla fine è caduta, beffata dal suddetto tiro-cross di Berezutski. E ora, all’ultima giornata, sarà fondamentale almeno non perdere contro il Manchester City per poter sperare di andare avanti.


CSKA MOSCA-ROMA 1-1 (0-1)
CSKA Mosca (4-1-4-1): Akinfeev 6.5; Mario Fernandes 6.5, Vasili Berezutski 6.5, Ignashevich 6.5, Schennikov 7; Natcho 6.5; Cauna 5 (19'st Milanov 6), Eremenko 7, Dzagoev 6.5, Musa 6 (36'st Tosic sv); Doumbia 5.5. In panchina: Chepchugov, Nababkin, Chernov, Efremov, Vitinho Allenatore: Slutski.
Roma (4-3-3): De Sanctis 6.5; Florenzi 7, Manolas 7, Astori 7, Cholevas 7; Nainggolan 6.5 (38'st Strootman sv), De Rossi 7, Keita 5.5; Gervinho 5 (32'st Iturbe 5), Totti 7, Ljajic 5.5 (42'st Pjanic sv). In panchina: Skorupski, Cole, Somma, Destro. Allenatore: Garcia.
Arbitro: Brych (Germania) 6.5.
Reti: 43'pt Totti; 48'st V. Berezutski.
Note: serata gelida, terreno in discrete condizioni. Partita giocata a porte chiuse.
Ammoniti: Dzagoev, Vasili Berezutski, Schennikov. Angoli: 5-2 per il CSKA Mosca.
Recupero: 1'; 3'.



Champions, Malmoe-Juventus 0-2: bianconeri a un passo dagli ottavi
In Svezia decidono nella ripresa Llorente e Tevez: tre punti che, vista la contemporanea goleada dell'Atletico Madrid sull'Olympiacos, danno la possibilità alla squadra di Allegri di qualificarsi con un pari contro gli spagnoli

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MALMOE - Missione compiuta per una Juventus bifronte a Malmoe. Arriva la vittoria sperata e ora per centrare la qualificazione sarà sufficiente conquistare un punto all'ultima gara, quella interna con il qualificato Atletico Madrid. Perché bifronte? Perché nel primo tempo i bianconeri (stasera in divisa verde) ripetono le scialbe prove continentali che hanno reso questo match decisivo e allungato il suo digiuno all'estero; nella ripresa, si rivede la squadra autorevole e dominante come nel nostro campionato.

Primo tempo - C'è il Malmoe che è all'ultima spiaggia ma che dalla sua ha la forza dei nervi distesi e contenti dopo aver vinto lo scudetto. C'è la Juventus che vuole uno scatto perentorio in avanti anche in Europa, dopo le prepotenti ultime giornate di campionato. C'è un campo definito in pessime condizioni che pure non pare determinare scompensi tecnici. Il primo tempo di reciproca attenzione e rispetto, di fase difensiva più curata rispetto all'assalto, non è di quelli indimenticabili. La Juve costruisce due nitide palle gol con un solo unico tema, peraltro sperimentato anche in Italia. Cioè l'inserimento profondo di Marchisio, un taglio diagonale in area che trova in Pirlo e soprattutto in Vidal due rifinitori perfetti. Sul lancio di Pirlo, appena lungo, l'interno tocca con la punta del piede e Olsen non ha difficoltà. Sul tranciante del cileno, invece, con la difesa ferma, Marchisio trova meglio il timing e arriva sul pallone potendo scaricare appieno la sua girata in diagonale. Olsen compie la grande parata, unica, del primo tempo e mette in angolo.

Il Malmoe sta sulle sue e poi lancia per Thelin e Rosenberg che si alternano nelle posizioni di prima e seconda punta. Buffon non deve intervenire neppure quando il capitano svedese danza con eleganza sul pallone prima di invitare al profondo inserimento il cavallo di sinistra, Forsberg. I tempi ci sono, ma il controllo di palla tradisce pressapochismi, Forsberg si allarga da solo e calcia sotto misura sull'esterno della rete. Non c'è granché da registrare nella prima frazione, che ci offre una Juventus non certo migliore di quella timida vista nel primo tempo delle precedenti puntate di Champions, soprattutto fuori casa.

Secondo tempo - Cambia la musica: la Juventus alza il ritmo e gli svedesi vanno in crisi. Quattro minuti con tre occasioni, alla terza Llorente controlla e trova una prateria davanti, 20 metri di corsa, dribbling al portiere, uno a zero. Il Malmoe è alle corde, è ancora la Juventus a menare la danza. La cronaca è un autentico monologo torinese, se proprio si deve trovare un difetto, quello che forse manda in beata Allegri, è che la squadra costruisce occasioni e superiorità numeriche ma non chiude il match. Neppure quando Morata, appena entrato, servito da Tevez centra a porta vuota la traversa (!). Rosenberg sveglia i suoi da un lunghissimo letargo con un tiro che chiama Buffon a una parata importante, in piena distensione sul lato destro. Ma è un fuoco di paglia. Sul capovolgimento, Morata ingaggia un duello con Johansson, falloso per gli svedesi. Proença lascia correre e la Juve si ritrova in superiorità numerica, Pogba fa la cosa migliore di una partita inficiata da qualche leziosismo, e la cosa migliore - nel calcio - è sempre la più semplice. Palla a Tevez e tocco, magari non perfetto, ma vincente: due a zero. Le proteste vibranti portano all'espulsione di Johansson e alle ammonizioni di Rosenberg e Olsen, cioè i due migliori tra i celesti. Ma mai come in questo caso i campioni di Svezia hanno fatto la voce grossa solo in questa circostanza.


MALMOE-JUVENTUS 0-2 (0-0)
MALMOE: Olsen 7 - Tinnerholm 5,5 (40' st Rakip sv.), Johansson 5,5, Helander 6, Ricardinho 5,5 - Eriksson 5,5, Halsti 5,5, Adu 6, Forsberg 6,5 - Thelin 5,5 (25' st. Cibicki 5,5), Rosenberg 6,5. All. Hareide
JUVENTUS: Buffon 6 - Lichtsteiner 5,5, Bonucci 5,5, Chiellini 6,5, Padoin 6,5 - Marchisio 7, Pirlo 6,5, Pogba 5,5 - Vidal 5,5 (37' st. Pereyra 5,5)- Llorente 6,5 (27' st Morata 6), Tevez 6,5. All. Allegri
ARBITRO: Proença 5,5 (Por)
RETI: 4' st Llorente; 43' st Tevez
NOTE: ammoniti: Olsen, Rosenberg, Pereyra. Espulso (proteste): Johansson. Recupero 1' e 3'.

Fonte: La Repubblica - 2
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 10/12/2014, 09:18     +1   -1




El Biscoton c'est bon :rolleyes: :ihihih:



Juventus-Atletico Madrid 0-0, festa per entrambe: bianconeri e spagnoli agli ottavi
Un pareggio a reti bianche che soddisfa tutti: le due squadre passano il turno e adesso sperano che l'urna del sorteggio sia fortunata. Grande parata di Buffon a inizio gara su Koke, poi gara controllata fino alla fine. Una curiosità: nessuna sostituzione da parte di Allegri e Simeone

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TORINO - Missione compiuta per la Juventus, che torna finalmente agli ottavi di Champions League. Decisivo il pareggio 0-0 ottenuto allo Juventus Stadium contro l'Atletico Madrid di Simeone. E' festa sia per i bianconeri che per i colchoneros: entrambe le squadre, infatti, strappano il pass e sono tra le migliore 16 d'Europa.

LA CRONACA - Allegri schiera nuovamente la difesa a 4 con Evra terzino sinistro. Non c'è Marchisio, influenzato, al suo gioca Pereyra. In attacco Llorente preferito a Morata. Simeone torna in Italia e schiera i migliori, ma non può contare in difesa su Miranda, sostituito dal 19enne Gimenez (ottima partita). A centrocampo c'è Mario Suarez e non l'ex Tiago, mentre il centravanti è Mandzukic. In panchina l'ex granata Cerci e il gioiellino francese Griezmann. Pronti, via ed è subito un brivido per i bianconeri: errore di Bonucci, la palla arriva sui piedi di Koke che trova però Buffon attento a respingere. La risposta bianconera è in un tentativo di Llorente sotto porta e in sporadici cross in mezzo (molto attivi Lichtsteiner ed Evra) sempre preda dei lunghi spagnoli.

RIPRESA, GABI SFIORA L'EUROGOL - Come nel primo tempo, la ripresa si apre con un brivido per Pirlo e compagni. Su un corner guadagnato da Arda Turan, Gabi prende direttamente il palo dalla bandierina. Allo Juventus c'è un doppio boato quando arriva la notizia del doppio pareggio del Malmoe contro l'Olympiakos. Intanto Vidal sfiora il gol con un tiro sporco, ma pericoloso: Moya è bravo a deviare in angolo.

LA PARTITA SI SPEGNE - Più passa il tempo e più le squadre si accontentano. Soprattutto, poi, quando arriva la notizia che l'Olympiakos era avanti 4-2 sul Malmoe. Una sconfitta sarebbe stata fatale ai padroni di casa e per conquistare il primo posto c'era bisogno di 2 gol. Normale allora accontentarsi e controllare il risultato. Allegri e Simeone non ricorrono nemmeno alle sostituzioni e l'arbitro non concede il recupero perché è abbastanza intuibile che questo 0-0 stia bene ad entrambe. Juve e Atletico passano dunque agli ottavi e ora sperano in un sorteggio fortunato.


JUVENTUS-ATLETICO MADRID 0-0 (0-0)
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6.5; Lichtsteiner 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6, Evra 6,5; Pereyra 6, Pirlo 6, Pogba 6; Vidal 6; Tevez 6, Llorente 6. In panchina: Storari, Ogbonna, Pepe, Padoin, Mattiello, Giovinco, Morata. Allenatore: Allegri.
ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Moya' 6,5; Juanfran 6, Gimenez 7, Godín 6, Siqueira 6; Mario Suárez 6, Gabi 6,5,; Raúl García 6, Arda Turan 6,5, Koke 6; Mandžukic 6. In panchina: Oblak, Jesús Gámez, Tiago, Saúl Ñíguez, Cristian Rodríguez, Cerci, Griezmann. Allenatore: Simeone.
ARBITRO: Collum (Scozia)
AMMONITI: Vidal, Mario Suárez e Siqueira
ANGOLI: 6-3 per la Juventus



Champions, Liverpool e Zenit eliminati. Fanno festa Basilea e Monaco
I reds non vanno oltre l'1-1 con gli svizzeri, i russi s'inchinano per 2-0 ai monegaschi. Il Borussia Dortmund pareggia con l'Anderlecht e si tiene alle spalle l'Arsenal, pur vittorioso in casa del Galatasaray. Il Real sale a 19 vittorie di fila in gare ufficiali contro il Ludogorets

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ROMA - Basilea e Monaco agli ottavi, Liverpool e Zenit relegate in Europa League. Sono questi i principali verdetti delle gare dei gruppi A, B, C e D di Champions che hanno visto anche il Borussia Dortmund confermare il primato del girone davanti all'Arsenal e l'Olypiacos costretto ad accontentarsi dell'accesso all'Europa League malgrado il successo per 4-2 sul Malmoe.

LIVERPOOL-BASILEA 1-1
Al Liverpool non riesce l'impresa di battere il Basilea e esce a capo chino dalla Champions. A gelare Anfield Road pensa Fabian Frei che al 25' porta in vantaggio gli svizzeri con un preciso sinistro in diagonale dal limite al termine di una perfetta triangolazione con Zuffi. Il Liverpool accusa il colpo ma il Basilea non ne approfitta mancando il raddoppio con Streller e Xhaka. A complicare ulteriormente le cose ai reds pensa al 60' Markovic che si fa espellere per un'ingenua manata al volto di Safari. In 10 il Liverpool tira fuori il meglio di sé e dopo aver impensierito Vaclik con Skrtel e Gerrard, riaccende le speranze dei propri tifosi con una perfetta punizione a giro dal limite dello stesso Gerrard che s'insacca proprio sotto l'incrocio. Nel rovente finale per due volte Henderson sfiora il 2-1.

MONACO-ZENIT 2-0
Il Monaco vince lo scontro diretto con lo Zenit e vola agli ottavi. Costretti a vincere i russi ci provano ma spaventano Subasic solo con un colpo di testa di Lombaerts. Il Monaco controlla con ordine e al 63' mette al sicuro la qualificazione con un colpo di testa di Abdennour su punizione-cross dalla trequarti sinistra di Ferreira-Carrasco. La replica dello Zenit non va oltre una punizione di poco alta di Hulk e, allora, i monegaschi chiudono i conti all'89' in contropiede con Fabinho che, lanciato in area da Joao Moutinho beffa Lodygin con un preciso sinistro sotto le gambe.

BENFICA-LEVERKUSEN 0-0
Il Leverkusen non va oltre lo 0-0 con il già eliminato Benfica ed è costretto a cedere il primo posto nel girone al Monaco. Gara senza particolari acuti al da Luz. Le migliori occasioni per sbloccare il risultato capitano nel primo tempo ai padron di casa con Lima che prima coglie una traversa a porta vuota e poi non centra il bersaglio da favorevole posizione. Nella ripresa cresce il Bayer che, però, impegna Artur in una sola vera circostanza, con Çalhanoglu.

BORUSSIA DORTMUND-ANDERLECHT 1-1
Al Borussia basta un punto contro l'Anderlecht per mettere al sicuro il primo posto nel girone D. I tedeschi dominano nel primo tempo, falliscono tre buone occasioni con Immobile (2) e Mkhitaryan e rischiano di essere puniti in contropiede da Mitrovic che sbaglia lo 0-1 a tu per tu con Langerak. Nella ripresa il copione si ripete e dai e dai i gialloneri passano (58'): il gol lo realizza Immobile con un bel destro a fil di palo su assist di Mkhitaryan. Il Borussia non chiude i conti con gli stessi Mkhitaryan e Immobile e nel finale, all'84', si fa riprendere da Mitrovic che insacca di testa su cross dalla destra di Vanden Borre.

GALATASARAY-ARSENAL 1-4
All'Arsenal non serve vincere di goleada a Istanbul per riuscire ad agguantare il primo posto nel girone. I gunners impiegano appena 3' a sbloccare il risultato: ci pensa Podolski con un gran sinistro sotto l'incrocio su lancio smarcante in area di Ramsey. Il Galatasaray manca il pari con Balta e viene immediatamente punito dall'Arsenal che raddoppia (11') con un'azione quasi in fotocopia: stavolta è Oxlade-Chamberlain a lanciare in area Ramsey che con un preciso sinistro in diagonale batte ancora Bolat. I turchi accusano il colpo e al 29' vengono ancora punti da Ramsey che raccoglie una corta respinta della difesa e infila l'incrocio con un gran sinistro di controbalzo da 28 mt. Solo nel finale, all'89', i giallorossi riescono a ridurre le distanze con una perfetta punizione sotto l'incrocio di Sneijder. Ma a fissare il punteggio sull'1-4 pensa al 92' Podolski che batte Bolat con un destro da pochi passi su assist di Sanogo.

OLYMPIACOS-MALMOE 4-2
Non basta all'Olympiacos la vittoria contro il Malmoe per andare avanti in Champions. Il pari della Juve con l'Atletico lo relega in Europa League. I greci partono a testa bassa e dopo una ghiotta occasione fallita da Kasami passano (23'): il gol porta la firma di Fuster che si fa trovare pronto al tap-in di testa sul secondo palo su una sponda aerea dello stesso Kasami. L'Olympiacos manca due ghiotte occasioni per raddoppiare con Mitroglou e Maniatis e al 59' viene punito in contropiede da Kroon che batte Roberto con un preciso sinistro in diagonale raccogliendo un cross dalla destra di Forsberg. L'Olympiacos non ci sta e al 63' torna avanti con Dominguez che riprende una corta respinta della difesa svedese e scaraventa nell'angolo opposto un gran destro di controbalzo dal limite. Il Malmoe non si dà per vinto e all'81' ristabilisce la parità con un sinistro sottomisura di Rosenberg su cross dalla destra di Tinnerholm. L'Olympiacos si getta in avanti e all'87' sigla il 3-2 con Mitroglou, lesto a girare in rete da pochi passi un pallone prolungato di testa sul secondo palo da Botia sugli sviluppi di un angolo dalla sinistra. Poi, al 90', è Afellay a fissare il punteggio sul 4-2 con un destro da 10 mt su assist di Kasami.

REAL MADRID-LUDOGORETS 4-0
Il Real sbriga anche la pratica Ludogorets e arriva a 19 vittorie consecutive in gare ufficiali battendo il record spagnolo detenuto dal Barcellona di Rijkaard che si era fermato a quota 18. I blancos impiegano 19' a piegare la resistenza degli ospiti: su un colpo di testa a botta scura di Varane, Marcelinho si sostituisce a Stoyanov parando la conclusione sulla linea con un braccio. Espulsione e rigore inevitabili che Ronaldo non sbaglia salendo, così, a quota 72 (a -2 da Messi) nella classifica marcatori all-time di Champions. Si gioca a una porta sola e al 38' arriva il conseguente raddoppio, opera di Bale, di testa, su angolo dalla destra di Kroos. Nella ripresa il Real insiste e, all'80', triplica con Arbeloa che si rifà per una traversa colpita poco prima girando in rete di destro da pochi passi una torre di Varane. All'88', infine, c'è gloria anche per il giovane Medran che, appena entrato, si toglie la soddisfazione di bagnare con un gol l'esordio in Champions con un sinistro parabolico dal limite.

Fonte: La Repubblica - 2


Ho simpatia per il Liverpool, ma il Basilea ha meritato la qualificazione.
I reds hanno pareggiato per un colpo di Gerrard su punizione, ma fino a quel momento il vantaggio per 1-0 stava stretto al Basilea che però con l'uomo in più nel finale ha rischiato davvero il suicidio.
Contento per il Basilea, ma mi fa tristezza vedere un'altra grande del calcio ridotta in questo modo così come lo è il Milan (o come l'Ajax). 16 Champions League vinte di nobili decadute.
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 11/12/2014, 10:33     +1   -1




Roma-Manchester City 0-2, giallorossi fuori dalla Champions
Totti e compagni battuti all'Olimpico, gli inglesi conquistano l'accesso agli ottavi. Nella ripresa i gol decisivi di Nasri e Zabaleta. La squadra di Garcia, che 'retrocedè in Europa League, recrimina per un paio di occasioni fallite sullo 0-0 e un palo di Manolas sullo 0-1

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ROMA - La Roma fallisce lo spareggio con il City per restare in Champions ed è costretta a proseguire il proprio cammino in Europa League. Alla luce del 3-0 con cui il Bayern ha sbrigato la pratica CSKA nell'altra gara del girone, ai giallorossi sarebbe andato bene anche lo 0-0 per passare. Invece alla fine ha prevalso la maggiore esperienza e sicurezza della squadra di Pellegrini che con una perla di Nasri, dopo un'ora, ha sbloccato il risultato chiudendo poi la contesa con un perfetto inserimento di Zabaleta.

ROMA TROPPO REMISSIVA - Al di là delle due-tre occasioni sciupate sullo 0-0 con Holebas e Gervinho, la Roma deve rimproverarsi soprattutto l'atteggiamento eccessivamente remissivo. Ha iniziato troppo presto a pensare allo 0-0, ha abbassato minuto dopo minuto il baricentro senza riuscire più a ripartire e, alla fine, è stata inevitabilmente punita. Il passaggio da squadra forte a squadra grande passa anche attraverso queste piccole cose. E Garcia farà bene a prenderne nota.

GARCIA RINUNCIA A DE ROSSI - Per la gara del dentro o fuori, il tecnico francese ha deciso di lasciar fuori De Rossi affidandosi a Keita intermedio accanto a Pjanic e Nainggolan. Per il resto ha restituito un a maglia ai titolari lasciati a riposo contro il Sassuolo preferendo ancora una volta Yanga-Mbiwa ad Astori quale partner centrale di Manolas. Sul fronte opposto, Pellegrini, già costretto a rinunciare a Yaya Touré, Aguero e Kompany, ha deciso di fare a meno anche di Lampard e Jovetic lasciando Nasri a sostegno del recupero Dzeko e inserendo Fernando al fianco di Fernandinho in mediana.

HOLEBAS E MILNER, CHE OCCASIONI - La Roma è partita forte ma Holebas al 5' non ha approfittato di un lancio smarcante di Totti calciando di destro addosso ad Hart da posizione ravvicinata. Il City ha preferito sistemarsi meglio in campo e poi si è fatto vedere dalle parti di De Sanctis soprattutto con Milner che prima (20') ha chiamato in causa il portiere giallorosso con un destro da fuori e poi (40') lo ha costretto a uscire prontamente per chiudergli lo specchio su una verticalizzazione di Nasri.

GERVINHO NON PUNGE IN CONTROPIEDE - I giallorossi non sono stati a guardare e per due volte (21' e 39') hanno ancora provato a spiazzare la difesa ospite con tagli in verticale per Gervinho che con un diagonale prima e un destro centrale poi non è riuscito a superare Hart. La notizia del vantaggio del Bayern sul CSKA al 18' ha acuito, col passare dei minuti, la tensione. La Roma ha provato maggiormente a gestire, il City ha faticato a pungere. E così si è andati all'intervallo sullo 0-0.

GIOIELLO DI NASRI - Nella ripresa la Roma è apparsa sempre più prudente e contratta e a quasi invitato il City ad attaccare. Gli inglesi hanno ringraziato e al primo tiro nello specchio sono passati: Nasri si è liberato ai 25 mt e con un gran destro dal limite ha mandato il pallone a baciare il palo alla destra di De Sanctis prima di infilarlo in rete.

MANOLAS E DESTRO MANCANO L'1-1 - Risistemata da Garcia con il 4-2-3-1 con Pjanic avanzato, la Roma ha avuto una reazione d'orgoglio. Ma dopo aver sciupato una ghiotta occasione con Ljajic non è stata accompagnata neppure da un pizzico di fortuna. Prima il palo, su un colpo di testa di Manolas, poi un colpo di tacco del subentrato Destro, sventato sulla linea da Demichelis, le hanno impedito di rientrare in partita.

ZABALETA CHIUDE I CONTI - E la squadra ha finito per rassegnarsi, incasSando, nel finale anche l'immeritato 0-2, realizzato da Zabaleta su assist dell'ispirato Nasri. E allora avanti in Europa League. Dove, dopotutto, sarà importante fare punti anche per risalire nel ranking Uefa. Solo così si eviterà di dover partire un'altra volta dalla quarta fascia nel prossimo sorteggio di Champions.


ROMA-MANCHESTER CITY 0-2 (0-0)
Roma (4-3-3): De Sanctis 6, Maicon 5.5 (33' st Florenzi s. v.), Manolas 6, Yanga-Mbiwa 6, Holebas 5.5, Keita 5.5, Pjanic 5, Nainggolan 6, Ljajic 5.5 (22' st Iturbe 5), Totti 5.5 (26' st Destro 6), Gervinho 5.5. (12 Curci, 6 Strootman, 16 De Rossi, 23 Astori). All.: Garcia 5.
Manchester City (4-2-3-1): Hart 7, Zabaleta 7, Demichelis 6.5, Mangala 6.5, Clichy 7, Fernandinho 6.5, Fernando 7, Jesus Navas 6 (22' st David Silva 6), Nasri 7.5, Milner 6.5, Dzeko 6 (33' st Jovetic s. v.). (13 Caballero, 3 Sagna, 11 Kolarov, 18 Lampard, 38 Boyata). All.: Pellegrini.
Arbitro: Mazic (Serbia) 6.5
Reti: nel st 15' Nasri, 41' Zabaleta.
Angoli: 7-4 per la Roma.
Recupero: 0 e 2'.
Ammoniti: Yanga-Mbiwa e Dzeko per reciproche scorrettezze, Nasri per gioco falloso.
Spettatori: 54.119 per un incasso di 3.118.165,00 euro.



Champions, Barcellona primo davanti al Psg. Lo Schalke ringrazia Mou e vola agli ottavi
Messi, Neymar e Suarez stendono i francesi e regalano ai blaugrana il primato nel girone. Di Matteo espugna Maribor e si qualifica, scavalcando lo Sporting sconfitto dal Chelsea. Ajax e Athletic Bilbao si assicurano il terzo posto

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ROMA – Ci pensa il Bayern Monaco a ''salvare'' la Roma. In una serata amara in casa giallorossa per l’eliminazione dalla Champions, il successo dei bavaresi di Guardiola consente alla squadra di Garcia di consolarsi almeno con l'Europa League. Non fa sconti neppure il Chelsea che, già sicuro del primo posto nel gruppo G, batte lo Sporting Lisbona e permette allo Schalke di Di Matteo, vittorioso in trasferta con il Maribor, di conquistare il secondo posto. Nel gruppo F il Barcellona si impone sul Psg e si aggiudica il primato, mentre l'Ajax passeggia contro l’Apoel e mette in cassaforte l’accesso all'Europa League. Nessun problema neppure per l'Athletic Bilbao che si assicura il terzo posto battendo 2-0 in casa il Bate Borisov.

GRUPPO E: BAYERN IMPLACABILE, CSKA BATTUTO 3-0 – Che il Bayern giochi per vincere lo si capisce fin dalle prime battute di gioco. Il vantaggio arriva al 18’ su calcio di rigore, trasformato in modo impeccabile da Müller. Nella ripresa il Cska ci prova, ma i bavaresi sono sempre molto temibili con le loro brucianti ripartenze. Lewandowski colpisce un palo clamoroso e il risultato resta in bilico fino in fondo. Rode all’84’ mette al sicuro il punteggio e fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi della Roma, prima del gol a tempo scaduto di Götze che fissa il risultato sul definitivo 3-0.

GRUPPO F: BARCA PRIMO, AJAX IN EUROPA LEAGUE – Nella sfida del Camp Nou, che mette in palio il primato nel girone, i blaugrana stendono il Psg 3-1 con il tridente delle meraviglie tutto a segno. Ibrahimovic illude i francesi dopo pochi minuti, ma la prima frazione di gioco si chiude con la squadra di Luis Enrique in vantaggio, grazie a Messi e alla magia da fuori area di Neymar. Nella ripresa partecipa alla festa anche Suarez che corregge in rete, dopo il miracolo di Sirigu su Neymar, e realizza il suo primo gol al Camp Nou. Il Barcellona scavalca così il Psg e si presenta al sorteggio degli ottavi come prima classificata. L’Ajax, invece, si assicura l’accesso all’Europa League con un poker che non lascia scampo all’Apoel. Schöne porta avanti i lancieri su rigore nel primo tempo, con gli olandesi che dilagano nella ripresa. Ancora Schöne, questa volta su azione, Klaassen e Milik fissano il punteggio sul definitivo 4-0.

GRUPPO G: SCHALKE CORSARO IN SLOVENIA E QUALIFICATO – Riesce il sorpasso allo Schalke 04 di Di Matteo nei confronti dello Sporting. I tedeschi battono il Maribor 1-0 e, con l’aiuto del Chelsea, scavalcano i portoghesi agguantando il secondo posto nel girone e la qualificazione agli ottavi di finale. Il Maribor inizia meglio, ma lo Schalke cresce con il passare dei minuti. Dopo un palo clamoroso di Huntelaar, il gol partita arriva nella ripresa con il tap-in vincente di Meyer, bravo a raccogliere una respinta corta di Handanovic. Il Chelsea, nonostante la certezza del primo posto, non fa sconti allo Sporting Lisbona, che così deve accontentarsi dell’Europa League. La squadra di Mourinho è già in vantaggio dopo otto minuti, grazie al calcio di rigore concesso per fallo su Filipe Luis e trasformato da Fabregas. Al 16’ arriva il raddoppio di Shurrle con un preciso destro rasoterra a incrociare. I portoghesi reagiscono nella ripresa e riaprono la gara con il gol di Silva al 50’, ma l’illusione dura pochi minuti e al 56’ Mikel devia in rete una punizione di Fabregas, fissando il punteggio sul definitivo 3-1.

GRUPPO H: ATHLETIC BILBAO IN EUROPA LEAGUE - Nel girone H la partita di cartello si gioca a Bilbao, dove Athletic e Bate si contendono un posto in Europa League. I padroni di casa dominano già nel primo tempo, sfiorando il vantaggio più di una volta. Ai baschi basterebbe il pari, ma la squadra di Valverde cerca la vittoria che arriva grazie alle reti di San José, autore di un bel tiro al volo sugli sviluppi di un corner, e di Susaeta con un destro di prima intenzione su un cross basso dalla sinistra di Viguera. Del tutto ininfluente il pari per 1-1 tra Porto e Shakhtar. I portoghesi sono già sicuri del primato, gli ucraini non possono andare oltre il secondo posto. La squadra di Lucescu passa in vantaggio nel secondo tempo con il colpo di testa di Stepanenko, al quale replica Aboubakar all’87 con un potente tiro da fuori.

TUTTE LE QUALIFICATE - Queste le 16 squadre qualificate agli ottavi di finale di Champions League al termine della fase a gironi (nell'ordine, la prima e la seconda del girone) - Gruppo A: Atletico Madrid, Juventus - gruppo B: Real Madrid, Basilea - gruppo C: Monaco, Bayer Leverkusen - gruppo D: Borussia Dortmund, Arsenal - gruppo E: Bayern Monaco, Manchester City - gruppo F: Paris SG, Barcellona - gruppo G: Chelsea, Schalke - gruppo H: Porto, Shakhtar Donetsk.

Fonte: La Repubblica - 2
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 20/2/2015, 15:38     +1   -1





 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 28/2/2015, 13:42     +1   -1





 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 11/3/2015, 23:38     +1   -1









Le prime 4 qualificate ai quarti di finale sono:
- Porto
- Real Madrid
- Bayern Monaco
- PSG
 
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CAT_IMG Posted on 12/3/2015, 00:20     +1   -1
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che gran partita che è stata Chelsea-Psg mamma mia
è sono molto contento che siano passati questi ultimi.

Il bayern si conferma favorito arrivati a questo punto, riscattandosi alla grande da un andata sottotono. con il campionato già archiviato chi li ferma a questi?
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 18/3/2015, 13:59     +1   -1






CITAZIONE (NAPOLIMANIA92 @ 12/3/2015, 00:20) 
che gran partita che è stata Chelsea-Psg mamma mia
è sono molto contento che siano passati questi ultimi.

Il bayern si conferma favorito arrivati a questo punto, riscattandosi alla grande da un andata sottotono. con il campionato già archiviato chi li ferma a questi?

Sento "puzza" di Juve :ph34r: :sick:
Le 2 madrilene sono passate contro Schalke e Bayer senza meritare affatto il passaggio del turno. Io diffido sempre delle squadre in difficoltà che riescono comunque a passare il turno.
Il Bayern sembra davvero imbattibile, ma attenzione perché anche l'anno scorso a questo punto lo sembrava.
Il fatto di aver stravinto il campionato paradossalmente potrebbe essere controproducente perché non avrebbe la massima soglia di attenzione.
Questa sera ricordo che su Canale 5 ci sarà Borussia Dortmund-Juventus, ore 20:45.
La Juve partirà dal 2-1 in proprio favore maturato allo Juventus Stadium ^_^
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 18/3/2015, 22:47     +1   -1







Se la Juve vince la Champions con quell'incapace in panchina vado a vivere su Marte :ph34r: :cry: :sick:
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 18/3/2015, 23:24     +1   -1




Aldilà della pochezza del Borussia di quest'anno (mi è sembrato di aver visto una partita del mio Milan, anzi, forse anche peggio), la Juve ha strameritato di vincere e di passare il turno. Partita perfetta: solidi e cinici. Complimenti ai bianconeri ^_^



Borussia Dortmund-Juventus 0-3, Tevez porta i bianconeri ai quarti
La squadra di Allegri domina in Germania e conquista un posto tra le migliori otto d'Europa. L'argentino è il grande protagonista della serata, segna subito, nella ripresa serve l'assist del raddoppio a Morata e poi chiude il conto. Unica nota stonata per Allegri l'infortunio di Pogba

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DORTMUND - La Juve non trema. Con una prova di grande personalità passa per la quarta volta su quattro a Dortmund e vola ai quarti di Champions League. Una vittoria importante soprattutto perché conferma il salto di qualità mentale fatto dai bianconeri in Europa. Chi temeva una squadra timorosa come quella vista a Madrid contro l'Atletico è stato subito smentito. La Juve è scesa in campo consapevole della propria superiorità tecnica e non ha dato scampo a un Borussia che, d'incanto, è tornato a mostrare tutti gli attuali limiti.

VENERDI' SORTEGGIO A NYON - Una vittoria di valore che fa ben sperare. Venerdì alle 12 a Nyon il sorteggio potrebbe proporre ai bianconeri un colosso come Real, Bayern, Psg o Barcellona. E anche se, giustamente, la speranza è quella di pescare Monaco, Porto o Atletico Madrid, la Juve si presenterà davanti all'urna con la serenità di chi è certo di poter dare filo da torcere a chiunque.

TEVEZ, ALTRA SERATA DA INCORNICIARE - La differenza, ancora una volta l'ha fatta Tevez. Due gol e un assist che incorniciano una serata perfetta. Ma meritano un plauso anche tutti gli altri: da Morata e Pereyra, che hanno sfoderato una prova di grande concretezza, a Chiellini e Bonucci, baluardi insuperabili in difesa, per finire con Marchisio, uomo-ovunque a centrocampo, sontuoso per lucidità e sagacia tattica.

ALLEGRI CONFERMA IL 4-3-1-2 - Allegri è andato sul sicuro e ha riproposto di nuovo il 4-3-1-2 facendo riaccomodare di nuovo in panchina Barzagli e confermando Pereyra nel ruolo di trequartista. Sul fronte opposto Klopp, costretto a rinunciare agli infortunati Piszczek e Sahin, ha risposto cambiando inaspettatamente la catena di destra (Papastathopoulos-Kampl invece degli attesi Kirch- Blaszczykowski) con Reus dietro a Aubameyang e Mkhitaryan esterno sinistro.

TEVEZ GELA IL WESTFALENSTADION - La Juve non si è impressionata e, con una partenza forte, ha subito segnato quel gol che le ha dato la fondamentale tranquillità: Evra al 3' ha servito Tevez che con un destro da fermo da 25 mt ha bucato Weidenfeller. Il Dortmund ha accusato il colpo e i bianconeri per poco non ne hanno approfittato con Lichtsteiner che ha chiamato agli straordinari il portiere giallonero con un gran diagonale da 28 mt.

POGBA S'INFORTUNA, ENTRA BARZAGLI - A poco a poco il Dortmund è cresciuto ma la Juve non ha mai sofferto. Merito, soprattutto, del centrocampo che ha tenuto stretta la linea con la difesa impedendo ai tedeschi di sviluppare le amate giocate negli spazi. L'unico problema che ha dovuto affrontare Allegri è stato quello di dover rimpiazzare Pogba, infortunatosi al flessore della coscia destra al 27' dopo un colpo alla schiena ricevuto da Papastathopoulos. Così ha deciso di cambiare modulo, tornando al 3-5-2 con l'innesto di Barzagli.

MORATA CHIUDE I CONTI - Klopp ha provato a cambiare qualcosa nell'intervallo inserendo Kirch per aumentare la spinta sulla destra ma il Borussia non ha saputo cambiare passo. La Juve, comunque, non ha aspettato e, ripartendo a tutta, ha subito tolto l'iniziativa agli avversari, prendendoli d'infilata. Morata, smarcato per due volte davanti a Weidenfeller, ha mancato il colpo del ko ma a consentirgli di rifarsi ha pensato Tevez che, al 70', dopo essere scattato sul filo del fuorigioco su un illuminante lancio di Marchisio, gli ha servito il più comodo dei palloni per il 2-0.

TEVEZ COMPLETA LA FESTA - Il Dortmund, malgrado il passaggio al 4-4-2 con Ramos al fianco di Aubameyang e Blaszczykowski al posto di uno spento Mkhitaryan, non ha dato cenni di risveglio e allora la Juve ne ha approfittato per completare la serata da sogno al 79' con il solito Tevez, micidiale nel trafiggere di nuovo Weidenfeller su assist di Pereyra. E così, ancora una volta la Juve esce trionfante dal Westfalenstadion. Chi l'ha detto che è uno stadio che fa paura?


Borussia Dortmund-Juventus 0-3 (0-1)
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Weidenfeller 5, Papastathopoulos 5, Subotic 5.5, Hummels 5.5, Schmelzer 5.5 (1′ st Kirch 5), Bender 5 (19′ st Blaszczykowski 5.5), Gundogan 5, Kampl 5, Mkhitaryan 5 (19′ st Ramos 5.5), Reus 5, Aubameyang 5 (22 Langerak 7 Kagawa 15 Kehl, 9 Immobile). All.: Klopp.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6.5, Lichtsteiner 6.5, Bonucci 7, Chiellini 7.5, Evra 7, Vidal 6.5, Marchisio 7.5, Pogba sv (27′ pt Barzagli 6), Pereyra 7, Tevez 9 (36′ st Pepe sv) Morata 7 (33′ st Matri sv). (30 Storari 5 Ogbonna 20 Padoin 14 Llorente). All.: Allegri.
Arbitro: Mazic (Serbia) 6.5.
Reti: nel pt 3′ Tevez; nel st 25′ Morata., 34′ Tevez.
Angoli: 5-4 per il Borussia.
Recupero: 1′ e 1′. Ammoniti: Reus per proteste.

Fonte: La Repubblica


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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 20/3/2015, 00:17     +1   -1







Provo ad anticipare il sorteggio :D
Per me i quarti saranno questi:
Juventus-PSG
Monaco-Real Madrid
Bayern Monaco-Atletico Madrid
Porto-Barcellona
 
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FenicioBrillo
CAT_IMG Posted on 20/3/2015, 12:51     +1   -1




L'urna sorride alla Juve: pescato il Monaco




Che c**o la Juve. Pazzesco.
Negli ultimi anni il Milan ha pescato 5738921 volte il Barcellona, l'anno scorso l'Atletico finalista e quasi campione d'Europa.
La Juve che vince la Champions con la capra in panchina :cry: :sick:
Clamorosa la riedizione della finale dell'anno scorso. L'Atletico in questi ultimi anni è sempre stato la bestia nera del Real, tranne proprio nella finale dell'anno scorso dove però soffrì molto. Partite da gustare.
Molto affascinante anche il confronto tra PSG e Barcellona, ma per i francesi peseranno le assenze di Verratti e Ibrahimovic nel match di andata.
Il Bayern avrà vita facile contro il Porto. Ci sono 2 sfide equilibrate, le restanti sono senza senso.
In semifinale per me ci vanno Barcellona, Atletico, Juve e Bayern. Lì si sfideranno Barcellona e Bayern da una parte, Juve e Atletico dall'altra. In finale ci sarà Juve-Bayern con la Juve che vince la Champions :sick:
 
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