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[Cucina regionale] - VALLE D'AOSTA, foto, info & ricette

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Heartbreaker777
CAT_IMG Posted on 4/10/2013, 12:27     +1   -1




LA CUCINA DELLA VALLE D'AOSTA

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È la più piccola regione italiana, ed è una delle più ricche. È l'unica composta da una sola provincia, racchiusa dalle Alpi, circondata da quattro delle vette più alte d'Europa, Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso. Ed è l'unica dove non si mangia pasta. È un mondo a sé, la Valle d'Aosta; un gioiello di natura, paesaggi e monti che appartiene all'Italia, ma che conserva e difende la sua autonomia e la sua originalità in qualsiasi campo, compreso quello gastronomico. In un paese che ha fatto della ricchezza e della peculiarità delle tradizioni e delle tipicità regionali, la vera forza della sua arte culinaria, la piccola regione incuneata tra Francia, Svizzera e Piemonte brilla di una storia e di un'indipendenza particolare, con i suoi formaggi e i suoi salumi tipici, il poco riso e il pane di segale, i vini, la grappa e il miele, le sue specificità montane.

Pane di segale
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Grappa
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Miele
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Il pasto della tradizione vuole al centro della tavola la zuppa, che sia di pane nero e cavoli, fontina e brodo, latte e castagne, o la polenta, tra cui la celebre "concia"; la carne, secca, bollita o speziata si esalta nella carbonade o nelle costolette; la tradizione casearia non brilla solo grazie alla fontina, ma a tanti altri formaggi, dal salignön alle tome, così come tra gli insaccati emergono jambon e motzetta (mocetta), saouseusse e boudin.

Zuppa pane nero e cavoli
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Zuppa fontina e brodo
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Latte e castagne
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Polenta
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Molti dei prodotti tipici locali conquistano un posto di rilievo tra gli antipasti, in cui la fontina, un formaggio Dop prodotto dal latte intero delle vacche di razza valdostana, spicca sotto forma di crocchette, frittelle, crostata; ma, come detto, i formaggi locali sono tanti: il Fromadzo, altro prodotto Dop, la Toma di Gressoney, il Salignön, una ricotta grassa e speziata che viene spesso servita come antipasto, il formaggio fresco Reblec, il Seras, un altro tipo di ricotta; tra gli altri latticini, da segnalare i formaggi di capra, il burro tipico locale, tra cui quello di panna, quello di Brossa e il beuro colo.

Fontina
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Fromadzo
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Toma di Gressoney
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Salignön
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Reblec
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Seras
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Brossa
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Beuro colo
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Tra i salumi, un posto speciale lo occupa il Jambon de Bosses, un prosciutto speziato Dop che ha secoli di storia; il Jambon alla brace di Saint-Oyen è invece un prosciutto cotto e affumicato. Altro prodotto Dop è il Lard d'Arnad; il Boudin è una specialità a base di patate, lardo, barbabietole, spezie, vino e sangue bovino e suino; insaccato come la saouseussee, carne trita di bovino valdostano a cui si aggiungono lardo di maiale e spezie; per finire, un antipasto tipico è la motzetta, o mocetta valdostana, carne essiccata di bovino, camoscio, cervo o cinghiale.

Jambon de Bosses
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Jambon alla brace di Saint-Oyen
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Lard d'Arnad
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Boudin
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Saouseusse
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Motzetta
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Per quanto riguarda i primi, come detto la Valle d'Aosta non si distingue per il consumo di pasta, e anche il riso è diffuso soprattutto in una zona limitata della regione; l'inizio del pasto è affidato a polente o zuppe in cui a dominare sono i formaggi, le verdure, il locale pane nero di segale. La tipica polenta concia si prepara con polenta, fontina e burro: la polenta già cotta va disposta in una terrina alternandola a fette di formaggio, in più strati; il burro fuso va versato sul composto, che deve essere infornato per pochi minuti e poi è pronto per essere servito. Per quanto riguarda le zuppe, possono essere a base di formaggio, di riso, latte e castagne, di verza e brodo di carne, come nella tipica zuppa valdostana in cui la base è il pane nero. Quanto alla classica fonduta valdostana, l'ingrediente principale è la fontina, tagliata in piccole parti, lasciata per ore nel latte e poi sciolta nel burro sul fuoco, con l'aggiunta di tuorli, pepe e l'immancabile pane per assaporarla.

Polenta concia
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Zuppa valdostana
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Fonduta valdostana
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Per quanto riguarda i secondi, i piatti più famosi e amati sono due: la carbonata, o carbonada, o carbonade, e le costolette di vitello alla valdostana. La carbonada si prepara con fettine sottilissime di manzo, fatte colorare (ma non friggere) in un tegame con burro o altro grasso animale, in cui vengono cotti anche pancetta e cipolle; ingredienti fondamentali sono il sugo di carne e il vino rosso, in cui la carne va cotta; il piatto viene servito accompagnato con polenta. Le costolette di vitello invece si servono impanate, coperte con prosciutto e fontina e finite di cuocere in forno.

Carbonada
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Costolette di vitello alla valdostana
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Tra i dolci tipici, i più caratteristici sono forse le tegole valdostane, che annoverano tra gli ingredienti le nocciole e le mandorle bianche; la crema di Cogne si prepara con panna, tuorli, zucchero, cioccolato fondente, vanillina e rum (ed è perfetta accompagnata dalle tegole); tipici sono anche i torcettini di Saint-Vincent; mentre il dolce probabilmente più famoso è il Mont Blanc, che trae ispirazione da una delle quattro altissime vette che racchiudono la regione, il Monte Bianco, appunto; molto particolare e apprezzato è anche il miele locale: tra i vari tipi, quello di castagno, di tarassaco, di tiglio, di rododendro, oltre naturalmente al millefiori.

Tegole valdostane
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Crema di Cogne
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Torcettini di Saint-Vincent
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Mont Blanc
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Per quanto riguarda la frutta, celebri sono le mele renette e le pere Martin Sec, oltre a castagne e noci. A fine pasto, è indispensabile provare l'esperienza del caffè valdostano, che viene servito in un tipico contenitore detto Coppa dell'amicizia, con più beccucci, e un orlo che si cosparge di grappa e zucchero, insieme a bucce di limone e arancio e grappa versata all'interno: si dà fuoco alla bevanda, si spegne e tutti i convitati bevono il caffè bollente dai vari beccucci, a turno. Per digerire, è perfetto il génépy, tipico liquore alle erbe alpine, o un bicchierino di grappa, la cui produzione è non solo aziendale, ma anche familiare.

Mele renette
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Pere Martin Sec
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Caffè valdostano
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Génépy
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Sono tanti i vini tipici valdostani che possono accompagnare il pasto; quelli DOC sono Blanc de Morgex e de La Salle, bianchi giovani prodotti con uve coltivate ai piedi del Monte Bianco, i rossi Torrette, Nus Rouge e Chambave Rouge, l'Arnad-Montjovet, a base prevalentemente di Nebbiolo, Enfer Arvier, Donnas, Chambave Muscat e Nus Malvoise.

Blanc de Morgex e de La Salle
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Torrette
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Nus Rouge
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Chambave Rouge
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Arnad-Montjovet
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Enfer Arvier
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Donnas
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Chambave Muscat
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Nus Malvoise
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Fonte: Benessere.com
 
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Katerpillar
CAT_IMG Posted on 5/10/2013, 11:00     +1   -1




Oh.... io adoro mangiare( bene) E devo dire che un paio di anni fa ero andata in Val d'Aosta d'estate ( sì.. Dolomiti battono Val d'Aosta 10 a 1 per quanto riguarda paesaggi e organizzazione escursionistica) e se c' è una cosa che mi è piaciuta di quel soggiorno è stata la cucina. Ho mangiato benissimo, un po' dappartutto. Cose locali particolari e qualità ottima degli ingredienti.
A parte le varietà di formaggi buonissimi( io adoro i formaggi, sono uno dei miei cibi preferiti, ne mangio... quantità esorbitanti quindi ovviamente la fonduta.. la adoro).. poi i primi piatti. Tante zuppe e minestre. Ne ricordo una... cipolle, fagioli e patate.. che ho adorato. Sì gli ingredienti magari possono far storcere il naso a qualcuno però...era buonissima. Credo si chiamasse Soca o qualcosa di simile.... non so la ricetta, al momento. E.. una polenta condita con salsa di castagne che cavoli..mi vengono ancora le lacrime agli occhi dall'acquolina che sale....slurp!
 
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ecasarin
CAT_IMG Posted on 5/10/2013, 11:16     +1   -1




Sono stata (e tornero') spesso in Valle.
Concordo sull'organizzazione che lascia a desiderare e sul fatto che questi siano i piatti tipici (bell'articolo!)
Personalmente io li' sento la mancanza della verdura e frutta fresca, e tutti quei grassi animali dopo un po' mi ammazzano!
E' una cucina otttima per il freddo, ma molto pesante, e adesso che c'e' il riscaldamento in tutte le case (i valdostani prendono anche un contributo per il riscaldamento dalla Regione, benefici dello Statuto Speciale :) ) l'apporto calorico della cucina tradizionale forse e' eccessivo: una cosa che ho notato li' e' che le ragazze, ad es.. o sono in forma, e mettono vestitini da mare per sottolinearlo, anche in inverno... o sono veramente chiatte!!! Ci sono un sacco di ragazze veramente sovrappeso, ed è un peccato per loro, secondo me.
 
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Katerpillar
CAT_IMG Posted on 5/10/2013, 12:03     +1   -1




Ah.. confesso di non aver fatto caso alle ragazze, più o meno sovrappeso o .. in forma... non ci ho proprio badato.
Bè, in un posto di montaga la verdura fresca come ingrediente del piatto regionale in effetti... certo a chi sta più al calduccio ne sente la mancanza, ma per i montagnini la verdura fresca non è un ingrediente base, o che trova tutto l'anno ecco. Poi sarà che io non sono tanto quella delle verdure devo dire...
Comunque la cucina regionale è tale perhcè rispecchia le tradizioni, che sono quelle di un posto freddo quindi ricche di grassi ..animali. Non so da quale regione tu venga Ecasarin.. io devo dire, e ammetto di esagerare, che da lombarda.. faccio un uso spropositato di burro.. certamente lo uso piùdell'olio. Poi non so dire se è per mio gusto o anche per abitudine "nordica"....ma diciamo per entrambi questi motivi lacucina ricca di grassi animali ... non mi certo fastidio. Ma ripeto.. è questione di attitudine...e di altitudine suppongo.

oh che poi... a me se devo dire.. la cucina sta bene tutta quanta... basta che sia cucinata bene, e possibilmente non da me ( quando faccio da mangiare io.... non che sia una pessima cuoca però... mi innervosisco così tanto che poi...faccio fatica a mangiare quello che cucino, mentre quando cucinano gli altri....tutta un'altra cosa)
 
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3 replies since 4/10/2013, 12:27   1281 views
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