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[Videogame] - Demo One: un fascino vintage

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Krishoes
CAT_IMG Posted on 2/8/2013, 11:51     +1   -1




Demo One: un fascino vintage

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Era Natale, la festa dei regali sotto l’albero per intenderci, o quel periodo che va dal 23 di Dicembre al 6 di Gennaio, ove si risolveranno gli hobby messi in pausa da tanto tempo, come ad esempio una console e qualche videogame, se state leggendo questo articolo (se invece la vostra passione è l’uncinetto, si avvierà un redirect cliccando qui. Ops, non è vero, ndA). Chi vi scrive ha sempre trovato quel periodo adatto per del sano relax videoludico, più di ogni altra stagione o giornata.

Dicevo, era Natale e io non munita di console di nuova generazione, mi ritrovavo a pensare con nostalgia al momento in cui la mia nonna mi regalò, per ben cinquecentomila lire dell’epoca, la Playstation, sapete, quella cosa spessa, rettangolare e di plastica, color grigio. La gioia di averla però, mi presentava davanti il binomio che avrei portato appresso come una croce: bambina = giochi da bambina. Fortunatamente anni fa, ai tempi degli esordi di Tomb Raider e Metal Gear Solid, non v’era traccia di Giulia Passione Uncinetto (penso anche alle amiche a casa amanti del ricamo che hanno continuato a leggere, ndA), bensì delle Spice Girls. No, parliamo del gameplay di quel gioco, parliamo delle trascinanti coreografie del pixelloso quartetto, della giocabilità del titolo inferiore ad un’ora anche per una bambina di otto anni?

I signori Sidoti non potevano più sentire la figlia che propinava remix improbabili e balletti sgraziati, dunque decisero, mesi dopo aver consumato il “demo one”, di comprare Monkey Hero. Il primo gioco non si scorda mai, e sebbene avessi ormai perso ogni mio atomo contenuto nel mio essere per esprimere il desiderio di voler Metal Gear Solid, mi innamorai del platform regalatomi. Perché quando v’è una sorpresa tutto è più bello, e soprattutto quando puoi finalmente smettere di sentire la voce da demonio del ghetto in preda ad un coito.



Però, c’erano loro, sempre, che preferivo a volte più del gioco per intero.

Le dimostrazioni di vari videogame in un disco di colore nero, trovato nelle riviste, regalato dagli amici di mio padre, scovato in qualche fiera di paese, in delle bancarelle pene di cianfrusaglie, con i quali riuscii a farmi una discreta cultura videoludica. Ma soprattutto a visitare più mondi in una sola sessione di gioco, che iniziava con Tekken 3 e finiva con Abe’s Oddysee.

Video, trailer, giochi indie prima che venisse coniato il termine stesso (qualcuno ha detto Net Yaroze?) e livelli. Livelli da esplorare dovunque, storie da assaggiare, come in un grande buffet da 14 portate. Passavo davvero del tempo a perdermi tra il labirinto di Kula World e poi comporre musica con Music 2000; aiutare Snake con la sua prima missione e poi correre a trasformarmi con Yugo in un lupo spara-pugni nel picchiaduro Bloody Roar.

La magia di un vecchio CD con le versioni di prova di giochi (conosciuti o non) è spiegabile forse solo attraverso i video; per quelli che non avevano le quarantamila lire per comprare il gioco intero o per quelli che amavano provare, scoprire, osservare, spaziare in più generi e stili di gioco. O per quelli che avendo ricevuto in regalo Spice World hanno scoperto un mondo fatto di assaggi tutti da scoprire, perché il demo non è solo “vediamo se lo compro o no” ma una vera e propria carica di intrattenimento e tantissimi ricordi dal gusto vintage.



Fonte: Abits
 
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